Recensioni per
La Bambina dagli Occhi Verdi
di Sen

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 38
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/07/14, ore 18:02
Cap. 14:

Eccomi qui, Sen. Mi dispiace tantissimo di non aver potuto recensire con regolarità ogni tuo capitolo. Spero ti accontenterai di questo mio commento finale.
Ho adorato questa storia. Adoro il tuo stile. E adoro i tuoi personaggi, specialmente queste fortissime donne che pur non mostrando l'ardore bellicoso di una Pantasilea corazzata hanno coraggio e cuore da vendere come e più di un saint. Il lieto fine mi dà serenità dopo l'altalena di emozioni che mi hai fatto provare in questi 14 intensissimi capitoli. Mai un momento di noia. Confesso che per seguire la tua storia ho rallentato la pubblicazione della mia, che arranca al 7 capitolo e fa fatica ad avanzare. Ma non importa, perché ho speso bene il mio tempo leggendo una fic di grande qualità.
Spero tornerai presto a condividere qualche nuova storia con noi lettori, perché sarebbe un peccato se tu non lo facessi. Non puoi deludermi, sono una tua fan!

Recensore Junior
04/07/14, ore 13:28
Cap. 14:

Sono io che dovrei ringraziarti, cara Sen. Per averci regalato questa piccola perla, per aver voluto condividere con noi questa storia, che mi ha emozionata come non mi accadeva da tempo, che mi ha tenuto compagnia in alcune delle mie notti insonni, che mi ha ispirata.
E' finita, e faccio un pò di fatica ad accettarlo, se devo essere sincera. Queste donne non sono le indistruttibili guerriere delle quali mi piace leggere e scrivere, rudi e poco femminili. Eppure, quanto le ho adorate! La loro forza non è fisica, ma sono riuscite a mettere con le spalle al muro Santi e Spettri senza pensarci due volte. 
La parole chiave adesso è "futuro". E "paura". Quella di Eranthe, terrorizzata dalla felicità che Deuteros e Dimitra le hanno regalato, quella di Shion, futuro Gran Sacerdote, e di tutti coloro che dovranno continuare.
Francine che dà alla luce il bambino che non è di Manigoldo, ma che lui amerà come suo, solo perché è nato dalla sua picciridda, e questo basta e avanza. Dopo la morte del suo amato, questo parto lungo e massacrante rappresenta l'ultima sofferenza della donna, che da adesso in poi avrà la strada spianata e in discesa. E dopo, quando Manigoldo ha confessato il suo amore con due semplici parole, sono quasi esplosa di felicità. Grazie.
Alla fine, tutti hanno trovato il loro posto nel mondo, perfino Aiacos e Minos, che all'inizio parevano così fuori luogo in quella vita tranquilla e pacifica. E' un pensiero rassicurante.
Grazie per aver fatto tornare Erato, e anche se non l'abbiamo vista, abbiamo di certo capito tutto l'amore che si porta dentro, che ha sempre portato dentro, per sua figlia. 

Non ho molto altro da dire. Credo che questa storia per te abbia rappresentato qualcosa di strettamente personale, non so quali "tormenti" ti porti dentro, ma in ogni caso, in bocca al lupo per tutto.
 
Una scorta di caffè gratis a vita per te!

A presto...arrivederci!
E grazie.
Un bacio, Sara.


Recensore Master
01/07/14, ore 11:04
Cap. 14:

È una sensazione stranissima, quella che provo. Perché sono triste che la storia sia conclusa, che sia calato il sipario insomma. D'altro canto, però, sono anche felice.
Felice che si sia risolto tutto.
Felice che ognuno, alla fine, abbia trovato il proprio posto nel mondo. Per quello che è, e non per una supplenza ad interim. Ché è vero il detto chiodo scaccia chiodo, ma è anche vero che ogni chiodo e chiodo di per sé. Ma prima di inerpicarmi per sentieri dialettici che farebbero impazzire Aristotele, Pitagora e un'altra manciata di sofisti a piacere (come nelle ricette), lasciami dire che sono contenta che questa storia sia finita. Sono contenta per come sia finita.
Perché è vero che alle nostre spalle c'è una scia di sangue e morti eccellentissimi (io sto ancora in lutto per la morte di ElCid, fai un po' tu), ma è anche vero che la vita prosegue. Va avanti. E che su quei sacrifici costruiamo il nostro futuro. Perché è giusto così. Perché quei sacrifici ci sono stati affinché ci fosse un futuro. Nero o roseo che sia, ma che ci fosse la possibilità di vederlo - di viverlo. E, con essa, la speranza.
E questo capitolo si chiude con il ritorno alla normalità. Si ricompattano le maglie della quotidianità che la guerra aveva strappato. Che l'avventura aveva sfilacciato. E che i nostri eroi, con pazienza, hanno ricucito. Piano piano. Capitolo dopo capitolo.
E sono contenta che si sia chiusa questa storia. Perché - e tu lo sai - fosse per me l'avrei allungata ancora e ancora e ancora. Ma tu hai calato la mannaia, da brava Atropo. Ferma ed inflessibile. E hai fatto bene. Perché la nuova vita che si va delineando non appartiene più a noi lettori, ma ai tuoi personaggi. Il figlio di Eranthe e Deuteros in arrivo. Il piccolo Ruy. Il mènage di Agathê e Minos. Aiakos tra le braccia di Melina. Ma anche il povero Sage che se ne torna in jamir come i nostri pensionati scelgono di andarsene in Liguria a svernare. E il povero Shion che si ritrova un Santuario da riedificare e gestire e preparare al ritorno di Ade.
Tutto questo, come si raccontava al termine de La Storia Infinita è un'altra storia.

Io ti posso solo dire "grazie". Perché mi sono divertita, ho pianto, ho riso, ho sospirato, ho fatto il tifo ed ho palpitato assieme a loro. Grazie per avermela fatta leggere in anteprima. Di cuore.
Grazie per aver chiamato il piccolo Capricorno Ruy.
E grazie per quella pianta di limoni. E per la discrezione di Erato (Che d'amor, dolce, sospira, cit.). Trovare quella pianta sull'uscio di casa è stato dolcissimo. Perché è come se la madre avesse detto alla figlia "io veglio su di te. Sempre". A prescindere dalla distanza e dai problemi che ci sono stati in passato. E io spero, tantissimo, che madre e figlia, un giorno, possano riabbracciarsi. Magari per il battesimo del piccolino, tu che dici?

Io aspetterò. Con una tazza di caffè in mano. O con una bella limonata. Agre come piace a Mr D. E, forse, anche a Manigoldo(Grazie per averlo salvato. Grazie, grazie, grazie!!!).

In conclusione, è stato un piacere. E spero ci regalerai altre storie così. C'è una piantina di limoni che apsetta, sai?
Un abbraccio
Francine