Ho beccato questa storia sul forum, perché iscritta a un contest a cui partecipo anche io: di solito non leggo i pezzi degli altri concorrenti, perché ho sempre poco tempo a disposizione e perché, se sono ancora in fase di stesura, non voglio correre il rischio di farmi influenzare dai lavori altrui, ma la buffa particolarietà del tuo nickname e il titolo particolare della tua storia mi hanno incuriosito... e perciò eccomi qui a commentare!
Premetto che sono una lettrice davvero molto esigente: di rado trovo qualcosa che mi entusiasmi – spessissimo è difficile accontarmi anche quando si tratta di veri e propri libri, editati e pubblicati da case editrici! – e anche per questo non ho alle spalle un grandissimo numero di recensioni – non dà molta soddisfazione commentare qualcosa che non si è apprezzato abbastanza.
Anche il genere da te scelto, la commedia, era un potenziale deterrente: non ho un gran senso dell'umorismo, purtroppo, e nella quasi totalità dei casi preferisco storie drammatiche o, comunque, di una certa pensantezza. xD 
Ho voluto però provare e... sono contenta di averti letto, ora posso affermarlo con sicurezza! ;) Sarò sincera: non ho letto i pezzi degli altri partecipanti e, in realtà, non ho ancora scritto una riga, ma, allo stato attuale delle cose, non mi dispiacerebbe affatto se vincessi tu il contest. :)
Il motivo? Perché ho trovato il pezzo davvero delizioso: fresco e tenero e, nonostante l'elemento umoristico, anche un poco triste – vagamente agrodolce, per esser più precisi.
Lo stile è semplicissimo e, benché di solito preferisca qualcosa di più articolato, trovo sia assolutamente perfetto per la storia da te raccontata. :D Lo stesso vale per la massiccia presenza del dialogo: di norma non sono una fan del botta e risposta, ma qui non trovo nemmeno una stonatura. È davvero un lavoro ben fatto, a mio parere.
La scena è piacevolissima da leggere, divertente e – come già accennato – delicatamente malinconico, allo stesso tempo. A proposito: come un po' tutti, apprezzo molto le avventure di Alice ma non ho letto più di qualche riga del lavoro di Lewis Carroll... e non sono quindi una grande conoscitrice. Che imbarazzo! >\\\< Posso chiederti se è tutto frutto della tua immaginazione o se, invece, hai preso a prestito qualcosa dall'opera originale? 
A questo punto, mi congedo facendoti gli auguri e ancora complimenti. ^^ A presto!

Tanti complimenti per aver scritto una storia brillante, fresca, a tratti quasi dolce e sicuramente divertente da leggere, di quelle che lasciano un bel sorriso stampato in faccia.
"Io vendo sogni, non realtà. La realtà è molto lontana e molto crudele, i sogni sono vicini e piacciono a tutti, e se non piacciono possono sempre cambiare. Se mi mettessi a vendere realtà, nessuno comprerebbe mai niente.": ho trovato questa frase perfetta, perchè ha spezzato un po' l'atmosfera onirica che mi stavo immaginando mentre leggevo; non so se l'effetto sia voluto, ma la riflessione del coccodrillo è un po' come quando stai sognando qualcosa di magico e di colpo ti svegli e resti un po' delusa, per poi riaddormentarti e sognare ancora.
Sono stata molto contenta di aver letto questo capitolo, e ti faccio tanti sinceri complimenti!
A presto,
mrs black (aka Sigyn sul forum)

Bellissima! Davvero, bellissima! Poetica, così tenera.
Ho visto il link nel contest degli Oscar EFPiani e ho iniziato a leggerla incuriosita dal titolo. Mi ha emozionata!
Grazie per averla scritta!

VALUTAZIONI
Diving into fairy tales... Walt Disney Contest!

La finale

1^ classificata

 

Gatta.Pelosa - Il coccodrillo che vendeva sogni 

Grammatica e sintassi: 9 pt 
Stile e adeguatezza del registro: 9 pt 
Impaginazione: 4 pt 
Rispetto degli obblighi e attinenza alla traccia: 10 pt 
(Max 2000 parole, Nonsense) 
Originalità: 10 pt 
Gradimento personale: 4 pt 

Per un totale di 46/50 punti. 


A livello grammaticale non ho trovato nulla che non andasse, nemmeno una virgola fuori posto, bravissima! 
Lo stile è lento, descrittivo ma non troppo e questo mi piace: è tipicamente ‘tuo’. 
Ho apprezzato anche la tua scelta di un nonsense più morigerato, che ha posto l’accento più su contrasti ed ossimori (Il Paese delle Meraviglie ha tanti cartelli e nessuna indicazione, tante persone e nessuno con cui parlare, tante cose spaventose, e niente che faccia veramente paura) oppure su immagini bizzarre (in particolare ho adorato questa:Annuisco, perché un sorriso credo di avercelo davvero. Frugando un po’ tra le tasche ne pesco uno, forse un po’ spiegazzato, ma sempre bellissimo.) 
Il personaggio del venditore di sogni poi… è semplicemente adorabile, Gatta! L’hai descritto così bene che ispira davvero tantissima tenerezza. 
La traccia è stata quindi rispettata a pieno, sia per quanto concerne il limite di parole che il genere. 
Non posso esimermi pertanto dal darti un bel 10 tondo tondo per quanto riguarda l’originalità perché, davvero, non so come ti sia venuto in mente, ma questo tuo racconto è davvero stupendo. 
Inoltre in quel turbinio di follia che è quel pazzo mondo, questa ventata di malinconia portata dal piccolissimo sogno della lacrima del bambino –che forse per un mondo così al limite, è davvero una rarità- è stato davvero spiazzante. 
Adoro restare a bocca aperta e tu ci sei davvero riuscita, complimenti! 
(Recensione modificata il 04/03/2014 - 02:29 pm)