Recensioni per
Unconventional Beauty - A Fior di Pelle
di Aeternum

Questa storia ha ottenuto 175 recensioni.
Positive : 171
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Nuovo recensore
18/06/15, ore 21:13
Cap. 2:

Sospira.
Sospira.
Sospira.
Enne-O

Inizia bene anche la cosa pessima è che poi si distrugge il discorso dopo due righe. Ripetere una stessa parola può essere utilizzato come modo per ricreare una rindondanza, un filo conduttore in una serie di paragrafi, ma messo così, a caso, evidenziandolo anche come se non fosse abbastanza aver creato ad inizio pagina una simile cosa è semplicemente brutto e sgraziato.
Più o meno come parlare di fili d'erba che si "frangono" come se questo volesse dire piegarsi. Beh non è così, mi spiace, viene usato nell'accezione di frantumare con una macina o nel caso delle olive. E dire che il semplice (che guarda un po' non è difficile) riesce a rendere il concetto così bene senza dover tirare fuori parole dal suono importante tanto per dare "importanza" al racconto.

Come i "che".
Le tue descrizioni sono piene di "che", buttati a manciate come le virgole del primo e di questo capitolo. Messe in modo sbagliato, con il solo scopo di rendere la frase illeggibile, lenta e spiacevole da leggere.
"il sole che trema dietro le fronde di quei grossi alberi ombrosi.
Vibra.
Brilla negli occhi."
Cosa?
Il sole che cosa fa? Sta lì suppongo, dici solo che c'è ma non è così che si scrive... di nuovo complichi la frase nel tentativo di far sembrare il tuo stile più adulto. Fallendo.

Poi parli di qualcosa che trema (ma sarebbe la luce del sole e non il sole) e che brilla negli occhi. Ma di nuovo il soggetto potrebbe essere qualsiasi; anche le margherite.

"Aria di terra e qualche piccolo insetto che si posa addosso a quella giovane di sole diciassette primavere."

Cosa? Questa frase non ha senso. Punto. Davvero, hai fatto a pezzi la sintassi e speri che vada conunque bene? Non è così che si scrive bene...

"Il tono è troppo perentorio" errato. O meglio aggraziato come un elefante sui tacchi a spillo.

"Lentamente, con la mancina Isabelle se li carezza, lo stretto nodino che però non ha fatto bene il suo lavoro. " altro che, altre virgole, altri errori. Ma è tanto difficile leggere quello che si scrive, inorridire e rendersi conto che suona malissimo?
"Lentamente, con la mancina (in disuso da secoli ma siamo nel festival dell'antico et "virtuoso"), Isabelle se li accarezza. Il nodino, che non svolge il suo compito, si scioglie"
Suona meglio? Già... magari perché la sintassi e corretta.

Andiamo avanti a leggere, continuamo questo meraviglioso riquadretto di cliché e brutta perfezione, fino ad arrivare alla stupidità. Pensa... per favore immaginati la scena che hai creato.
Una ragazza ogni anno va a visitare una tomba... ok ci può stare, quindi ci sarà andata in totale dodici volte.
In dodici anni.
E deve trovare una scusa per dove va? Andiamo! Fai sembrare la cosa un segreto di stato quando in realtà è talmente banale che chi conosce Isabelle nemmeno si dovrebbe domandare come mai esce di casa. Bah.
Ah e poi la stupidità suprema
quella di una ragazza di diciassette anni, DICIASSETTE, che si spaventa quando vede una lucertola morta, tanto da cadere per terra. Ho dovuto spegnere il PC per riprendermi, continuando a dirmi quanto fosse stupida.

Passiamo a Jason e troviamo di nuovo il barrato, piacevole al solito quanto un distillato di peperoncino e una nuova ossessione.
Quel.

Ossignore, come se i che di prima non bastassero.
Tizio, quello che; tizia, quella che, caio, quello che... non esiste un altro modo di presentare i personaggi? Qualcuno che non faccia sbuffare dopo due secondi?
Anche un modo di rendere un narrato più "ruvido" che non sia infarcire il discorso di espressioni gergali/dialettali che cozzano con tutto il resto.
come il "cazzo" nel narrato.
Lui personaggio si può permettere queste cose, te scrittrice abbi un minimo di buon gusto grazie. E un minimo di conoscenza... non puoi "decidere" di fare un lavoro entrare da qualche parte e farlo. Sopratutto con vigili del fuoco, farmacisi e simili ...

Mi sto annoiando perfino a trovare i difetti; se Twilight faceva pena, questa sorta di brutta copia violenta non è da meno. Si ha l'ossessione ingiustificata del bellone di turno tenebroso e dal cuore di tenebra con la ragazzina ingenua brutta solo per lei che è insicura come non mai. Il tutto perché è stato deciso dall'autrice, senza che ci sia UN motivo se non quello di soddisfare la parte più malata delle fangirl che credono che lo stalking, la violenza e simili siano una cosa bella, giusta e romantica. Ma per favore...

Tra le altre cose uccidi, in due immagini, la magia del leggere, spiaccicando in faccia al lettore una descrizione dei tuoi personaggi pessima (perfetta perfetta perfetta e bionda, ecco cosa dici di isabelle) e rimedi dicendo "ah sono così" in fondo pagina. Ma andiamo.

Nuovo recensore
17/06/15, ore 21:40
Cap. 1:

Prima o poi il mondo mi spiegherà perché su internet il concetto di sbagliato va a farsi friggere e a quel punto sarò una persona parecchio perplessa.
Non che adesso cambi molto, fra b facebook, e questo sito a volte mi domando dove finisca il buon senso e tutta la morale.
In ogni caso, dopo aver ascoltato per secoli le mie amiche parlare benissimo di questa storia, mi accingo a leggerla anche io, con un account creato praticamente per questa occasione (cosa del quale me ne sto pentendo dopo essere arrivato in fondo) e a commentarla.

Si parte male, con una citazione di uno dei poeti che più mi piace messa quasi a giustificare la storia, la cui trama si intuisce poco dopo, e subito si capisce che quella citazione, lì, ci sta come il peperoncino sull'ananas. Perché la sofferenza che Baudelaire descrive è sempre sofferenza su un piano emotivo, quello di cui parla in quella citazione che butti all'inizio della storia, snaturandone ogni significati, è la consapevolezza che l'amore non è rose e fiori, che non esiste l'amor cortese, che si può arrivare a struggersi silenziosamente per amore, affogando nel mare di disperazione.

Non è una giustificazione ad una storia che si preannuncia dalla prefazione e da quello che segue, l'ennesima storiella dove lei è timida impacciata e insicura, lui bello dannato e crudele e creeranno un rapporto malsano in cui lei prova a "salvare" l'altro.

Qualcuno ha detto "Cinquanta sfumature di Grigio"?
Spero dal capitolo due cambi perché altrimenti sarà una sofferenza ancora maggiore arrivare a fine.

Analizziamo per prima cosa lo stile di questa storia anche se suppongo che al pari delle altre critiche ti limiterai a nasconderti dietro a "è il mio stile".
Apri un libro.
Un libro qualunque, anche quello schifo che è Cronache del Mondo Emerso o perfino le Cinquanta sfumature.
Trovi parole barrate? No? Brava! Perché non sono libri di Geronimo Stilton.
Così come il grassetto, buttato lì quasi fosse un baloon di un fumetto Marvel a sottolineare quanto importanti siano alcune frasi con la prepotenza di un cazzotto in un occhio e la stessa piacevolezza.
Che un ragazzino di cinque anni non deve pensare alla morte e agli squartamenti ci arriva chiunque anche senza che tu lo scriva con tanto di grassetto. Mi domando come mai non è stato anche sottolineato (CHE IRONIA SOGNO!)
Poi si aggiungono tutte le virgole buttate a caso, come ti hanno già fatto notare, i pensieri che volano a caso, i quote di personaggi secondari uguale, un pastrocchio infinito che rende la lettura snervante.

Come questa frase
" ma che tutti i film, le scenette dei cartoni animati e gli insulti del padre gli han fatto imparare per inerzia. Tant’è che non si ricorda come si pronunci quella parola, è troppo difficile, Jason dice sempre “squaqquo” ma no, non è così."

Costruita così è orrenda. Andrebbe prima messo il pensiero, poi la spiegazione in modo da permettere al lettore di provare un qualche minimo di suspance in questo capitolo pieno di banali ovvietà. Un minimo minimo, qualcosa che mandi avanti la narrazione e che non sia un semplice "si vabbe vediamo dopo quanto lui la picchia" che è ciò che mi sta muovendo (anche se mi aspettavo del trash perlomeno divertente e non qualcosa di nato dai sogni erotici di una perfetta ragazzina Tumbrl, che posta foto di appuntamatite rotti definendoli "liberazione dalla società").

Sei riuscito a creare un personaggio talmente tanti caratterizzato da risultare solo brutto, scontato e irreale. Spero la storia migliori ma ne dubito e suppongo di sapere il finale quasi.
(PS a cinque anni riuscire a prendere una lucertola infilzandola con uno stecco usato a mo' di lancia è impossibile)

Aggiungo una nota alla tua, basata su una non proprio bella esperienza "familiare".
I bambini sono spugne.
Qua hai ragione.
Ma gli adulti non sono dei cretini (ma tu guarda che scoperta).
Jason suppongo non passi tutta la sua vita da solo, anzi, credo abbia frequentato una qualsiasi scuola.
E ma guarda un po'? Qualcuno con un minimo di buon senso (ergo chiunque in un caso così grottescamente e ridicolmente esagerato come il tuo Jason) si accorgerebbe del fatto che tutti i ragazzini giocano a pallone e lui gioca a uccidere le lucertole e chiamerebbero i servizi sociali.
Che lo toglierebbero ai genitori.

Fine della storia. Qua non ci sono obiezioni. Non ci sono ma che tengano. Per quanto malsana possa essere la tua fantasia le cose vanno in questo modo.

Ah ma già, dimenticavo, il buonsenso su internet va a donne di facili costumi solo per lasciare spazio al falso vittimismo e al "Jason è ksì cupo e bllissmo voglio che diventi il my husbando 1!11"

Recensore Junior
05/10/14, ore 23:55
Cap. 2:

"Sospira.
Sospira.
Sospira."
Basta scriverlo una sola volta, senza insistere.
"le margheritine cantano"
Da quando i fiori cantano?
"I libri e i quaderni infatti, sono tutti lì".
l soggetto e il predicato non devono mai essere separati!
"Incurante di ciò però, la ragazza si guarda intorno"
O metti una virgola prima di quel "però", o togli direttamente questa parola.
"Ciò però, non la distoglie dal cercare un compromesso."
Metti una virgola fra "ciò" e "però". Ennesimo errore di grammatica basilare.
"«Eddai mamma, prometto che non lo faccio più!»"
Virgola fra "eddai" e "mamma".
"«Non m’interessa, fuori ho detto!»"
Virgola fra "fuori" e "ho".
"chi muova i fili però, non lo sa."
Virgola fra "fili" e "però".
"Lentamente avanza per la strada, una ciclista che fa tintinnare il campanello per farla voltare"
Togli immediatamente quella virgola fra "strada" e "ciclista".
"Continua a camminare e chiunque la veda, la saluta"
Togli. Quella. Virgola.
"Una piccola differenza però, la rende più unica, più bella, più vissuta".
Metti la virgola fra "differenza" e "però".
"ogni minima sciocchezza e come tutti gli anni ormai, si alza dicendo sempre la stessa frase."
Virgola fra "e" e "ormai".
"l'espressione si contrae per lo schifo. Non se ne rende conto, ma Isabelle emette suoni schifati"
La ripetizione di "schif" è fastidiosissima.
"Una vecchina che lo guarda storto dall’altro lato della strada però, gli fa comprendere che qui le cose sono diverse"
Virgola fra "strada" e "però".
"... che se si ricorda di avere un figlio, è già un miracolo."
Togli la virgolaaaa.
"... è che quella ragazzina che gli è appena passata davanti, è la sua vecchia vicina di casa."
Stesso discorso: cacciala.
"E quella pelle poi, è così tenera che quasi stride a contatto con le dita serrate di lui."
Virgola fra "pelle" e "poi".
"Cala lo sguardo Isabelle, ma solo per un attimo."
Virgola fra "sguardo" e "Isabelle".
"La rabbia finora repressa, le smorza le parole"
Togli la virgola.
"Quegli occhi dapprima adirati e azzurrissimi, adesso sono spalancati"
Devi levarla anche qui.

Tralasciando questi appunti grammaticali, ho trovato terribilmente lento e noioso il loro incontro.
Descrivi trenta volte le emozioni di Isabelle, dimenticandoti che non siamo stupidi e che, se dici anche solo una volta che lei è spaventata, noi capiamo comunque che ha paura. Non ha senso ripeterlo con tanta frequenza, soffermandoti sul suo lato introspettivo e pensando di catturare l'attenzione del lettore. Così facendo, però, lo invogli a chiudere la storia.
Dovresti smettere di descrivere ogni singolo dettaglio del luogo che la circonda o della camicia che indossa, non rende il capitolo più poetico e lo rende davvero noioso, interminabile.
Non ho mai letto libri in cui le parole vengono sbarrate come fai tu, come se volessi sottolineare la mentalità malata di Jason facendo leva sulle sue contraddizioni. Peccato, però, che si sia già capito che si ha a che fare con un personaggio davvero fuori di testa e incoerente con se stesso.

Nuovo recensore
05/10/14, ore 23:13
Cap. 1:

Buonasera, girando su efp sono capitata qui e sono pronta a recensirti. Ti dico subito che l'idea di fondo non è male, la trama sembra interessante anche se ai primi capitoli è molto confusa, ma non è malaccio. Il problema principale però è tutto lo stile che hai dato alla struttura della storia e anche a delle imprecisioni lessicali, ti riporto tutto di seguito:

- Frasi troppo brevi. Alcune frasi sono talmente elementari che rallentano tutta la lettura e non vanno bene, quindi ti consiglio almeno di allungarne qualcuna e di evitare di farlo con ripetizioni a gogo (come "forte, forte, fortissimo").
- Ripetizioni (le ho nominate e almeno te le riporto): " La fissa, la scruta, la mira. Nascosto dietro al muretto di cinta tra le due abitazioni, lui fissa quella bambina dai capelli color del grano." hai usato tutti i sinonimi ed hai finito la fantasia forse... Eppure ci sono ripetizioni simili per tutta la storia.
- "Lui guarda. E [...]" MAI iniziare una frase con "e", soprattutto quando quella precedente è così breve. A parte che è brutto, ma rallenta la lettura. Sembra un macigno sulla strada.
- I pensieri in grassetto. Non vanno bene, soprattutto perchè hai usato anche il grassetto per sottolineare certe parole precise e così facendo confondi i lettori. Bisogna sempre usare caratteri, simboli o stili diversi per pensieri, parole ed azioni.
- Le frasi segnate a mo di cancellatura. Sono davvero brutte da vedere, ti consiglio di evitare.

Queste sono solo in parte le imprecisioni che ci sono, mi sembrava inutile creare una lista. Per la trama potrei solo dire che ho capito che qualcuno viene picchiato dal padre, nulla più... mi spiace molto, forse non è un genere adatto a me, non saprei. Spero che tu accetti le mie parole ed i miei consigli (perché non sono critiche, ma consigli). A presto, ci si sente!
[Ifyouknowtellme]