"Eri la mia Itaca, il mio porto sicuro, dove tornare ogni giorno, dopo ogni delusione".
Questa metafora mi è molto cara: tutti, nel bene o nel male e per motivi diversi, cercano la propria "Itaca".
Vorrei soffermarmi un attimo su questa frase, se posso, e dire che spesso nella nostra vita non attracchiamo in una sola Itaca. Cosa vuol dire? Che di "porti sicuri" ne possiamo trovare diversi (un amore, un'amicizia, un nonno, un fratello e così via ...).
Parlando della flash, la trovo molto profonda e coinvolgente e, soprattutto, scritta con una sensibilità e una delicatezza uniche. Perdona l'insinuazione, ma sembra che tu abbia vissuto sulla tua pelle tutto ciò che hai descritto. Hai provato l'amore e tutta la gioia che esso comporta, l'hai perso e sei rimastro "a pezzi in ginocchio", ma sei riuscito a risollevarti e a "andare avanti, trovare un nuovo Io". Di sicuro, si evince che sei cambiato molto.
L'importante è ricominciare, nonostante sia difficile. Ciò che conta è non perdere noi stessi ...
Dopo questo sproloquio - magari anche senza senso -, ti faccio i miei complimenti: la narrazione è scorrevole e carica di sentimenti, lo stile è piacevole e il lessico curato. Scrivi davvero molto, molto bene!

p.s.: eh già, non ho resistito e ho girato un po' sul tuo profilo! Amo molto il genere introspettivo ... :P

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Visto che è una song-fic, ho pensato bene di andare a cercare la canzone che hai inserito (era sempre la stessa canzone, giusto?) per usarla come sottofondo. L'effetto è stato un po strano a dire il vero. Inutile dire che sei dotato di una sensibilità sorprendente, ma lo dico lo stesso che non si sa mai. Ci vedo tanta voglia di rialzarsi ed andare avanti, senza rinnegare il proprio passato. Quando si viene delusi da una persona cara, spesso tendiamo a cercare di cancellare ogni loro traccia, quasi come se si volesse condannarli alla damnatio memorie. Continuare ad andare avanti come il tuo protagonista, restando legato a ciò che è stato è veramente coraggioso.

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