H. P. Lovecraf era un simpatico autore di horror, morto anni or sono, che spesso nei suoi racconti utilizzava gli aggettivi "orribile", "mostruoso", "blasfemo", "terrificante.
A detta di un simpatico signore chiamato Edmund Wilson, "Di sicuro, una delle regole principali per scrivere un efficace racconto dell'orrore è non usare mai nessuna di queste parole"
Cosa c'entra questo col tuo racconto? Semplice. Anche tu come Lovecraft fai un utilizzo spropositato di queste parole, e seriamente, dopo un po' stancano. "Una donna orribile", "una ferita orribile", "un posto orribile", "un odore orribile". No, no e poi no. Cambia i termini, non utilizzarre più "terribile, orribile, spaventoso, mostruoso". ELIMINALI dal tuo vocabolario, e farai un gran miglioramento.
E poi, un'altra cosa che mi turba, è il fatto che tu metta in corsivo alcune parole. Ma perché, poi? Che senso ha evidenziare, ad esempio, tutti quegli "orribile terribile mostruoso"?
Vorrei che tu mi togliessi questo dubbio.
Altra cosa: questo racconto non è un horror. È un thriller semmai, e neppure tanto bello.
Ora perdonami, ma è dal primo capitolo che mi promettevo di recensire, e ogni volta speravo in un miglioramento, ma è sempre più il declino. Come ti hanno già detto, i passaggi dalla storia alle descrizioni disorientano e basta, e si fa fatica a capire. Ad esempio, non mi ricordo già più di cosa parla il capitolo 11 letto mezz'ora fa.
Poi usi i termini a spoposito. "Posizionò la testa tra le mani", ma che è? "Si prese la testa fra le mani", semmai. E poi ce ne sono altri, che non ricordo sinceramente. Non cercare in tutti i modi di volet utilizzare un linguaggio importante se poi non ne sei capace
La mia recensione non vuole offendere, assolutamente.
Ciao :3
Ah, volevo inserire la recensione nel capitolo 12 ma sto usando il cellulare e quindi è apparsa qua. (Recensione modificata il 28/08/2014 - 11:31 am) |