Lo so, lo so... avevo detto che mi sarei gettato a pelle di leopardo su Tadaima, ma poi... ho affrontato un megatrasferimento in una città che non conoscevo, l'università, le cose... insomma... sono imperdonabile *piange*
Comunque...
CIAO Dì!
Finalmente ho di nuovo il cuore pronto e l'anima libera per poter affrontare questa storia con sguardo fermo e rivolto al domani (??).
Come ti avevo detto nella mia vecchissimissima ormai recensione al primo capitolo, la storia promette bene. E prometteva bene già dall'inizio, per i fiumi di angst che il povero adorato Kuro-pippi deve guadare per non annegare. Povero cucciolo.
Ora, Kuro-pon è tornato a casa e sembra proprio uno di quei calzini sporchi e malconci, strausati e pure spaiati. Perdonami sta specie di similitudine che rende relativamente l'idea. E continua a fare le stesse cose di quando il mago stava lì: entra in casa e dice che è tornato, si spoglia... ma oggi, proprio perché è un calzino spaiato e malconcio e sa perfettamente di esserlo, si fa prendere dalla tristezza e si accuccia in un angolino. (Amore di zio). E poi a me il tuo Kurogane commosso, checché se ne dica, piace da impazzire: oltre ad essere estremamente credibile, ha raggiunto un livello molto più alto del solito che troviamo nelle storie. È il samurai dei sette principi del Bushido che viene a contatto con la spiritualità Buddista; esplora la morte più della vita e viene a patti con le sue emozioni, arrendendosi all'inevitabile, anche se forse, e questo è quello che rende il tuo Kurogane ancor più vero e vicino a quello creato dalle CLAMP, è che s'è arreso all'hitsuzen solo dopo lungo tempo. È un guerriero e non s'è arreso fino ad ora, fino a questo momento che ormai l'inevitabile è su di lui, come una coltre ghiacciata. (sembro colto eh?!).
Io intanto ciancicavo un kleenex e cercavo di non disperarmi a morte, e poi (nel puro stile Maleficoautoresco e non solo Clampesco!) appare come un miraggio Fay. E io lì "CAZZO!", e una serie d'altre imprecazioni gioiose per dire "Caspiterina è tornato!". Poi leggendo mi sono convinto quasi quanto Kuroppi che forse in effetti si trattava di un miraggio. E lì, giù a disperarsi. "Pensa il livello di follia che ci farà toccare con questa storia", "Ossignore, è morto davvero! Alla fine l'ha ammazzato!"... e mentre io e Kurogane avevamo delle allucinazioni del mago fantasmatico, tu sogghignavi (ne sono certo, non puoi negare).
E io stavo lì a disperarmi, perché Kurogane vedeva Fay, e Fay/allucinazione stava lì che gli parlava senza voce. Pure peggio, almeno se gli avesse parlato si sarebbero potuti dire addio. Ah, no, perché Kurogane (nel suo bel delirio) si lascia andare a confessioni scomode per un ninja, gentili per il bushido.
Gli dice che è tardi per dirlo, ma che l'ama. (E presumibilmente, visto che non l'ha fatto in dodici quasi tredici anni, continuerà a farlo finché avrà vita).
È bella l'intesa che hai costruito, anche se Kurogane non sente le parole del mago, forse proprio perché frutto della sua mente, riesce ad intendere ciò che vuol dire. È tenero. È bello.
E poi, si sveglia. È tardi, è uno mattiniero lui, ma stavolta ha dormito a lungo.
Sente delle voci e decide che deve scannare Tomoyo. (Sono pure d'accordo, sotto un certo punto di vista, alla rabbia, come al cuore, non si comanda...)
Ed eccolo lì. Guardingo come Kurogane, non mi fido mica dell'esistenza del mago. (Anche se alla fine tra i generi c'è scritto Fluff).
E la storia è fluff proprio per certe frasette che metti, tipo a questa "Ha la faccia di chi la sa lunga. La sa lunga pure nelle sue cavolo di allucinazioni.", ho riso a morte.
E poi parte il siparietto che mi fa un po' capire che il mago è lì presente: Fay/Yui (ormai noto con piacere che hai switchato, passami il termine, verso il suo nome originale, come a sottolineare il fatto che la vita è quella sua e non quella del fratello spiaccicato) lo redarguisce come una moglie severa. E Kurogane se ne strafrega e se lo stringe contro, grugnendo qualcosa, qualsiasi cosa. È ancora arrabbiato, con tutti e con se stesso, suppongo.
E io lì sbrilluccicavo, tanto che per un po' non sono servite le lampadine a casa mia. E intanto Fay continua a redarguirlo e Kurogane lo ignora. Lo ignora talmente tanto che Fay lo lascia lì e accompagna Tomoyo a palazzo.
Ora voglio vedere come va avanti.
Per ora ti dico solo che come ti stai destreggiando con questa storia, che sulla carta è complicata, eh, è a dir poco perfetto. È tutto fantastico. Fantastico. FANTASTICO.
Spero di leggere e recensire presto il prossimo capitolo. |