Brividi!
Colgo l'occasione per portarmi avanti con i compiti a casa. Cercherò di essere esaustivo nelle modalità di risposta senza perdermi in troppi preamboli (mi hanno sempre detto che vivo di subordinate, ed è verissimo, è grazie a loro che riesco a non perdermi i dettagli più piccoli e per gli altri insignificanti).
Da dove partire, una semplice analisi non basterebbe.
Come da principio partirei dal contesto. Un soldato che riesce a tornare a casa, dopo gli orrori della guerra, dopo aver sudato freddo, e aver capito, notte dopo notte, che quello poteva essere l'ultimo sonno.
Dico che non mi basterebbero tre giorni per descrivere questo concetto, e scrivere solo superficialmente. Perché, mia cara, hai lasciato un pezzo di vita in pochissime righe. Ci sono persone che tratterebbero l'argomento coi guanti bianchi, e invece tu, spudoratamente lo spiattelli in faccia al lettore.
Potrebbe rivelarsi una critica nascosta, qualcosa di pungente, qualcosa di inarrivabile a una semplice lettura di pochi secondi.
Ma quella frase finale: "Qui la luna non si nasconde,
perché qui, il turno di notte lo fanno le stelle." direi quasi dantesca nel senso di critica pungente, ma da un lato bellissima nella metrica e nel senso più profondo.
Che poi il senso più profondo non è mai unico (potrebbero esserci centinaia di interpretazioni, e tutte esatte).
Lo scopo è raggiunto. Sono felice che abbia pensato sempre alla sua lei, preoccupandosi così disperatamente. Sa che potrebbe non tornare mai, spera che lei possa ricrearsi, perché lei merita di essere felice!
Ma sotto sotto spera che non si dimentichi mai di lei.
Bel testo, come sempre deciso.
P.s. ne approfitto ora per ringraziarti delle belle parole dei messaggi, senza che divago 2000 volte in tutti gli spazi.
Buon lavoro! |
