(Terza recensione alla storia per partecipazione al contest "Romance in Pain-" con classifica seconda.)
Ho letto anche le note d'autore, data che da brava lettrice arrivo fino in fondo -si patta in solitudine-.
Anche senza leggerle, però, ho capito benissimo che Cassandra vive in un rimpianto dove non c'è più né capo né coda, dove, quasi, sembra condannata a quella vita fatta di dita puntate e voci che la opprimono.
Vive nel peccato, nel pentimento per aver donato il suo corpo e le sue labbra ad un Dio, cosa più sbagliata che possa esistere ed ora della sua esistenza non sa più che cosa farne, è confusa e perplessa.
Questo ho visto nelle poche parole che hai descritto.
Come sempre, mi piace da morire come ti esprimi, le parole raffinate che utilizzi.
Riesci ad esprimere in poche parole quello che normalmente, in una storia normale e con più descrizioni, non si riesce a fare; sei sempre accurata, precisa, sorprendente.
Un bacio,
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