Recensioni per
La nascita di EvilCrab.
di Aven90
Devo ammettere che la storia non mi ha particolarmente colpita o affascinata, trovo l'idea carina (un'idea non troppo originale, ma cos'è originale ai giorni nostri?), ma la struttura con cui viene narrata mi ha lasciata un po' insoddisfatta. Premetto che sono un'amante degli stili semplici come il tuo, trovo che siano un toccasana per ogni tipo di narrazione, in quanto non risultano pesanti, tedioso o di difficile comprensione, ma piuttosto riescono a farti travolgere subito dalla storia, rendendola accessibile a qualsiasi tipo di lettore, ma credo anche che una volta impostato lo stile, questo debba rimanere fedele a se stesso dall'inizio alla fine. Con ciò ti pongo subito l'esempio più eclatante, che potrà sembrarti una sciocchezza, ma che a livello di narrazione viene subito percepito: “in una baracca diroccata in mezzo alla brughiera e tutt’attorno tuoni e saette empivano l’aria di suoni, accompagnati da una fitta pioggia battente sospinta dal vento.” il termine empivano, seppure utilizzato correttamente, fa ormai parte di quella parte di verbi morta nella nostra letteratura; è normale che nel parlato e nello scritto ci sia un continuo cambio di struttura della lingua, ma ciò significa che quando vengono utilizzate determinate parole, bisogna prestare molta attenzione al tipo d'impostazione della trama che si vuole dare: empìre è un verbo che posto in una frase o una narrazione estremamente breve come la tua, tende già a dare una proposta di stile, in questo caso aulico. Ovvero uno stile complesso, pomposo, adatto ad un periodo storico tra l'800 e la prima metà del '900. Quindi se tu avessi continuato ad utilizzare un linguaggio più “antico” durante tutta la stesura del testo, trasportandoci quindi già con la narrazione in un luogo “passato” nulla da ribattere, poiché il termine è estremamente azzeccato, ma in una narrazione veloce e moderna come la tua, questo utilizzo verbale (l'hai usato due volte) tende a stroncare il modello stilistico. Chi non conosce il termine, dato che questi è estremamente datato nel linguaggio comune, tipo un ragazzo giovane, anche se è difficile che te lo farà presente, probabilmente, seppure usando la logica collegherà il suo significato senza fare ricerche, andrà comunque a controllare se questo verbo esiste o meno e cosa significa. A questo punto, quando inizi a mischiare due stili narrativi, il rischio è quello di confondere il lettore, perché gli dai dei ritmi di lettura troppo intervallati (e non mi riferisco alla punteggiatura, che usi correttamente nonostante, per mio gusto personale quindi non mi metto a farti monologhi, la trovi troppo presente); ovvero, invece di sfruttare la continuità del flusso del testo, come fai per la maggior parte della breve OS, tendi a mettere questi blocchi improvvisi, ma che cozzano terribile da un punto di vista di stile. |