Recensioni per
No Happiness
di _Schwarz

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/07/14, ore 19:14
Cap. 1:

Eccomi quaaaaa! *urla, perché urla?*
Il caldo mi sta asfissiando, perdona l'esordio, spero di diventare più comprensibile mano a mano che proseguo - spero.
La drabble mi ha colpita, principalmente perché fa riflettere e io ho colto la palla al balzo e ho riflettuto tanto (e adesso ti esternerò la molteplicità delle mie riflessioni, che culo! X°D). L'unica pecca è la costruzione del periodo iniziale, che interrompe bruscamente la lettura, magari io lo avrei reso così:
"Historia si era sempre chiesta il perché del suo nome.
Aveva pensato quasi ossessivamente, per anni, al perché sua madre le avesse dato un nome da nobile, pur odiandola così tanto."

Però l'appunto è giusto a titolo informativo, per me scrivere cosa si sarebbe fatto/pensato è, nella maggior parte dei casi, assurdo, proprio dal momento che non è stato fatto né pensato! Il condizionale è una brutta rogna, mi chiedo perché l'abbiano inventato. "Si potrebbe, si sarebbe potuto"... o si può o si è potuto, fine. E' dal condizionale che nascono le pare mentali, diamine, le piaghe dell'umanità! ù.u
L'unica utilità risiede nei suggerimenti per il futuro, certo, ma si tratta sempre di suggerimenti, che si possono accogliere o meno, visto che a darceli sono altrettante persone, ciascuna con la sua individualità, le sue fisime e le sue imperfezioni, oltre che con i suoi pregi - no, non sto propugnando il soggettivismo assoluto e una grammatica autonoma per ogni cittadino, capiamoci, la Torre di Babele è stata già creata una volta e ne è conseguito un putiferio XD Dico semplicemente che, laddove la comprensione non venga totalmente compromessa, ci sono dei margini di soggettività, si può spaziare, ecco.
Ma torniamo alla storia (se no finisce che non mi capisco più nemmeno io)!
"La storia non è mai felice. Mai." Un pugno nello stomaco, in senso buono <----- poi ce lo spiega, come un pugno nello stomaco possa essere buono, abbiamo fede.
Per svariate ragioni:
1) E' amaro che lo si creda ancora, che la storia non è mai felice, non è vero! Eppure lo si pensa, ne si è convinti. Invece io credo che ogni storia sia dura, perché niente che conti davvero si ottiene con facilità (quanto al perché di ciò chedere al nostro Diretto Superiore, se ne esiste uno, per me si tratta di pessimo senso dell'umorismo, ne rido perché è sempre meglio che lamentarsene X'D), e che, semplicemente, gli avvenimenti tristi facciano più rumore. Di un albero che cade parlano tutti, ma di un albero che cresce? Siamo bravissimi a ricordare i nostri dolori, ma mai le nostre gioie. Eppure ci sono, Artemide santissima, le gioie ci sono e gli alberi crescono! E' che sembriamo essere stati programmati per lasciarci vincere dalla paura, dalle insicurezze - e così la storia diventa ancora più triste, nell'abnegazione e nell'annichilimento. Ogni nascita prevede una morte e ogni morte prevede una nascita, è equilibrio ma fatichiamo a vederlo. Non è cinismo, no, è davvero voglia di credere che ci sia anche il buono, che il buono possa sopravanzare il pessimo, che possa essere custodito e coltivato! Ripeto, è una situazione tragicomica perché per giungere al buono lo schifo bisogna attraversarlo, ma è una questione di scelte... come scegli di prenderla? Il mondo esiste fuori di noi, se noi svaniamo lui sopravvive, certo, ma penetra in noi attraverso i nostri sensi, i nostri modi di vedere, le nostre decisioni, attraverso la nostra imperfezione... il mondo è anche un po' quello che tu vedi, sempre. E io vedo che la storia non è sempre triste, perché voglio vederlo - e non credo di essere poi così visionaria u.u
;)
2) L'odio della madre di Historia verso Historia... ne siamo proprio sicuri? Io credo fosse odio verso se stessa, poi ingiustamente riversato su Historia, il capro espiatorio del momento. Una donna che si odia per le proprie debolezze, per le proprie incapacità, che vede nella figlia lo spettro dei propri insuccessi, non una figlia, un essere umano autonomo: per me si odia quando si smette di considerare gli altri come esseri umani autonomi, dotati di sensibilità e sentimenti, perché altrimenti non mi spiego come si possa ferire qualcuno di così simile a sé, nel caso della Historia bambina anche così indifeso... è quando siamo accecati, che cominciamo ad agitarci e muoviamo gli arti in maniera violenta e a caso con l'unico intento di colpire - senza neanche premurarci di verificare se davvero c'è, qualcosa che bisogni colpire. La madre di Historia guardava Historia e vedeva il feticcio delle proprie umiliazioni, non è riuscita a sopportarlo - un altro inconveniente di quando si è accecati da qualcosa è che non si riesce a venirne fuori, senza l'aiuto di qualcuno, in tal caso si tratta anche di fortuna. Che Historia e sua madre, purtroppo, non hanno avuto, la crudeltà del mazzo di carte distribuite a occhi chiusi - ad alcuni l'asso di cuori, ad altri il due di picche, è terribile ma non ce ne si può lasciare annientare, combattere sempre!
3) Che si ricollega al punto due: proprio sicuri che la madre di Historia volesse augurarle l'infelicità eterna? Che non stesse invece esternando, in quel nome, il dolore per il disfacimento della propria vita, che non si stesse riferendo a se stessa? L'infelicità eterna, la mia, la trappola mentale in cui mi trovo rinchiusa. Anche Historia pensa a sua madre come a uno spettro, lo spettro dell'amore che non ha ricevuto, della figura gigantopica che non l'ha mai protetta, mai abbracciata, forse neanche mai desiderata; non una donna con i suoi errori, fatta di carne e di sangue, una specie di essere sovraumano che avrebbe potuto fare di tutto e invece non l'ha fatto... per un bambino pensarla così è del tutto normale, c'è solo da sperare che Historia, a differenza della donna che l'ha partorita, riesca a fuoriuscire dalla tela di ragno in cui a poco a poco ha preso ad avvolgersi la sua mente.
E... che altro? Temo (ahinoi XD) di aver berciato abbastanza, e che ne sia venuta fuori una cosa indigeribile. Oooh, perdonami! E grazie per la lettura pomeridiana/serale, è stata oltremodo piacevole <3
Un abbraccio e alla prossima! **

Recensore Master
10/07/14, ore 16:48
Cap. 1:

Sesta classificata (pari merito) Black_Hunter con “No Happiness”

Grammatica e stile: 9,2/10
“Historia si era sempre chiesta il perché del suo nome: ci aveva pensato quasi ossessivamente per anni sul perché sua madre” <- c’è la ripetizione di ‘perché’ che rende la frase bruttina; inoltre, quel ‘ci aveva’ suona male, rendendo la frase poco scorrevole. Suggerisco di mettere ‘motivo’ al posto di perché, così da evitare la ripetizione (di conseguenza, devi modificare la frase in maniera tale che ci stia). Inoltre, suggerirei anche di modificare l’ordine delle parole, voglio dire: questa sembra molto meccanica, zoppicante. Faccio un esempio: “Per anni, aveva pensato quasi ossessivamente al motivo per cui sua madre…” – capito?
Suggerisco di levare quel ‘avesse’ per mettere un ‘aveva’, suona male e spiazza chi legge.
Dopo ‘In fondo’ andrebbe la virgola: “In fondo, Historia era stato anche il nome di diverse regine.”
Per ultimo, ma non meno importante: “[…] sua madre le aveva augurato nello scegliere il suo nome: l’infelicità eterna.” <- ‘nello scegliere’ suona male, rompe l’armonia della drabble.
In pratica, il problema principale della drabble non è dettato da chissà quali errori, ma dal fatto che lo stile è zoppicante, poco armonioso, composto da frasi che messe assieme suonano male.
Andrebbe rivista attentamente senza però apportare chissà quali grandi modifiche.
Se devo essere onesta, la costruzione delle frasi è uno dei tuoi punti deboli, tendi spesso a essere meccanica, poco scorrevole, rendendo difficoltosa – ma non troppo, sia chiaro – la lettura.
L’unico consiglio che posso darti: leggi ad alta voce, studia bene i testi che leggi e cerca di rendere i tuoi scritti più melodiosi.
Originalità: 5/5
“La storia non è mai felice. Mai.” – è una bella frase, una frase che abbatte chi legge e fa comprendere molte cose. Mi piace questo, mi piace moltissimo. Dai una spiegazione sul perché Historia porti quel nome, ci mostri il puro disprezzo di una madre per la propria figlia.
Meravigliosa, da punteggio pieno.
IC: 9,8/10
- Nella sua presenza silenziosa, nel suo chiedersi perché porti proprio un nome simile, Historia mi ha comunicato non solo tristezza, ma anche un odio freddo, quieto, e una sorta di sorpresa appena contenuta. E tramite lei, sono riuscita a percepire anche l’odio di sua madre, un odio che non ha mai avuto spiegazioni (un giorno magari ce lo spiegherà il padre di Historia, suppongo).
Trama: 5/5 
- Che dire? Breve, originale, piena di tristezza – sei riuscita a raccontarci qualcosa di Historia e sua madre in sole 100 parole. Ottimo!
Giudizio personale: 4,8/5 
- Mi è piaciuta molto, davvero. Hai svolto un ottimo lavoro. Il motivo per cui non hai ottenuto il punteggio pieno – e mi spiace – è dato da quelle frasi zoppicanti che hanno appesantito la drabble.
Per il resto, l’ho trovata molto originale e azzeccata, una piccola perla su Historia.

Totale: 33,8 punti

Recensore Veterano
03/07/14, ore 18:49
Cap. 1:

Ciao, alla fine ce l'ho fatta a passare :)
Ti dico subito che la drabble in sè mi è piaciuta: sei stata molto originale nella scelta del tema, scegliendo un argomento su cui nessuno prima d'ora aveva scritto - che io sappia, per lo meno - e sei stata capace di far riflettere con sole 100 parole. Sono tutte qualità apprezzabilissime, soprattutto in un componimento così breve, dove bisogna dimostrare anche più talento che nelle storie a più capitoli, a mio parere.
Altro punto a favore è l'IC di Historia: è da lei arrovellarsi così su qualcosa che riguarda il suo passato, qualcosa che riguarda sua madre, sebbene questo non sia proriamente il termine più adatto, diciamolo.
L'unico appunto che mi sento di farti è che la tua drabble, secondo me, non riesce ad essere efficace sin dall'incipit: l'inizio è un po' fiacco, cattura l'attenzione certo, ma sembra non riservare grosse sorprese. Credo che, invece, sia fondamentale essere pregnanti già dall'attacco e in questo la tua drabble perde un po' (sempre secondo me, eh xD). Il vero apice del testo si incontra troppo tardi, quando già il lettore si è chiesto: "ma quando comincia?"
Certo, la conclusione è a dir poco perfetta, ma ecco, avrei apprezzato un inizio altrettanto coinvolgente, tutto qui :)
A presto e che vinca il migliore!

Ayumu
 

Recensore Veterano
30/06/14, ore 10:06
Cap. 1:

In genere prediligo leggere storie lunghe e descrittive, perché è nelle descrizioni che percepisco la bravura di un autore, o meglio, il suo stile.
Ma per scrivere una drabble credo che ci voglia un talento a parte. È un po' come il pubblicitario che in un titolo deve far capire il senso della campagna: bisogna essere bravi con le parole e, soprattutto, bisogna saper scegliere quelle giuste. Termini aulici e frasi ad effetto sono ciò che in questi casi si deve evitare, perché in poche righe il senso del testo dev'essere chiaro e immediato a tutti, e se si usano frasi troppo complicate si finisce per far addormentare il lettore, che A non capisce dove si vuole andare a parare, e B perde interesse e guarda altrove.
Fino alla quinta riga la tua storia non è niente di che. Ma c'è quella curiosità che ti spinge ad andare avanti e scroprire il perché di questo nome, Historia. Poi, nella sesta riga, è lì che ti si spezza il cuore. Sai che tipo sia la madre di Historia, ma il dolore lo avverti lo stesso. Perché immagini che anche in una realtà così distante dal suo passato, in fondo al suo cuore Historia viva in un'eterna tristezza, un senso di infelicità che, purtroppo, è veramente la sua condanna.
Ti facco i miei complimenti per l'originalità della storia, per come è scritta e in particolare per il titolo: chiaro e di impatto.

A presto!

Strato.