Recensioni per
Danny
di Melian

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/07/15, ore 22:00
Cap. 1:

IV Classificata | Danny di Melian 

Grammatica: 10 
Non credo vi siano errori. 
Stile: 5 
Non potevo che darti il massimo in questa categoria. Lo stile è accattivante, pulito e piacevole. Descrivi e introduci tutto con grande naturalezza. 
Ho molto apprezzato il modo in cui hai caratterizzato Danny, con i dettagli, aiutandoti sia con la descrizione diretta che indiretta. E’ una cosa che di rado riesco a riscontrare sul sito. 
Sei riuscita a creare un’atmosfera tetra e che fa trattenere il fiato, proprio come richiede una storia di questo genere. 
Il linguaggio è crudo e diretto, ma adattissimo. 
Nel complesso posso tranquillamente dire che non mi sorprenderei per nulla nel trovare in libreria un libro scritto in questo modo! 
Originalità: 3 
In questo campo non ho potuto assegnarti un punteggio pieno, poiché la storia è stata costruita e si è basata su una vicenda spesso utilizzata nelle opere di questo genere. Per certi versi mi ha molto ricordato alcune puntate di Criminal Minds e il film Non aprite quella porta. 
Ho comunque apprezzato il modo in cui hai elaborato la vicenda e come hai gestito il personaggio di Danny. 
Caratterizzazione: 10 
Ho molto apprezzato la visione generale che hai dato di Danny e poi il modo più minuzioso in cui hai inserito i particolari che lo riguardano. Mi piace come hai introdotto sia lui che la madre, il modo in cui li hai resi realistici e hai spiegato il loro legame – dando poi spiegazione anche delle motivazioni che hanno portato Danny a comportarsi così. 
Ho trovato che Danny sia molto ben caratterizzato e che il suo comportamento sia verosimile e coerente con la sua vicenda. Hai creato un serial killer, ne hai motivato il comportamento, ne hai sviscerato la convulsione. Mi piace molto come sei riuscita a non far sembrare nulla banale o scontato. E’ la prima volta che leggo qualcosa di simile (sì, non è proprio il mio genere), ma penso che tu sia riuscita in pieno a creare un piccolo horror! 
Tra l’altro, in un certo senso, ho provato anche un moto di simpatia nei suoi confronti. Immagino a causa della madre, del modo in cui lo trattava (mi ha fatto accapponare la pelle). Insomma, è un personaggio controverso, che ovviamente è insano e malato, ma non può non creare nel lettore una certa emozione. C’è sempre quel seSe la madre lo avesse amato? Se il padre non fosse morto? Se fosse nato in un’altra famiglia? 
Prompt: 3 
Penso che il prompt si adatti magnificamente alla storia, per cui non posso che darti il punteggio pieno. 
Giudizio personale: 10 
In tutta sincerità, non è un genere che leggo. Non me ne ero mai interessata prima e non pensavo che la tua storia mi sarebbe piaciuta. Ovviamente mi sbagliavo. 
Mi ha presa subito, ho amato come hai caratterizzato il personaggio, come ti sei mossa nella sua psicosi e come sei riuscita a rendere tutto realistico e normale
Mi è piaciuto il tuo stile. E’ ben articolato e molto godibile (ed è un dettaglio che reputo indispensabile per la riuscita di una storia). 
Nel complesso non potrei essere più felice di averti avuta come partecipante :) 
Totale: 41

Recensore Junior
20/05/15, ore 08:47
Cap. 1:

4° Classificato Punti: 32.3 “Danny” Sentimento: Atrocità Di .:Melian:.

Titolo: 5/5

Non so perché, ma quando vai in una libreria, nella sezione horror, e trovi un libro che ha per titolo un nome di persona, il 99% delle volte, lo prendi in mano per leggerne la trama. Non è originalissimo, ma di sicuro ha un fortissimo impatto.

Grammatica: 4.3 Stile: 5/5 TOT 9.3
- “ L’importante è che fossero donne” fossero è un congiuntivo imperfetto per questo “è” è sbagliato avresti dovuto mettere era. -0.2 - “ ritrovaresua” non hai messo lo spazio. -0.1 - “ e li usò come i piedi di un tavolo basso” è più corretto dire li uso come piedi.-0.1 - “la legò mani e piedi al tavolo” è corretto dire: le legò mani e piedi al tavolo.-0.1 - “ Presenza inestinguibili” forma corretta: presenza inestinguibile.”-0.1 - “ due gruppi, uno circondò la casa, l’altra…” forma corretta: l’altro -0.1 Per lo stile ti faccio i miei complimenti, è lineare, chiaro e preciso. Utilizzi un linguaggio talmente ricercato che ,giuro, alcuni termini me li sono dovuta andare a cercare perché non li conoscevo. Ci sono alcune frasi molto lunghe, ma grazie alla punteggiatura impeccabile, la lettura non ne risente. Scrivi in modo davvero egregio.

Originalità: 3/5
Se la tua storia ha una pecca, questa è solo l’originalità. Adoro il genere, questo vuol dire che ho divorato montagne di libri e racconti su questo tema. Per questo, in tutta onestà, non ho trovato la trama molto originale. Innumerevoli film si sono rifatti alla storia di ED Gein e altri personaggi simili a lui. Nonostante questo però non sei mai risultata banale. Gradimento personale:5/5 Mannaggia, giuro che se potessi ti darei anche di più. Come ho detto prima amo il genere horror, tanto più se si parla di serial killer tendenti al macabro. Il tuo racconto è ricco di dettagli, dal suo modo di vestire, che già quello basta a mettere i brividi,al suo modo di pensare e di agire. Sei stata fantastica, hai scritto un racconto pazzesco e lo hai fatto davvero bene. In conclusione amo questa storia alla follia.

Attinenza al sentimento: 10/10
Non era facile, scegliere un sentimento come l’atrocità e tirarne fuori qualcosa di buono. Tu ci sei riuscita. Hai centrato in pieno la sua definizione, e l’hai resa in modo perfetto in ogni singola descrizione. I sentimenti che prova mentre scuoia quelle donne, gli oggetti ornamentali fatte con le loro pelli, fanno davvero venire i brividi. Ottimo lavoro.

Recensore Master
16/05/15, ore 15:11
Cap. 1:

Recensione alla storia partecipante al "Best Contest" indetto sul gruppo FB "Io scrivo su EFP"
Classificata al secondo posto.

Grammatica 7/10
A parte qualche errore di battitura non ho riscontrato cose gravi, solo dei tempi verbali che mi hanno lasciata un po' perplessa e che ti ho segnalato.
-perché il suo proprietario non era quello che si definisce
usi “era” che è passato e “definisce” che è presente. Continui poi sempre al passato, indi conto questo “definisce” come un errore.
-oltre che un paio di grosse coperte ruvide
avrei messo “oltre a un paio di grosse coperte ruvide”, è più scorrevole.
-ad illuminare ora un nome
d eufonica
-L'importante è che fossero donne
Avrei messo “Era importante che fossero donne”, è più scorrevole – usi “è” che è presente, quando sarebbe stato giusto “era”, dato che narri al passato.
-sicuramente il Diavolo se l'è portato.
Portato via, forse? “Portato” così, senza un'ulteriore parola a precisare dove, mi stona.
-misto ad un amore viscerale
d eufonica
-Danny avevo preso una pala e aveva cominciato
aveva
-La sua decisione fu rapida: si appropriò del corpo, lo caricò sul cassone del pickup e lo portò a casa. Quella notte fu l'inizio della sua ragione di vita o, comunque, della sua turpe ossessione.
C'è qualcosa che mi stona terribilmente da questo pezzo in poi. Racconti come Danny ha cominciato ciò che fa, ma questo che narri è avvenuto un tempo prima di ciò che dici all'inizio, è giusto? Avrei messo, poi “su un vecchio tavolo da falegname, Danny aveva adagiato la sua inerme ospite ed era rimasto a lungo a contemplarla.” e così via.
-ad un cuore umano tenuto in un barattolo
d eufonica

Lessico, stile, espressività 8/10
Hai uno stile particolare, che fa molta forza sull'espressività e lo apprezzo molto. Purtroppo a volte penso che tu tenda a esagerare, tanto che qualche volta ho perso il senso del discorso o il soggetto della frase che leggevo. Come scorrevolezza ci siamo, a parte un paio di parole (che ti ho segnato sopra nella grammatica ma che non ti ho contato come errore) che avrei cambiato o spostato.
Sviluppo della trama 9/10
Se non fosse stato per i tempi verbali che mi hanno un po' disorientato, come sviluppo sarebbe stato ottimo. Parli di Daniel come un uomo normale, forse un po' strano, prima di iniziare a raccontare la sua vicenda come uomo, passo dopo passo, evoluzione dopo evoluzione fino alla sua inevitabile conclusione, accompagnando il lettore lungo la storia senza tanti intoppi.
Le descrizioni degli squartamenti e di ciò che fa con le pelli delle sue vittime sono raccontante con attenzione e si vede una ricerca dietro esse, complimenti.
Caratterizzazione dei personaggi 8/10
Il protagonista è chiaro e lo hai delineato frase dopo frase, azione dopo azione, calcando sulla sua ossessione e descrivendo bene l'ambiente in cui è cresciuto e che lo ha portato a essere ciò che è. La figura di Annabel, della madre, è ugualmente importante e sembra essere una co-protagonista, una presenza che, seppur morta, è costante nella mente di Danny e del lettore. Perché è lei a dar vita alla storia.
Avrei preferito però un occhio sulla ricerca del colpevole, anche solo sprazzi di articoli di giornale, oltre alle voci del paese sulla sua stranezza, una sorta di ansia che sarebbe stata perfetta per rendere, a parer mio, completa la storia. Parli solo delle tombe profanate, delle ragazze scomparse, ma nessuna ricerca o interesse da parte dei “media” o della polizia locale e questo mi ha fatto un po' storgere il naso. Non un antagonista, seppur piccolo, nella vicenda, il che è un peccato.
Gradimento personale 9/10
Purtroppo mi sono rovinata il pranzo leggendolo (ci ho messo una buona mezz'ora e più per riaprire lo stomaco, lo ammetto x°D) ma come fan di Criminal Minds (non so se hai presente o meno) ho apprezzato moltissimo questa storia. Mi affascinano i serial killer, i come e perché sono così, cosa li ha spinti a fare cosa e soprattutto la loro evoluzione, e penso che tu lo abbia reso piuttosto bene. Mi è piaciuto da morire leggere quando opera sui cadaveri e quando comprende che non gli bastano più e che deve passare allo stadio successivo, fino a quando non viene (purtroppo?) identificato come killer proprio quando si toglie la vita dopo aver raggiunto il suo scopo. Se non fosse stato per quei verbi che mi hanno proprio disorientato un poco ti avrei messo punteggio pieno >_<
Tot: 41/50

Il processo

Grammatica 10/10
Semplicemente perfetta, non ho alcun appunto da farti. Non un errore, non un punto o una virgola fuori posto, complimenti!
Lessico, stile, espressività 10/10
Hai usato, per questa storia, uno stile fatto soprattutto di punti e a capo, uno stile che, per il racconto, calza a pennello. Non una parola di troppo, nessuna immagine fuorviante; un ritmo che trascina il lettore nell'atmosfera, che si figura tutto perfettamente, molto drammatico e forte, con un certo tono che trovo sia perfetto.
Sviluppo della trama 10/10
Le frasi sul tempo e sull'amore all'inizio hanno preparato bene ciò che ne conseguiva: hai orchestrato la storia sapientemente, alternando il presente e i flashback al punto giusto, con un giusto ritmo e con una conclusione che non lascia affatto l'amaro, anzi. Il lettore segue il processo e i ricordi che emergono, l'atmosfera e ciò che c'è intorno a Sarah ma che sembra solo un'eco lontana, distante. Il verdetto non importa, perché abbiamo passato l'attesa con Sarah stessa, abbiamo ripercorso con lei parte della sua vita, sappiamo che lei ha già perso tutto e che quindi il resto è nulla. Ottimo!
Caratterizzazione dei personaggi 7/10
La caratterizzazione di Sarah è buona, la storia stessa è una sua introspezione profonda, anche perché giustamente è la protagonista e come tale il lettore dovrebbe poter identicarsi o capirla. Comprendiamo Stefano, il fratello di Jo, che non accetta la loro storia e come familiare non riesce ad accettare la sua morte. Purtroppo, però, di Jo stessa non sappiamo molto, e questo mi spiace perché la considero un po' una co-protagonista, visto che la storia ruota attorno a lei e a Sarah, in fondo. Che sia una abitudine, un gesto particolare, un'altra frase, forse avrebbe dato un tono in più al personaggio.
Gradimento personale 10/10
Vorrei urlare di gioia perché questa storia ha tutti gli elementi che mi piacciono da morire, a partire dal processo stesso (amo i legal drama), la drammaticità al punto giusto (non strappalacrime ma strappacuore), i ricordi, amo i ricordi se ben fatti... e la storia d'amore, femslash, che seppur non sia il perno è come se lo fosse, è l'amore che ha portato a quello che ci racconti. Ho apprezzato moltissimo anche le frasi all'inizio, brava! È stato bellissimo seguire questo presente – ricordi con un filo di logicità fatto di emozioni, che mi hanno davvero presa molto. Mi sono sentita trascinare nella storia, nel vivo, nella sorta di – come posso dire – apacità di Sarah dopo la morte di Jo. Ero così presa che quando è arrivato il foglietto e la storia è finita ho pensato “di già?” con una certa tristezza x°D
Tot: 47/50

Recensore Junior
25/04/15, ore 21:32
Cap. 1:

Quarta classificata a pari merito al Shock me now! Contest di RedLolly

-Stile e lessico: 14/15
-Grammatica e sintassi: 9/10
-Originalità: 17/20
-Personaggi: 20/20
-Gradimento personale: 15/15
- Shock: 20/20
Per un totale di: 95/100

-Stile e lessico:
Il tuo stile si riconosce non c’è dubbio. Sei sempre molto curata ed elegante nelle frasi che scrivi, il tutto è ponderato, la ricerca è parte integrante del racconto che risulta realistico e ben strutturato, diretto: i fatti sono raccontati in modo nudo e crudo. Ho notato però che era privo di virtuosismi come invece ero abituata a vedere nelle tue storie di vampiri. E’ più una sensazione che altro, ma forse ti trovi più a tuo agio con le storie horror-gotiche? Di fatto non me la sono sentita di darti punteggio pieno. Non che il tuo fosse uno stile piatto, eppure mi sembrava quasi asettico, forse troppo. Mancava un po’ del solito calore… Come vedrai in seguito, la storia mi è comunque piaciuta moltissimo e credo che tu possa essere soddisfatta del punteggio raggiunto!^^

-Grammatica e sintassi:
Ho notato qualche piccolo errore: “L'importante è (era) che fossero donne”; “come ritrovaresua (ritrovare sua) madre”; “Daniel capiva coma (come) mai”; “La polizia si divise in due gruppi, uno circondò la casa e l'altra (l’altro) si diresse”.
Ti ho tolto quindi solo un piccolo punto per questa sezione.

-Originalità:
La storia di Ed Gein ha ispirato numerosissime opere, tra cui la famosa serie di film “Non aprite quella porta”, che ho visto in tutte le salse tra remake e reboot vari. Il tutto quindi non si può dire una novità assoluta, anzi, credo che forse l’ispirazione sia stata fin troppa? Molti particolari erano davvero identici alla storia originale e benché io li abbia adorati, la mia parte razionale mi diceva che purtroppo la fantasia non era stata tantissima, quindi il punteggio non è stato dei più brillanti per quanto riguarda l’originalità. Peccato, perché secondo me questo racconto poteva piazzarsi ancora più in alto di così nella classifica!

-Personaggi:
La componente psicologica di questo racconto era strutturata in modo eccellente. Non solo il carattere frastornato, atipico e schizoide di Danny era descritto in maniera ottimale, ma anche quello della defunta madre Annabel. Lei, con quel suo fervore religioso incondizionato, cieco ed ignorante mi ha fatto accapponare la pelle. Mi sentivo permeata dalla sensazione che fosse lei ad aver rovinato irrimediabilmente un figlio già forse non dotato di un’intelligenza brillante, tarpandone la sessualità, inibendo degli istinti primari con il bigottismo e trasformandolo in un mostro cinico ma ingenuo allo stesso tempo. Danny assomiglia al classico redneck americano munito di pickup e fucile, e la cosa inizialmente mi aveva fatto addirittura sorridere: il mio sorriso ovviamente si è spento poco dopo, durante il recupero della salma della prima “vittima”. Questa trasformazione di lui è stata molto emozionante, mi batteva davvero il cuore in petto. Alla fine si capisce quanto l’uomo fosse davvero pazzo, ma pazzo come un bambino che non si rende conto della gravità delle sue azioni. Danny voleva solo ritrovare la madre a cui era spasmodicamente legato e l’ha fatto a modo suo…

-Gradimento personale:
Conoscendo già il tuo stile avevo moltissime aspettative, che non sono state ovviamente per nulla tradite. Il tuo modo di scrivere si riconosce, hai sempre talento. Da subito ho capito che questa storia era ispirata alle vicende di Ed Gein e la cosa mi ha elettrizzata. Avendo visto le fotografie dei suoi “capolavori”, mentre leggevo li avevo tutti stampati in testa, dalla poltrona ai guanti, dalla cintura di capezzoli al vestito finale.
Come al solito, non posso che complimentarmi con te perché l’ho gradita davvero moltissimo!

-Shock:
La tua storia mi ha messo letteralmente i brividi. Conoscevo già la storia di Ed Gein e anche io come ti ho già detto e ne sono rimasta morbosamente affascinata. Il fatto però di sapere già come tutto sarebbe andato a finire, con i suppellettili creati con i pezzi delle donne trafugate dal cimitero o uccise, il cadavere ritrovato appeso dalla polizia (mi ricordo di aver visto la famosa foto!) o ancora il trionfale finale con l’abito fatto di pelle umana, non ha per nulla smorzato l’atmosfera, anzi! L’ha resa terribilmente realistica e macabra. Sono rimasta fino alla fine sul filo del rasoio, e infine turbata e galvanizzata allo stesso tempo.
Hai fatto un lavoro ottimo!

Nuovo recensore
26/03/15, ore 18:13
Cap. 1:

Il contest delle Muse Ispiratrici - Sesta classificata

.:Melian:. - Danny (Storia vincitrice del Premio Melpomene: Miglior storia di genere Introspettivo)
Stile: 4,5/5 
Mi piace come utilizzi parole ricercate pur avendo uno stile semplice.
Svolgimento della trama e originalità: 9/10 
Daniel è un personaggio è davvero ben caratterizzato, la sua pazzia pian piano lo porta a cambiare il suo modo di operare e l’amore/odio per sua madre è ciò che lo anima nei suoi delitti. Gli oggetti che crea sono veramente macabri, e vogliamo parlare del vestito di pelle umana? I brividi.
Gradimento personale: 14/15
E qui esce il mio lato oscuro. Eh sì, mi piace leggere di pazzi omicidi. Comunque la tua storia mi ha coinvolto. C’è stato un punto in cui mentre Danny parlava di sua madre mi è quasi scesa una lacrimuccia. 
Punti bonus: 1
-Genere horror
Totale: 28,5/30
 

Recensore Veterano
16/02/15, ore 00:36
Cap. 1:

Recensione ricevuta al contest "Bad Obsession"

Grammatica e punteggiatura: 4,3/5 


“ […] prima che la cirrosi epatica gli spappolasse definitiva il fegato [...]” → qui c'è un errore di battitura/distrazione: immagino volessi dire “definitivamente” o “in definitiva”. -0,1 


“L'importante è che fossero donne, meglio ancora se di mezza età e dai capelli scuri. 
Anche sua madre era morta circa vent'anni prima, a soli quarantacinque anni, e aveva lunghi capelli scuri striati dalle prime ciocche grigie che teneva raccolti in una crocchia castigata.” → qui hai ripetuto la parola “scuri” in due frasi molto vicine; lo so che sono intermezzate da un punto fermo, ma suona comunque sgradevole. -0,1 
“ […] così timorata di Dio da andare a messa tutte le domeniche e recitare le preghiere ogni sera prima di coricarsi,costringengolo a fare altrettanto.” → errore di battitura. -0,1 
Con metodica pazienza scorticò la pelle del cadavere, la lavorò con impegno, e ottene larghe strisce di tessuto che ripiegò come se fossero comuni fazzoletti di stoffa.” → idem come sopra. -0,1 


“ […] la teneva perfettamente in ordine e pulita, quasi Annabel fosse ancora vita e dovesse rientrare da un momento all'altro: come voleva sua madre, che ci teneva così tanto all'ordine e alla pulizia.” → anche qua c'è un errore di distrazione, infatti avresti dovuto scrivere o “viva” o “in vita”. -0,1 
“Il nuovo poliziotto entrato di recente in servizio, doveva avere non più di vent'anni, stava esplorando il bugigattolo e per poco non cadde: urtò una vecchia poltrona e, quando la illuminò, rimase inchiodato sul posto.” → questo non è esattamente un errore, semplicemente, a mio parere, al posto dell'inciso sarebbero preferibili i trattini, in quanto la frase si riferisce direttamente al poliziotto prima e non è collegata nemmeno con un “che” a quella precedente. -0,1 
“Quello splendido vestito di pelle umana lo aveva lo aveva ricongiunto a lei, Annabel.” hai scritto due volte “lo aveva”. -0,1
 
Contando che la storia era davvero molto lunga, devo dire che hai fatto un ottimo lavoro dal punto di vista grammaticale! 

Lessico e stile: 4,9/5 
In questa voce ti do quasi il massimo punteggio, poiché hai utilizzato un lessico adattissimo al genere di storia e al protagonista stesso. Ci sono frasi abbastanza lunghe e complesse, ma non appesantiscono troppo la lettura, che scorre senza troppi problemi. Le ripetizioni aiutano a creare un'atmosfera “sospesa” e tetra, cosa che ho molto apprezzato! 
Ho solo un appuntino da farti: ho visto che scrivi “pick up” staccato, quando invece andrebbe attaccato. Infatti se lo sctivi attaccato indica il mezzo di trasporto, invece staccato è proprio un verbo! Ma poiché alla fine si tratta di una parola inglese (e ci manca solo che mi metta a valutare l'inglese), ti ho sottratto solo un decimo di punto. 

Originalità: 3.5/5 
Beh, l'originalità non è il punto forte della tua storia. Non tanto perché tu abbia parlato di temi trattati mille e mille volte, quanto più perché hai deciso di parlare di una storia realmente accaduta e raccontata molte altre volte in film o libri (e infatti conoscevo già la vicenda di Ed Ghein), quindi non sono rimasta troppo stupita da ciò che è accaduto. Nonostante questo però non ti ho dato un punteggio troppo basso perché hai comunque inserito un qualcosa di personale e originale all'interno, facendomi riscoprire un po' la follia di questo killer e la sua ossessione. 

Caratterizzazione personaggi: 10/10 
Il punteggio è decisamente massimo! Danny è stato reso un personaggio a tutto tondo, con una psicologia molto molto complessa e ben approfondita. Prevedi già come agirà (ad esclusione dell'ultima parte quando, se non conoscessi già la storia, non mi sarei mai aspettata il suo ultimo gesto estremo), e questo è un bene dal punto di vista dell'introspezione perché vuol dire che sei riuscita a delineare la psiche del tuo personaggio in modo a dir poco eccezionale! Insomma, davvero bravissima, anche per quanto riguarda la descrizione della madre, che, anche se appare solo attraverso i pensieri e i ricordi di Danny, è semplicemente perfetta nel suo ruolo di donna dura e fredda, attaccatissima alla religione, soprattutto nella parte in cui lo “coglie in flagrante” nella sua camera. Quella parte mi ha davvero colpita. 
Davvero complimenti! 

Utilizzo dell'ossessione: 10/10 
In questo parametro se fosse possibile darti undici lo farei. Di tutte le storie che ho letto, questa forse è la più adatta al contest, quella che tratta l'ossessione in modo più approfondito e crudo. Il personaggio stesso è frutto dell'ossessione per la madre, le sue vicende sono ossessive, ogni più piccola cosa è incentrata su questo sentimento forte e totalizzante. Inoltre sei riuscita in qualche modo a non “giudicare” tutto ciò che il personaggio fa, e questo mi è molto piaciuto. Non gli hai mai dato esplicitamente del folle, se non tramite le parole dei poliziotti o dell'impressione che avevano gli altri di lui, quindi sono rimasta davvero molto colpita, piacevolmente colpita! Complimenti, davvero. 

Gradimento personale: 5/5 
Anche questo punteggio è massimo, e anche in questo caso ti darei di più, se potessi. Sei stata fenomenale, mi hai presa e trascinata fino alla fine con il tuo stile coinvolgente e fortemente introspettivo, ma nonostante questo non troppo semplice. Le vicende che hai narrato mi hanno sempre affascinata – oltre che inorridita -, e per questo sono riuscita a catapultarmi ancora di più all'interno della narrazione. 
Il gradimento personale è massimo, quindi, bravissima! 

TOT: 37,7/40 
 

Recensore Veterano
11/01/15, ore 20:58
Cap. 1:

Recensione premio per il secondo posto al concorso "Odore di fragolere rosse" indetto da Ayumu e _Fox sul forum di EFP.


Mi sei piaciuta moltissimo. Anche io sono un sacco affascinata dalla vena macabra di queste storie terribili, grottesche, eppure a loro modo conturbanti. Nonostante tu ti sia ispirata a una storia vera, ti ho trovato autonoma nello stile, nell'introspezione, nell'atmosfera che sei stata capace di creare con la tua penna. Ho apprezzato il tuo stile al contest, ma credo che in questo lavoro tu ti sia anche superata. Mi hai catturata dal primo rigo fino all'ultimo, sono restata incollata allo schermo nonostante i brividi - veri - che mi hanno assalito durante la lettura. Credo sia tra le più belle storie noir - oltre che horror - che io abbia letto. Non so che altro dire, perché ti ho trovata impeccabile. I miei più sinceri complimenti. Alla prossima! :)

Recensore Master
07/01/15, ore 16:25
Cap. 1:

Recensione premio per esserti classificata terza al contest "The thrill of an ordinary night"

I brividi, davvero. Hai scritto una storia che terrorizza nel profondo anche me e non perché vi siano scene ricche di tensione o di paura, ma perché hai descritto scene piene di terrore puro, di... non so... non ho le parole, mi hai fatto venire il voltastomaco XD
Immaginare quell'uomo alle prese con quelle abitudini è assurdo e di certo, nonostante la storia si rifaccia ad un assassino realmente esistito, trovo il tutto molto originale.
Mi piace sempre di più il tuo stile e devo ammettere che te la cavi alla grande, complimenti.
Solo una cosa non mi è piaciuta: l'assassinio di quella donna. Per me è stato fin troppo rapido, quasi come se fosse di poco conto, insomma il tutto si risolve in pochi righi ed avrei voluto leggerci su di più, senza che fosse trattato con sufficienza.
Per il resto non ho nulla da dire, brava!
-Shin

Recensore Junior
07/01/15, ore 11:11
Cap. 1:

Eccomi Melian! * *
Da dove posso partire? Magari potrei iniziare con il dire che anche io avevo visto il contest "Sangue e pazzia" e che me ne ero innamorata *O* (peccato solo che l'immagine che volevo fosse già stata presa, quindi niente da fare per la partecipazione ç_ç). Cooomunque, torniamo a noi:
allora, ti dico subito che questa storia mi ha lasciata davvero senza parole (nel senso positivo del termine, ovvio), perché ti prende tantissimo fin da subito. Ha un linguaggio che tanti scrittori possono continuare a sognarsi la notte (me compresa ç_______ç), dal quale non si riesce a rimanere indifferenti.
Il risultato è stato davvero "eccellente" sotto tutti i punti di vista: hai saputo dare vita ad un'ambientazione degna di qualsiasi film horror. Hai scatenato l'inferno vivo di questo personaggio, Danny, così morbosamente legato alla madre da arrivare ad uccidere e scuoiare donne che le somigliavano solo per poter ottenere alla fine quella fatidica risposta alla domanda che si è sempre posto: "Mi ami, mamma?". Definire tutto ciò sconvolgente sarebbe un eufemismo...
Durante il corso della lettura non ho potuto fare a meno di domandarmi se l'attaccamento morboso alla madre fosse da considerarsi un vero e proprio innamoramento, dettato in particolare dal fatto che lei non gli avesse mai permesso di porre l'attenzione altrove, su altri soggetti di sesso femminile.
Ti confesso con estrema franchezza di essere rimasta letteralmente catturata dal mondo perverso e contorto nel quale è immerso il protagonista. Mi hai fatto rabbrividire seriamente come una delle sue vittime e mi hai fatto percepire tutte le sue emozioni e sensazioni oscure, parola per parola.
La cosa più incredibile però, è la maniera in cui hai curato ogni singolo dettaglio dei "sacrifici" (ritengo che questo termine sia il più adatto a ricoprire il significato dei gesti compiuti dal serial killer, visti come un modo per purificarsi ed avvicinarsi alla salvezza: sua madre).
Non saprei cos'altro dirti, veramente... sono ancora sotto shock per quanto mi sia piaciuta o_o Finisce subito tra le storie preferite e ricordate <3
Di seguito ci tenevo a mostrarti diverse frasi che mi hanno colpita:
- "...dalla faccia sporca di barba incolta".
- "...e iniziava la sua passeggiata notturna tra le lapidi".
- "...dalle fiammelle delle candele accese qua e là ad illuminare ora un nome, ora una vecchia fotografia in bianco e nero".
- "L'unica donna della sua vita lo aveva lasciato di notte, senza dirgli una parola".
- "...le piccole, torbide vene bluastre erano spiccate in contrasto come una ragnatela".
"Danny l'aveva seguita docile, inerme, dominato da quel furore o, forse, dominato da lei e basta".
- "...gli impulsi che il suo corpo gli spediva venivano ricacciati in un limbo senza nome" (stupenda questa *-*).
- " ...turpe ossessione".
- "Sì, una sposa che i vermi avrebbero divorato nel freddo della tomba".
- "...troppo ardenti di libertà".
- "...arida come quella campagna avvelenata".
- "...gli occhi sospettosi che lo fissavano e, probabilmente, indovinavano i suoi più oscuri segreti, quelli che da adolescente non avrebbe mai voluto confidarle".
- "I crani li usò come scodelle, per avere l'impressione di bere la morte" (FANTASTICA! Non dico altro).
- "l'aveva sempre guardata con la fascinazione pietosa che suscitano le creature ordinarie" (*_____*).
- "...quando lei conservava una parvenza di felicità".
- "...impregnate nell'aria come un odore, un colore, una presenza inestinguibili".
- "Sempre rincorsa con affanno e la segreta speranza di compiacerla".
- "...quella città che sembrava essere diventata il ricettacolo di ogni male, dove il Diavolo camminava per le strade senza alcuna paura".
- "Era un piacere senza nome, oscuro, sospeso tra una carnalità repellente e la beatitudine di una follia feroce che aveva appena raggiunto lo scopo della propria esistenza".
PS: unico dettaglio che non compromette in alcun modo il mio giudizio è il fattore "rating". Penso che ci siano un po' troppi elementi non adatti ai minori, come ad esempio la masturbazione. Credo che quest'ultima sia da considerarsi a tutti gli effetti "atto sessuale" e di conseguenza necessiti il rating rosso. Quando parli inoltre dei corpi e di quello che ci fa l'assassino descrivi scene un po' troppo crude per un non-maggiorenne, secondo me, però vedi tu, ecco.
Per il resto è tutto assolutamente "perfetto" *_*
Complimentissimi!

Recensore Master
06/12/14, ore 16:41
Cap. 1:

Seconda classificata ex aequo: Danny di Melian
 
Grammatica: 9/10
 
A livello grammaticale la tua storia è quasi perfetta, non ho riscontrato nessun tipo di errore che si possa considerare grave, qualche virgola fuori posto, e soprattutto parecchi errori di battitura, ma suppongo siano dovuti alla distrazione.
Ci sono anche alcune frasi che andrebbero riformulate, non perché sbagliate, ma perché durante la lettura risultano un pochino ingarbugliate e pesanti.
Gli errori dovuti alla punteggiatura, mi sono accorta, sono dovuti ad alcuni periodi molto lunghi; ma per il resto ne fai veramente buon uso. Ho letto la storia senza nessun tipo di problema.
Con una rilettura accurata ti saresti resa conto anche tu di alcuni refusi, ma sicuramente, sono dovute al breve tempo in cui hai scritto il racconto, e soprattutto al fatto che la dovessi consegnare anche per altri contest, alcuni scadevano molto prima di questo.
Per il resto ti faccio veramente tutti i miei complimenti.
Di seguito ti riporto alcune delle frasi che andrebbero riformulate e ti segno gli errori di battitura, per quanto riguarda la punteggiatura è veramente poca cosa.
 
Daniel Monroe aveva quarantadue anni e, da quando era nato, era sempre vissuto nella stessa fattoria di periferia ai margini di quella campagna degradata da vecchie fabbriche che sputavano fumo nero dalle lunghe ciminiere senza sosta. ß questa parte di frase la riformulerei, per renderla meno ridondante.
Es: …degradata da vecchie fabbriche che, sputavano senza sosta, da ciminiere lunghe strisce di fumo nero.
 
pick up (ho fatto un po’ di ricerche per il web, alla fine sono andata a prendere il vocabolario d’inglese e lì pickup lo scrive tutto attaccato.)
 
Non credo ci stia tanto con la testa,», (qui, ho l’impressione ci siano troppe virgole, o dentro o fuori le caporali ^^.)
 
…prima che la cirrosi epatica gli spappolasse definitiva… (definitivamente – errore di battitura)
 
…ogni sera prima di coricarsi, costringengolo… (costringendolo - errore di battitura)
 
Dobbiamo pregare, perché solo così le nostre anime peccatrici potranno scampare il  (al) fuoco dell'Inferno.
 
…gli ripeteva anche questo come una litania se lo sorprendeva a spiare le ragazze nella piazzetta giù in città quando andavano a fare la spesa da quando Daniel le aveva raccontato che, a scuola, aveva chiesto ad una ragazza di uscire e quella aveva rifiutato ridendo. ß toglierei il secondo quando, almeno eviti la ripetizione che rende pesante la lettura.
Es: …gli ripeteva anche questo come una litania se lo sorprendeva a spiare le ragazze nella piazzetta giù in città quando andavano a fare la spesa dal giorno in cui, Daniel le aveva raccontato che, a scuola, aveva chiesto ad una ragazza di uscire e quella aveva rifiutato ridendo.
 
…La sua decisione fu rapida: si appropriò il  (del) corpo, lo caricò sul cassone…
…con impegno, e ottene (ottenne errore di battitura)
Annabel fosse ancora vita (qui non so se volevi scrivere viva o in vita)
 
…C'era una pioggerella fine e insistente e una nebbia umida che spirava (innalzava - la nebbia si innalza, non spira)
 
…Quello splendido vestito di pelle umana lo aveva lo aveva ricongiunto… (credo che il secondo lo aveva sia di troppo.)
 
Lessico, stile, espressività:10/10
 
Io devo farti tutti i miei complimenti, scrivi veramente benissimo e la tua storia è volata via in un soffio, mentre la leggevo.
Il tuo stile mi ha catturato sin dalle prime battute, è incisivo e scorrevole, al tempo stesso sei in grado di descrivere l’ambientazione e quanto avviene senza risultare prolissa o ripetitiva.
Anche le frasi sono ben costruite, eppure mi sono accorta di una cosa, se tutta la storia è scritta molto bene, ogni tanto però, capita di imbattersi in periodi molto lunghi: la maggior parte sono perfetti, sia a livello di scrittura che di punteggiatura, ma anche alle migliori capita di perdersi.
Le ho segnate sopra, ma un paio di frasi andrebbero riviste, nella loro costruzione e leggendole mi sono sembrate un pochino ridondanti, troppo pesanti e stonavano con l’intera storia, che leggendola scorreva benissimo.
Ti muovi bene, usi le parole e le frasi in maniera appropriata, e sei riuscita a farmi immergere completamente in questa piccola città di campagna: l’ho immaginata come quei posti semi industriali, abbandonati e dimenticati da Dio, che si vedono in alcuni film americani. Luoghi grigi nel degrado più totale. E più leggevo, più questa campagna abbandonata e sterile appariva davanti a me. Hai uno stile veramente espressivo, in grado di catturare il lettore, affascinarlo e fargli venire i brividi. Ho adorato le descrizioni, come ogni singola frase della storia. Persino nella parte più macabra, che un pochino mi ha fatto venire i brividi non sono riuscita a staccare gli occhi da quanto avevi scritto. Guarda, non sono un’amante dello splatter, tanto o poco che sia, eppure sei riuscita a non farmi rivoltare lo stomaco, la storia mi ha messo i brividi, mi ha lasciato un pochino shockata, ma niente rivoltamenti di stomaco per colpa del sangue o di quanto faceva il protagonista, e questo è veramente un punto a tuo favore. Con maestria, posso definirla delicatezza sei riuscita a descrivere degli atti poco delicati.
Veramente molto brava.
 
Sviluppo della trama:10/10
 
Hai scritto una storia originale, cupa, tanto da mettermi i brividi. Sin dalle prima battute mi ha incuriosito, e mi chiedevo cosa fossi riuscita a creare, soprattutto perché, essendoti iscritta al posto di un’altra partecipante, e quindi avendo molto tempo in meno e non avendo potuto scegliere l’immagini con calma, ti sei dovuta accontentare di quella che c’era e a volte scrivere in questo modo è difficile. Invece sono felicissima che, sia l’immagini che la citazione ti abbiano ispirato, in maniera decisamente macabra, però lo hanno fatto.
Ho apprezzato molto il modo in cui è impostata la storia, la sua originalità, la trama in generale e come la portata avanti, e soprattutto come descrivi questo paesino, questa campagna così degradata. Mi ha fatto pensare ad un luogo fuori dal mondo, dove il tempo sembra essersi fermato. Come ho scritto, quelle campagne americane rimaste ferme nel tempo, dove la terra è sterile come la mente e il cuore delle persone.
La trama è avvincente, incuriosisce e si snoda in maniera lineare, ma con l’andare avanti sembra infittirsi e farsi più complessa con l’aumentare della follia del protagonista.
Anche se è una storia non troppo lunga, ho apprezzato il modo in cui hai affrontato i vari punti, la follia di Daniel, i suoi ricordi, il legame con la madre e da quello poi, quella follia dilagante che lo porta prima a diventare un profanatore di tombe e in seguito un vero e proprio serial killer.
Sono felicissima, perché hai compreso appieno quanto chiedevo nel bando del contest, una trama oscura, dove la follia dilaga, ma al tempo stesso una storia classica, un uomo folle che man mano si spinge sempre oltre, probabilmente del tutto inconsapevole che quanto sta facendo sia sbagliato.
Mi è piaciuto anche, e molto, il modo in cui Daniel ricorda sua madre, quella donna severa e distaccata, maggiore causa del suo stato mentale: attraverso i ricordi, nel modo in cui gli si rivolgeva, e alcuni avvenimenti che lo hanno segnato molto, ma soprattutto attraverso i pensieri della donna.
Il finale anche è perfetto, in altre circostanze forse avrei scritto che mi sarebbe piaciuto leggere i pensieri degli abitanti della città  su chi pensavano profanasse le tombe; avvertire la paura fra la gente di questa campagna in degrado; magari anche qualche appunto sulle indagini per le sparizioni di diverse donne e quelli che poi sono risultati essere omicidi. Ma in una storia come questa, basata sull’introspezione, sui pensieri e sul rapporto che Daniel aveva con la madre, posso benissimo passare in secondo piano; essere accennati solo alla fine proprio come hai fatto.
Veramente un’ottima trama, e un’ottima storia, non fra le più originali, lo ammetto, ma stupenda per come sei riuscita a gestirla. Per come sei riuscita a entrare nella mente dell’assassino, e forse anche della vittima, perché Daniel è entrambe le cose, vittima di una madre possessiva che non lo amava.
 
Caratterizzazione dei personaggi:10/10
 
Daniel Monroe evolve nella tua storia.
All’inizio è un guscio vuoto, privo di anima, modellato da sua madre, guidato da lei, manipolato da questa donna fredda e distaccata che sembra incapace di provare amore e affetto per questo figlio silenzioso, timido e anche un po’ tonto, ma al tempo stesso è in grado ogni volta di sgridarlo e punirlo. Ed è proprio per colpa di questa donna, del suo comportamento, del suo essere arida, che si forma Daniel.
Hai creato un personaggio molto complesso, da ragazzo è succube della madre, incapace di opporsi a lei, al suo pensiero e al tempo stesso costantemente alla ricerca di un briciolo di affetto, di una parola gentile, di approvazione e amore.
In cuor suo fa di tutto per compiacerla, ma dentro di lui al tempo stesso sta nascendo il tarlo dell’odio.
Amore e odio, ecco cosa prova Daniel, e nel tuo racconto si comprende alla perfezione, ogni suo gesto, ogni suo pensiero, ogni sua decisione sono in funzione di sua madre, del suo ricordo, di quella costante ricerca di compiacerla e di ricevere in cambio una parole gentile, forse anche solo un sorriso.
Mi piace come personaggio Daniel, il modo in cui lo hai caratterizzato, silenzioso, distaccato, in un primo momento sembra anche innocuo. Leggendo la prima parte della tua storia si potrebbe pensare di tutto tranne che man mano si trasformi in un serial killer. Ammetto che in alcuni frangenti mi ha fatto un po’ pena, soprattutto quando hai inserito le parole di Annabel, mi saliva una rabbia solo a sentirla parlare, mentre lui ne era travolto, come fossero tanti schiaffi. Al contrario Daniel non era in grado di affrontarla, di contrastare questa donna dal volere di ferro.
Geniale è il modo in cui lo hai fatto evolvere, da ragazzo/uomo un po’ tonto, man mano si trasforma in un uomo vero e proprio, e come ogni uomo inizia ad avere delle pulsioni che non può tenere a freno o meglio che non riesce a tenere a freno; per anni lo ha fatto, sotto lo sguardo vigile di sua madre, ma ora che lei non c’è più non ha nemmeno più freni, e al tempo stesso non è in grado di distinguere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Scopre di provare piacere disseppellendo le salme delle donne, soprattutto di mezza età, e in ognuna trova qualcosa che lo fa pensare alla madre, poi con il tempo questo non gli basta più. In cuor suo, inconsciamente è alla ricerca di contatto umano, di una donna, simile a Annabel, ma che al contrario di questa, gli dia la sua approvazione e un po’ di amore.
Inizia a rapirle, ma qualcosa scatta nella sua mente, desidera dei materiali più pregiati per le sue opere, e al tempo stesso inizia a provare piacere nell’ucciderle, ma soprattutto nel creare oggetti con ogni parte dei loro corpi.
Hai creato un personaggio complesso, dalle mille sfaccettature, un uomo che, forse in altre circostanze, vivendo con una madre differente: più affettuosa, più madre, e soprattutto meno religiosa e impaurita di rimanere da sola, sarebbe potuto essere felice e normale.
 
Voglio spendere due parole anche su Annabel, anche se non compare direttamente è una figura presente costantemente all’interno della storia e soprattutto nella mente di Daniel.
La odio! Credo di non aver provato tanta antipatia per un personaggio d’inchiostro. Mi è del tutto inconcepibile che una madre possa essere, come tu hai descritto lei.
Eppure, anche se la detesto, devo ammettere che è un personaggio decisamente ben caratterizzato, leggevo e l’avevo davanti, con il suo sguardo freddo e gli occhi carichi di disapprovazione.
Uno dei migliori personaggi di cui abbia mai letto.
 
Sviluppo della follia: 10/10
 
Hai scelto un argomento alquanto complesso da affrontare, questo rapporto malato madre/figlio, questa freddezza da parte di Annabel e la ricerca di affetto di Daniel, a pensarci è una cosa che si ritrova in molte letture e non solo a livello amatoriale, ma anche nell’editoria, basta pensare a Norma Bates e a sua madre; Norman Bates è il protagonista di Psycho.
Comunque, è un argomento complesso quello scelto da te, ma al tempo stesso non fra i più originali, però mi è piaciuto tantissimo il modo in cui lo hai trattato.
Come ho scritto nella caratterizzazione dei personaggi, Daniel evolve, cresce e assieme a lui anche questo tarlo che lo sta facendo impazzire. Il rapporto con sua madre, la ricerca di amore e approvazione sono divenuti un’ossessione e nel momento in cui lei è venuta a mancare qualcosa dentro di lui si è spezzato. Per la prima volta è finalmente libero, libero dalla sua presenza, dalle sue parole e dal perenne disappunto, eppure rimane aggrappato al suo ricordo e a quel desiderio di approvazione.
Daniel era precipitato in un circolo vizioso, in questa sorta di amore e odio, dal quale non riesce a fuggire, e sfoga tutta la sua frustrazione prima su dei corpi inermi e in seguito su donne indifese, fino a quando, raggiunto il punto di non ritorno, dove non è più in grado di pensare, pone fine alla sua stessa vita, ma anche in quel caso il suo ultimo pensiero vola ad Annabel.
La follia in questo racconto è palpabile, si avverte in ogni riga, come l’ansia che sei riuscita a far trapelare da ogni riga, man mano andando avanti mi hai veramente messo i brividi, mentre Daniel perdeva cognizione di sé, di quel che faceva e di cosa era giusto e sbagliato.
È folle, eppure in ogni suo movimento, in ogni decisione è completamente freddo, consapevole di quello che deve fare, come muoversi e anche le donne che desidera rapire, basta vedere su chi è ricaduta la sua prima scelta: Margareth, così simile di aspetto ad Annabel, e al tempo stesso terrorizzata da Daniel.
***
Ed eccomi alla fine di questo lungo commento, spero di non essere stata troppo confusionaria, ma di solito accade quando apprezzo una storia, e la tua l’ho apprezzata in particolar modo.
Mi è piaciuto come ti sei lasciata ispirare dall’immagine, e soprattutto mi è piaciuto come ti sei lasciata ispirare anche dalla citazione di Erasmo da Rotterdam.
Mi hai inviato un ottimo lavoro, un unico consiglio, non lasciarti prendere troppo dalla fretta, ho notato che per consegnarla in tempo anche ad altri contest ti sono sfuggiti un sacco di piccoli errori di distrazione che con un’attenta rilettura si sarebbero potuto evitare.
Ovviamente non tolgono nulla alla storia, che è un piccolo gioiello, veramente bravissima.
 
Totale: 49/50
 

Recensore Master
03/12/14, ore 21:21
Cap. 1:

Ottava classifica al contest "Quel brivido lungo la schiena" di holls91

Grammatica:10/10 
Word mi ha sottolineato solo due parole, ma erano chiaramente errori di distrazione. Punteggio pieno sulla grammatica, quindi: la tua storia era perfetta, da questo punto di vista!
Ti segnalo nel dettaglio gli errori che ho trovato, in modo che tu possa correggerli:
 “la lavorò con impegno, e ottene larghe strisce di tessuto”: chiaramente è “ottenne”.
“e recitare le preghiere ogni sera prima di coricarsi, costringengolo a fare altrettanto.”: ovviamente è “costringendolo”.

Stile:8,5/10
La prima parte della vicenda, quella più introduttiva, ha uno stile piuttosto pesante. Le frasi non sono eccessivamente lunghe, ma sono costruite in modo tale da costringerti a riprendere fiato più volte durante la lettura, causando anche un certo spaesamento. Spesso sono dovuta tornare indietro per rileggere la frase da capo e questo purtroppo ti ha penalizzato. Ho trovato questo difetto in particolare all’inizio, ma ti riporto soltanto un periodo che ho trovato particolarmente ostico da leggere in una “boccata”: “(…), gli ripeteva anche questo come una litania se lo sorprendeva a spiare le ragazze nella piazzetta giù in città quando andavano a fare la spesa da quando Daniel le aveva raccontato che, a scuola, aveva chiesto ad una ragazza di uscire e quella aveva rifiutato ridendo.”
Nella seconda parte, quella che ci fa entrare nel vivo della vicenda, ho riscontrato decisamente meno questo problema.
L’unico appunto è che la seconda parte appare, in certi punti, un po’ troppo raccontata. Mi è sembrata una narrazione decisamente più distaccata rispetto alla prima parte, che invece hai descritto con pochi ma caratteristici particolari, perfetti per inquadrare la vicenda. Sospetto che questa scelta derivi dal limite di parole di qualche altro contest, ma, in ogni caso, trovo che ti abbia penalizzata su questo aspetto.
Ti faccio i miei complimenti, invece, per il modo in cui hai introdotto la vicenda. Sei riuscita fin da subito a farmi calare nell’atmosfera, che ho trovato davvero inquietante, e mi hai permesso di immedesimarmi nella psicologia del tuo protagonista. Peccato per quelle frasi un po’ pesanti, perché, per il resto, la storia è davvero ben scritta.
 
Originalità:8/10 
Dato che ho scritto una storia thriller, anche io mi sono fatta una cultura su questi simpatici serial killer (e ne ho lette di tutte e di più… brrr). Purtroppo, quindi, non era la prima volta che leggevo di questi macabri rituali. Nonostante ciò, devo dire che sei riuscita a stupirmi, perché mi aspettavo di trovarmi davanti a un necrofilo, e invece utilizzava quei cadaveri per tutt’altro scopo. Il “vestito” finale, poi, è stata una bella rivelazione, molto molto originale!

Brivido lungo la schiena:7/10 
Come ho scritto sopra, per gran parte della storia ho provato prevalentemente inquietudine. A parte il colpo di scena finale, che ti è valso quei sette punti, per il resto non ho provato il brivido che cercavo. Ti dirò, quando ho letto del rapimento di Margareth, mi aspettavo una descrizione più dettagliata della scena, dell’incontro tra i due. Penso che avrebbe contribuito a rendere maggiormente quella sensazione di brivido, magari attraverso un dialogo dal quale far emergere il macabro intento del protagonista (ma senza rivelare troppo). Come ti ho scritto anche sopra, la prevalenza del raccontato ha contribuito a smorzare un po’ la tensione, a far uscire il lettore dalla storia e quindi a rendere meno probabile quel brivido che ti attraversa la schiena.

Caratterizzazione dei personaggi: 4/5 
Questa storia è iniziata col botto, davvero. Sei riuscita a caratterizzare un’intera cittadina, i suoi abitanti e il protagonista con poche ed efficaci parole. La scena si è formata nella mia mente in pochissimi istanti, permettendomi di vivere completamente la tua vicenda. Ottima anche la motivazione dietro al suo obiettivo, sei riuscita a giustificare il tutto in modo molto credibile, benché si ispiri a una storia vera. Non ti do il punteggio pieno per via del solito effetto raccontato che ha creato una sorta di “distacco” dai personaggi, in certi momenti, ma il tuo lavoro è sicuramente più che buono.

Gradimento personale:3,5/5 
Per la verità, sono una tipa abbastanza sensibile con certi temi XD Ho sentito il mio stomaco contorcersi più e più volte, ma mi sono fatta forza e ho letto ogni singola parola della tua storia (e sì, mi sono pure sforzata di immaginare certe scene dopo cena XD). Gran parte del mio gradimento deriva, finale a parte, dal fantastico modo in cui sei riuscita a calare la me-lettrice in questa storia, perché io faccio ancora un po’ di fatica in questa parte e quindi non posso fare a meno di ammirarti. La storia, comunque, mi è davvero piaciuta. Brava!

Punteggio finale:41/50 

A presto :)
 

Recensore Master
03/12/14, ore 11:17
Cap. 1:

Ciao Melian! Sono qui perchè hai vinto la "caccia al tesoro " del gruppo "io scrivo su EFP" e da brava sono passata consegnarti una parte del premio.
Ho scelto questa storia perché... mi ha incuriosito.
Mi sono letta prima le note, lo faccio sempre per capire cosa aspettarmi e devo ammettere che la tua idea è stata meravigliosa.
L'hai svolta davvero bene!
Mi sono immaginata questa cittadina sperduta, Daniel, il paesino e la casa...tutto persino il pickup rosso arrugginito.
Davvero descrivi molto bene.
Sarà anche un horror, e come tale fa venire i brividi, ma l'ho apprezzata molto.
Oltre a Daniel hai infatti costruito dei personaggi secondari credibili, Annabel, Margaret.... la casa stessa è un personaggio che evolve con la pazzia di Danny!
Davvero compliemnti!

Recensore Junior
20/11/14, ore 14:26
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per recensire le tue storie!
Questa mi ha davvero colpita, ma andiamo con ordine.
Ho trovato alcuni errori di battitura e altri come 'L’importante è che fossero donne' (era) e 'Si appropriò il corpo' (del corpo). Per il resto è perfetta! 
All'inizio sembra quasi che Danny sia una persona normale, magari un po' isolata dal resto della piccola cittadina in cui vive, come ce ne sono tante. Man mano che si continua a leggere, invece, si scopre sempre più la sua perversione.
Mi è piaciuto molto come hai caratterizzato i personaggi (Danny sempre succube di sua madre e quest'ultima rigida e severa) e soprattutto il loro rapporto strano, malato, ossessivo.
Un ottimo lavoro, complimenti!
Baci, 

Elisaherm
 

Recensore Veterano
09/11/14, ore 01:14
Cap. 1:

Wow... ho appena finito di leggere la tua storia e non riesco a dire altro... insomma, wow!
Devo dire che a me l'horror piace, ma non leggo spesso storie di questo genere sul sito e ammetto che se ho letto la tua è perché l'ho notata dal contest che si è appena concluso al quale partecipavamo entrambe e mi aveva incuriosita.
Ebbene io l'ho trovata incredibilmente inquietante, orribilmente brutale e terribilmente tragica allo stesso tempo (sono tutti complimenti anche se non sembrano, ma questo un po' è ciò che fa l'horror: sconvolge! XD)
Si, ecco, sono sconvolta dalla tua bravura nel rendere le scene (e ancora mi chiedo come hai fatto a scriverle tanto sono brutali), e ti assicuro che mi sentivo proprio lì - soprattutto alla fine, quando si guarda allo specchio con addosso il vestito - ed era come se avessi davanti un Danny intento a contemplarsi, ad ammirarsi, e anche ad ammirarla, perché alla fine nella sua mente completamente rovinata e disastrata dagli anni di questa continua ossessione, loro due erano diventati una cosa sola.
Ho davvero apprezzato la tua storia, per quanto sconvolgente e cruda sia. Ammetto che non conoscevo la storia Ed Gein, quindi ti devo anche ringraziare per avermi aperto gli occhi su ulteriori fatti agghiaccianti della storia del nostro mondo (che orrende ripetizioni di storia. XD Scusa!!) 
Comunque, davvero complimenti, sei riuscita alla perfezione a farmi entrare nel personaggio, così contorto e stravolto, direi, allo stesso tempo. La tua indagine approfondita su di lui è stata impeccabile e queste sono cose che adoro quando leggo un certo genere di storie! ;)
Veramente bravissima, quando avrò un po' di tempo andrò a spulciarmi altre tue storie, perché il tuo stile mi ha piacevolmente incuriosita! :D
Un bacio e ancora complimenti! - ammetto che ho ancora i brividi... spero solo di non sognarlo la notte! :S - XD
Pinky_neko
(Recensione modificata il 10/11/2014 - 12:27 am)

Recensore Junior
08/11/14, ore 16:10
Cap. 1:

Recensione premio "La (non) banalità del male"

Non so chi intendo io sia lo stesso killer da cui hai tratto ispirazione, ma spero di sì, visto che questa storia mi ha praticamente rapita.
E' sempre difficile scrivere di personaggi contorti e, perché no, ossessivi come questi: si rischia o di sfociare nel banale, o di scrivere una storia che non riesce ad appassionare il lettore. Credo che tu, al contrario, ci sia riuscita molto bene.
La storia è scorrevole, lo stile incalzante, e hai descritto la psicologia del personaggio in modo molto approfondito, descrivendo nei minimi dettagli ciò che lo spinge a compiere i suoi folli gesti.
Davvero brava!