Miryam cara, eccomi qua!
Commentare questa storia mi emoziona molto - anche perché ho avuto la fortuna di leggerla in anteprima e, quindi, di poter provare sensazioni forti per ben due volte. Credo che con questa fiction tu abbia definitivamente mostrato quanto sei cresciuta!
Sai, per essere tanto giovane possiedi un vocabolario ricco, che ti permette di stendere agilmente scene e descrizioni varie senza annoiare il lettore o appesantire la lettura. Oltre a questo, però, ciò che colpisce è la tua capacità di calarti nei panni dei protagonisti, soprattutto Hinata, tanto che ormai, quando parlo con te, io ti immagino con dei meravigliosi occhi perlacei e una frangetta blu.
La cosa straordinaria, però, è che qui, nonostante la vera protagonista sia la NaruHina, tu sei riuscita perfettamente a parlare anche di altri personaggi con estrema efficacia e dedizione! Si nota l'impegno con cui hai tratteggiato il rapporto tra Hinata e Hanabi, seppur, naturalmente, tu non ti sia potuta dilungare troppo ad esclusiva di ciò; diciamo che hai colto proprio quello che serviva per darcene un'idea netta, senza sbavature inutili.
E poi, lo ammetto in tutta sincerità, la coppia che più mi ha fatto palpitare il cuore - alla pari con quella protagonista - è la Hiashi X Hikari.
Hiashi è perfettamente IC: un uomo coriaceo, severo, all'apparenza, tanto intransigente da non permettere che la festa si dilunghi troppo, ma profondamente innamorato della moglie - che gli è stata portata via troppo presto - e legato alle sue bambine. Un signore tutto d'un pezzo, dallo sguardo impenetrabile, ma che vuole solo il meglio per Hinata e Hanabi e che non riesce a trattenere le lacrime, quando la primogenita gli regala una melodia antica, ben nota. Hiashi è un personaggio che si può amare od odiare, a causa del suo carattere, un po' come certi Uchiha (sarà un caso che lo sharingan derivi dal byakugan? XD), ma io sono fermamente convinta di amarlo - proprio come gli Uchiha - anche per questi lati rudi del suo carattere, che nascondono solamente un grande, grandissimo cuore.
La figura della madre è dolce, per contrasto con quella del padre: una donna che immagino perfettamente identica a Hinata, sia per bellezza esteriore sia per grazia e gentilezza. E' lei che ha trasmesso alla figlia la passione per il piano ed è lei che, anche nei momenti più duri, la sostiene, con il proprio ricordo; tutti questi flashback, infatti, sono la prova di quanto la presenza di Hikari sia ancora forte, a villa Hyuga - e nella mente della protagonista.
L'incontro con Naruto è stato dolce, delicato, inatteso e spontaneo, proprio come dovrebbe essere: Hinata non è tipa da pedinamenti strategici, di cotte per ragazzi popolari o di chissà che altro; lei si innamora all'improvviso e quando lo fa è per sempre, perché il suo cuore è puro ed è incapace di mutare dei sentimenti tanto profondi e sinceri. Così, in quello scenario naturale meraviglioso, la loro storia è pian piano fiorita, con il passare dei mesi. Fino alla richiesta finale, che esplode come lo sbocciare dei fiori, in primavera: in un attimo, travolgendoci di un profumo inebriante. La richiesta di matrimonio è così spontanea da rispecchiare proprio il loro primo incontro: non è un canonico "Mi vuoi sposare?", ma un "Allora mi sposi?"; c'è una sottile differenza tra le due formule ed è la naturalezza, la genuinità del biondo, che sembra quasi impaziente di vedere la sua Hinata vestita di bianco.
La citazione che faceva da sfondo alla storia è meravigliosamente struggente, ma ciò che ho apprezzato è che tu abbia deciso di rispettarla con una certa originalità: dapprima vediamo il tormento di Hiashi per la scomparsa della moglie (parafrasando quel passo di Cime tempestose, effettivamente non c'è più vita, quando la persona che amiamo muore), ma, alla fine, l'uomo si rende conto che ha ancora persone che ama, in vita, e queste sono Hanabi e Hinata; da tale considerazione, accompagnata dal ricordo delle parole di Hikari ("Ti amo, Hiashi. E amo le nostre bambine"), egli riesce a prendere in mano la situazione e, se non a voltare pagina, quantomeno a proseguire, senza lasciarsi fermare dal passato. "E amo le nostre bambine": questa è la chiave di tutto, la chiave per andare avanti!
Spero di tutto cuore che questa fiction venga letta da molte persone, perché merita, davvero! Non solo per la sua bellezza, ma, soprattutto, per tutto il cuore che ci hai messo. Sono sicura che verrà riconosciuto il suo valore, nel contest ;)
Complimenti davvero! E' stato un vero piacere poterti essere d'aiuto :D
Un bacione ❤
Ophelia |