Buonasera!
Certo è un po' strano leggere della morte di Obito bambino dopo aver visto la sua vera morte, specie all'interno di una raccolta dedicata al cordoglio verso i defunti. Eppure Obito reclama la propria presenza, qui dentro. Il modo in cui ha lasciato il suo team credo sia rimasto scolpito non solo nell'imperitura memoria sia di Kakashi che di Minato, ma anche di noi lettori. C'era così tanto di non detto, in quel suo ultimo sorriso, così tanto che avrebbe ancora potuto dire e fare, se solo quel masso non fosse caduto proprio in quel momento. Eppure lui è riuscito lo stesso a rimanere vivo -e qui intendo in modo metaforico!- nel cuore di Minato. Io probabilmente per questa scena avrei scelto Kakashi, ma tu mi hai sorpreso scegliendo invece Minato. Come hai ben detto tu, anche lui è stato profondamente influenzato da questa vicenda, e poi sappiamo bene che lui e Obito avevano un legame abbastanza profondo, nato probabilmente dal loro sogno comune. E' un po' triste sapere, da lettore, che questo non sarà l'ultimo addio da sensei ad allievo, ma tu sei riuscita a costruire comunque tutta la tristezza, il senso di colpa ma anche la crescita individuale di un personaggio complesso come lo è stato il futuro hokage biondo.
Trovo molto azzeccata anche la varietà di iperico che hai scelto come fiore per omaggiare l'Uchiha. Se si parla del giovane Obito, d'altronde, anche io riesco ad accostare solo immagini colorate e piene di vita -come questo fiore, appunto- alla sua figura.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento!
thyandra |