Recensioni per
La nascita di EvilCrab.
di Aven90

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
22/07/14, ore 12:00

Devo ammettere che la storia non mi ha particolarmente colpita o affascinata, trovo l'idea carina (un'idea non troppo originale, ma cos'è originale ai giorni nostri?), ma la struttura con cui viene narrata mi ha lasciata un po' insoddisfatta. Premetto che sono un'amante degli stili semplici come il tuo, trovo che siano un toccasana per ogni tipo di narrazione, in quanto non risultano pesanti, tedioso o di difficile comprensione, ma piuttosto riescono a farti travolgere subito dalla storia, rendendola accessibile a qualsiasi tipo di lettore, ma credo anche che una volta impostato lo stile, questo debba rimanere fedele a se stesso dall'inizio alla fine. Con ciò ti pongo subito l'esempio più eclatante, che potrà sembrarti una sciocchezza, ma che a livello di narrazione viene subito percepito: “in una baracca diroccata in mezzo alla brughiera e tutt’attorno tuoni e saette empivano l’aria di suoni, accompagnati da una fitta pioggia battente sospinta dal vento.” il termine empivano, seppure utilizzato correttamente, fa ormai parte di quella parte di verbi morta nella nostra letteratura; è normale che nel parlato e nello scritto ci sia un continuo cambio di struttura della lingua, ma ciò significa che quando vengono utilizzate determinate parole, bisogna prestare molta attenzione al tipo d'impostazione della trama che si vuole dare: empìre è un verbo che posto in una frase o una narrazione estremamente breve come la tua, tende già a dare una proposta di stile, in questo caso aulico. Ovvero uno stile complesso, pomposo, adatto ad un periodo storico tra l'800 e la prima metà del '900. Quindi se tu avessi continuato ad utilizzare un linguaggio più “antico” durante tutta la stesura del testo, trasportandoci quindi già con la narrazione in un luogo “passato” nulla da ribattere, poiché il termine è estremamente azzeccato, ma in una narrazione veloce e moderna come la tua, questo utilizzo verbale (l'hai usato due volte) tende a stroncare il modello stilistico. Chi non conosce il termine, dato che questi è estremamente datato nel linguaggio comune, tipo un ragazzo giovane, anche se è difficile che te lo farà presente, probabilmente, seppure usando la logica collegherà il suo significato senza fare ricerche, andrà comunque a controllare se questo verbo esiste o meno e cosa significa. A questo punto, quando inizi a mischiare due stili narrativi, il rischio è quello di confondere il lettore, perché gli dai dei ritmi di lettura troppo intervallati (e non mi riferisco alla punteggiatura, che usi correttamente nonostante, per mio gusto personale quindi non mi metto a farti monologhi, la trovi troppo presente); ovvero, invece di sfruttare la continuità del flusso del testo, come fai per la maggior parte della breve OS, tendi a mettere questi blocchi improvvisi, ma che cozzano terribile da un punto di vista di stile.
Ripeto, so che potrà sembrarti una sciocchezza detta per il gusto di criticare, ma invece il mio è un consiglio che probabilmente troverai molto utile se mai deciderai di pubblicare qualcosa a livello professionale, quindi non solo sulle ff; questo te lo dico proprio perché hai uno stile appassionante, delle buone idee (che dovresti sviluppare meglio, ma in questo caso, avendo letto solo questa OS non voglio generalizzare il tuo lavoro, perché sarebbe scorretto) e le capacità per poter diventare uno scrittore “reale” (tra l'altro, mera curiosità, hai mai pubblicato qualche racconto originale? Ovviamente non intendo su EFP o su altri siti online). Quindi non giudicare pedanti le mie attenzioni, ma solo utili per aiutarti a portare delle modifiche che potrebbero farti sbocciare del tutto (considerando che conosco abbastanza bene il mondo dell'editoria).
Ok, tralasciata la precisazione, ricorda sempre di decidere, prima di postare un testo, qual'è il flusso narrativo che più ti piace, qual'è lo stile a cui fai riferimento e tieniti sempre fedele allo stampo che ti sei dato.
Infine vorrei parlare un secondo della trama.
La trama è stata scritta in maniera abbastanza superficiale e ho notato una certa frettolosità nello stenderla. L'introspezione è presente, ma sembra abbozzata, manca di sentimento. Si capisce che il protagonista vuole vendetta ed è amareggiato, proprio perché tu lo ribadisci più di una volta, ma questo non basta. I suoi pensieri sono dei flussi superficiali, i suoi dialoghi interiori troppo lunghi. A questo punto ti conveniva creare direttamente un flusso di pensieri continui, senza l'aiuto del “monologo interiore”, perché essendo una narrazione molto veloce ed estremante breve, intervallata dal suo monologo (troppo continuo e superficiale) tende a perdere lo spessore introspettivo e risultare povera di significati.
In definitiva, i miei consigli sono: maggiore controllo dello stile e più introspezione. Lo dico perché si vede che è un lavoro affrettato, magari sviluppandolo un po', pur restando sempre una OS (chi dice nulla u.u) riesci a renderla più completa di sensazioni.
Uhm credo di aver detto tutto, ah no mi sono dimenticata i complimenti (oddio, ne ho seminati talmente tanti nella recensione che così potrei sembrarti falsa, ma giusto un ultimo chiarimento credo che ti farà piacere): sei un bravo scrittore, lo si vede già dalle basi, dall'utilizzo della lingua e dalle idee, perciò cerca sempre di dare il meglio delle tue capacità e non fossilizzarti mai ad un livello: puoi dare molto più di così.