Recensioni per
The Boy Who Waited - Too Late
di xMoonyx
La domanda che più di tutte potrebbe adattarsi a questo capitolo è:cosa può provare Cas?In questo disperato viaggio di andata e ritorno,in mezzo a questo vortice temporale,perennemente sul filo sottile che separa il volere e il potere,come si sente Cas?Preferisce la solitudine delle nuvole o la soffocante sensazione di essersi perso il meglio,ogni volta sempre di più,di quello che la Terra poteva offrirgli?Forse non c'è risposta.Forse non c'è perché nemmeno Cas saprebbe trovarne una.Nemmeno lui saprebbe spiegare a parole cosa significa il movimento delle palla che rotola sul giardino.Nemmeno se gli chiedessero di esprimersi in enochiano.Perché che tu abbia le ali o no,il punto fondamentale è che tutti siamo sottoposti a qualcosa di più grande,di incontrollabile,di sfuggente.Ci battiamo,ci dimeniamo.Tentiamo di attraversare le dimensioni temporali,come Cas,o proviamo a rinsaldare la nostra fede,come Dean.Ci illudiamo,forse volutamente,che sia normale:ma non lo è.Non è normale passare dalle scene di un matrimonio alle moine di un neonato.E nella amara consapevolezza di questa anormalità,cerchiamo di razionalizzare,di comportarci come se l'ordine delle cose potesse essere ignorato.Magari ci sdraiamo su un giardino a sorseggiare della birra,magari ci raccontiamo le storie delle nostre vite e garantiamo per il nulla.Perché il meccanismo,proprio perché a tratti facile da comprendere,è disarmante:tutte le azioni di Dean e Cas sono finalizzate e correlate da un'unica presa di coscienza:non c'è modo di sfuggire al tempo,né tanto meno ai suoi decreti.Ogni parola,ogni cenno,ogni sguardo,ogni respiro tremendamente pieno di significato si rivela inutile,doloroso,vuoto:vuoto come la stanza in cui Dean dà l'addio al suo Cas,la stessa stanza in cui l'amore viene sconfitto dai misfatti della realtà.Una frase spezzata,una volontà abbattuta,un'irrazionalità asservita alla rigidità della linea temporale:è questa,forse,la nostra essenza?Sperare di poter essere,rendersi conto di non poterlo essere?Non è un caso che sia proprio Dean,che la realtà l'ha vissuta,e anche troppo,sulla sua pelle,a comprendere cosa quel frusciare del trench di Cas volesse significare.In un mondo così,c'è ancora spazio per Cas e Dean?O il cacciatore e l'angelo ribelli dovranno,per una volta,inchinarsi al volere della realtà?Come sempre,non posso che lesinare complimenti nei confronti di una struttura testuale che ti coinvolge,ti fa vivere non solo LA scena,ma SULLA scena.Un'atmosfera dolorosa,sì,ma eccezionalmente congeniata.Senza talento,del resto,come potrebbero questi personaggi spingere a profonde riflessioni?E sono dell'idea che quando qualcosa ti fa riflettere,nell'era delle sfrenata velocità,allora questo qualcosa è come una perla:difficile da scovare,ma luminosa,preziosa,ammaliante.Tratti di un tempo sfuggevole,è vero:ma quando ci si ferma a leggerti,è come se il tempo si fermasse.Vedi?Entra il gioco il meccanismo:ci buttiamo a capofitto in qualcosa,lasciamo da parte il tempo,ci mettiamo a sognare.Poi torniamo alla realtà:e ciò che ci resta non è che un retrogusto vagamente dolce,un alone leggero,un ricordo da custodire. |
Ok eccomi di nuovi qui... *fa un altro respiro per prepararsi* |
DIECI ANNI. |
Oh bé, da dove cominciare? Prima di tutto ti dico che verso la fine ho avuto un principio (ma solo un principio) di pianto, io non piango mai quando leggo (l'unica ff che mi ha fatto piangere anche nei giorni successivi alla lettura è stata Twist and Shout) per cui il fatto che stessi per piangere consideralo un grande complimento (stavi riuscendo a smuovere la mia anima impassibile!) |
Scusa se non ho commentato fino ad ora, ma mi sono accorta solo oggi di questa fiction è devo dire che è davvero bellissima. |
Voglio che tu lo sappia. |