Oh, God. "Alone on the Water" - così famosa e bella che, davvero, non credo ci sia bisogno di spiegare cosa sia - mi ha lasciato un immenso buco al cuore per le storie in cui Sherlock è malato, sta per morire e c'è... tutto questo angst, angst a palate.
Insomma, quella storia mi ha ferito talmente tanto che tremo ogni volta che mi imbatto in un intreccio anche solo vagamente simile. Come questa tua storia. Che, però, ho trovato ben scritta e mi ha intrigato molto.
Mi piace come sia essenziale, ridotta quasi solo ai dialoghi, e credo tu sia riuscita a tirare fuori i personaggi solo con poche frasi. Mycroft mi ha devastato nel suo essere così preoccupato, nella ripresa della frase "your loss would break my heart", e questo Sherlock distrutto malato e... oh, God. Non so se ce la posso fare. xD
Mrs. Hudson è perfetta, e ogni sua frase inconsapevole (i riferimenti al "dove vai?" "ci devi la verità" "morire ti fa bene") è stata una stilettata al cuore - bella idea però.
Sono davvero molto curiosa di sapere quale sia la malattia di Sherlock, e se davvero ha così poco tempo da vivere o se ci possa essere un happy endings (pleasepleaseplease, il mio cuore potrebbe non reggere), e anche di come reagirà John a vederlo, se Sherlock riuscirà a dirgli che è malato, se anche il dottore lo ama... Mmm tutto questo angst.
L'ultima scena l'ho trovata dolcissima - Sherlock che si avvolge nella camicia del dottore, e straziante al tempo stesso. Con quel "Era di John", come se il pensiero del dottore fosse l'unica cosa in grado di trattenere ancora in vita Sherlock. E probabilmente è proprio così.
Però scrivere una cosa del genere è proprio volere il male di chi la legge, eh! Cioè. Oddio.
Ti prego - puoi andare avanti con l'angst, perché ogni tanto ci vuole, ma ti prego - non troppo perchè qui siamo deboli di cuore.
Complimenti!
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