Recensioni per
Megonia
di Carlos Olivera

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/08/15, ore 09:01
Cap. 15:

Eccomi qua finalmente! XD

Ciao Carlos, devo dire che questa storia è stata molto piacevole, interessante ed ispirevole, anche se un po' mi dispiace per la brutta fine che hanno fatto i membri della squadra :(
Hai messo molte belle idee per quanto riguarda la faccenda del virus-EDA e le varie tecnologie sviluppate, inoltre sei riuscito a dare sia una prospettiva personale sui vari personaggi, sia una socio-politica del mondo in cui vivono, quindi complimenti! ^.^

Dal punto di vista stilistico, l'ho trovata molto ben scritta, chiara e fluida, quindi anche questo è approvato XD

Per il resto... ah, anche io stavo pensando di scrivere una storia su una squadra militare che si trova su una nave piena di zombie, quindi qualche spunto dalla tua storia finirò sicuramente col prenderlo, ma conto di riuscire a rendere il mio racconto abbastanza diverso ;)

Ciao! ^.^

Recensore Master
27/06/14, ore 15:46
Cap. 15:

Gli eventi del Megonia, come si era capito nell'epilogo, avevano portato uno strascico in termini umani non solo legato alle famiglie dei defunti ma anche a chi era sopravvissuto.
La penosa avanzata di Amanda nella nave, carica del peso della bambina e delle morti volute dalla MAB, non può che essere considerata il trampolino di lancio degli abomini successivi, meno sanguinosi ma non certo meno drammatici, operati dall'Agenzia per garantirsi il silenzio.
La vita di Amanda e Hilda è uscita sconvolta dalla tragedia, e se per mesi la bambina ha vissuto in uno stato sospeso, l'Agente dovrà combattere per tutta la vita con il pegno richiestole dai superiori per poter stare accanto alla piccola. Gli sforzi della donna per riscuotere l'orfana dal suo stato catatonico sembrano in qualche modo un proseguo della loro odissea sul Megonia.
Eppure, da tanto orrore emerge un briciolo di speranza nella scelta di Hilda di votarsi agli altri. Un gesto piccolo di fronte al carico di vite che non possono essere dimenticate o fatte tornare indietro.
Bellissima la chiusura, con la scelta di Hilda di farsi chiamare come la matrigna che aveva tanto detestato e imparato ad amare solo all'ultimo istante.
Appunti:
-"con il monastero come aggrappato con le unghie e con i denti alla ripida e brulla scogliera arrivava quasi a lambirne le sponde.": manca qualcosa, la frase sembra incompleta;
-"le veniva riuscire a ricordare": refuso;
-"Amanda!».", "lo capisci?».", "sparando!?».", "per tutte!».", "bambina mia!».", "Dove siamo?».", "Johanna».": doppia punteggiatura;
-"ancora a galleggiare ... ancora a lungo": ripetizione;
-"la caviglia sinistra che a causa di una storta ... lo stivale che andava tingendosi di rosso.": di solito le storte non comportano sanguinamenti;
-"suo guscio allontanandosi": manca la virgola dopo "guscio";
-"che dipingeva la roccia di blu e le nuvole di un arancio pastello, segni scomposti e insieme bellissimi dipinti sulla": ripetizione;
-"ogni qualvolta ripensava a questa storia.": più corretto "a quella";
-"aveva contribuito a cementificare un’altra realtà innegabile": "cementificare" in genere ha un'accezione negativa e qui mi sfugge il senso del termine. Forse intendevi "rendere più evidente";
-"in nome del potere conferitomi dal mio sacro uffizio, noi ti riconosciamo": o è "conferitoci" o è "io ti riconosco".
-"Alzati, Sorella": mancano le virgolette di apertura.
Alla prossima storia!