Ciao Eru!
Dopo mesi di sparizione eccomi qua.
Premetto che ho letto questa storia più di una volta e per ogni volta che l'ho letta il suo effetto su di me è affascinante.
Passiamo all'analisi vera e propria... ahahahahah.
Parto con la tenerezza che m'ispira la bimba con la zia, protagonista. La prima parte con le sue ingenue domande mi ha molto intenerito e fatto sorridere. Adoro la capacità che hanno i bambini di farti sorridere con la semplicità di smaliziate e genuitne domande o esclamazioni. È una cosa che adoro anche in qualche adulto conserva questa caratteristica e tu l'hai ben riportata e descritta, tanto che non si può che voler subito bene e affezionarsi alla nipotina di Apollonia.
La leggenda favoleggiante del "giocattolaio" farebbe tornare bambino chiunque legga le prime righe che la descrivono. Hanno quel bel potere che incanta, proprio come quando si è bimbi. Inoltre la figura e la descrizione del giocattolaio è davvero accattivante (a tratti seducente, se sei una bimba grande ;9 ) e adoro, sottolineo, adoro la sua lunga treccia e il fatto che sia alto. Sono già innamorata di lui. Non so forse sarà per i suoi modi misteriosi, sarà forse per quel suo latitante insegnamento giocato che vuol lasciare con il suo singolare modo di aggiudicare un giocattolo ideale per ogni individuo. Lo trovo bellissimo e trovo bellissima l'idea dell'assegnare il giocattolo, l'oggetto, che sarà solo tuo, cucito su misura su di te. Mi piace moltissimo!!!
La descrizione del luogo del mercatino e della festa è suggestivo, ovviamente te lo avrò ripetuto milioni di volte anche in altre recensioni, ma la tua capacità descrittiva mi fa entrare nel contesto, mi fa respirare i profumi, vedere i colori, le luci, le ombre... trovo tutto questo perfetto e rilassante. Sembra di essere in uno di quei mercatini che hanno quell'atmosfera magica, un po' alla Howl oppure un po' francese alla Amélie... non so se ho reso l'idea di quello che ho immaginato, ahah... ma questo che mi ha suscitato nella mente e mi è piaciuto davvero tanto.
Il personaggio della protagonista mia piace molto e mi ci rivedo parecchio, sia nel frangente della sua infanzia che da adulta. Ha quella sana ingenuità che fa crede nella maniera giusta alla leggenda, non in modo eccessivo e infantile, ma in quel modo giusto, divertente, fantasioso e che poi la porterà ad avere piacevoli sorprese.
Ho adorato questo passaggio: "Vergognandosi della propria “infantile immaturità”, soffocò l’incontenibile voglia di scoprire il volto del famoso fabbricante di giocattoli ed il suo segreto. Così, annaspando in mezzo a quel tumulto di bambini, le due ragazzine “cresciute” sorpassarono la leggendaria bancarella..."
A mio parere questo passaggio dovrebbe essere d'esempio alle nuove generazioni. Sì, è vero che ci sono sempre questi atteggiamenti di finta "maturità" da ragazzini, lo abbiamo avuto tutti questo atteggiamento infantile e sciocchino, ma per le nuove generazioni sta diventato routine, legge, una cosa del tutto normale e questo è molto triste, perché si stanno privando di tante splendide esperienze tra l'infanzia e il diventare adulti, che solo ora possono vivere e che non si ripeteranno più. In questo passaggio non c'è solo la descrizione di una scena sbarazzina tra sorelle in età adolescente, ma, se fatto con intelligenza e senno, c'è uno spunto per una buona, sana e bella riflessione.
Altra citazione, quela finale, che ho adorato: "Perché il Gioco non sempre è un giocattolo.
Perché il Gioco non invecchia mai.
Perché il coraggio di continuare a cercarlo e desiderarlo, sempre, è uno dei doni più grandi che ogni essere umano possa ricevere."
È la morale che aleggia nel racconto! Sempre che io abbia ben inteso, ovvero, che non importa quanto il tempo ti cambi e ti evolva crescendo, è sempre bello giocare, fantasticare, non perdere quella vena d'inventiva e d'incanto che dà colore alla dura vita, che tu sia adulto, giovane o bambino. Se c'ho preso con la morale giusta, ahahah... devo dire che ne rimango soddisfatta e felice. Molto, molto bello, mi è piaciuto il racconto dall'inizio alla fine e credo che lo rileggerò tante, tante, altre volte.
Soprattutto mi piace la sensazione sognante che mi lascia addosso... per me è linfa vitale ;) .
Adesso ti lascio felicissima di aver trasposto le mie impressioni positive su questa storia (perché era da molto che avrei voluto farlo).
Al prossimo racconto e baci, bacissimi da Claire.
Ciao, ciao!
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