L'ho detto e lo ripeto senza alcuna remora: tu, donna, sei entrata nella mente della Clare, ne hai tirato fuori lo stile e il rapporto tra William e James e hai scritto questo piccolo capolavoro.
Ma prima di passare agli elogi (che sono tanti, fidati), mi sembra doveroso dedicare un occhio di riguardo alla forma e allo stile. Mi piace molto il modo in cui scrivi perché sei estremamente chiara e sintetica ma non per questo priva di poeticità. Grammaticalmente la storia è priva di errori, anche se ho una minuscolissima nota sull'impostazione dei dialoghi: spesso hai dimenticato di mettere il punto al termine delle battute (puoi metterlo fuori o dentro le virgolette, credo che non faccia differenza) e magari, per rendere il testo più chiaro potresti usare « e », che a quanto mi dicono, sono i simboli più corretti.
Ma passiamo alle cose belle, perché, come ti avevo già anticipato, sono tante. Credo che tu sia riuscita ad entrare perfettamente nella testa di Will e abbia ragionato come solo un parabatai avrebbe potuto fare, perché hai scritto una serie di frasi e di ragionamenti di una delicatezza e di una malinconia tali da farmi venire gli occhi lucidi diverse volte. Vedere Will leggere i libri a Jem per scacciare i suoi incubi, il modo in cui lui stesso si vede riflesso negli occhi del suo migliore amico e anche la sua determinazione e l'impossibilità a rassegnarsi completamente a vederlo morire sono dettagli estremamente toccanti, dolci, ma non melensi, e assolutamente adeguati al loro rapporto. E' proprio per il tuo modo di scrivere e per il modo quasi poetico in cui hai affrontato il rapporto tra due persone legate da un affetto maggiore di quello che legherebbe due fratelli, che ho rivisto lo stile della Clare in alcuni passaggi, e non lo dico solo per fare un complimento random, ma perché è un'impressione che ho avvertito con certezza. Mi auguro davvero che tu scriva qualcos'altro su questi due magnifici parabatai, perché, Heronstairs a parte ('cause yaoi is bettah!), credo siano un soggetto su cui ti piace scrivere e su cui sai fare delle riflessioni straordinariamente delicate, anche se spesso dolorose.
Tutta questa bella manfrina serve a dirti che hai scritto una storia davvero bella, e spero che qualcun altro la prenda in considerazione, perché merita, merita davvero.
Alla prossima,
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