Recensioni per
Di un ragazzo innamorato.
di Tatika_Tai_Tacchan

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/09/15, ore 01:11

Ciao.
Come ti ho spiegato su FacciaLibro, eccomi qui poiché non potevo lasciarmi scappare questo primo capitolo. Nonostante il nonsense, mi è piaciuta ed anzi sono contenta di essere passata da queste parti, dato che ancora ci hanno messe in coppia ma forse perché avevamo la poesia. xD
Ad ogni modo, bellissima e profonda e le strofe che ho amato di più sono la prima per l'intensità dei tuoi versi quando dici "soffiando via la polvere e le rughe sugli occhi per gli anni passati a nasconderti", ecco, qui è bellissima. E poi l'ultima quando ci sono i due punti.
''Ho pulito le tue ferite'', questa è una frase spettacolare perché può nascondere un sacco di significati che poi tu hai voluto approfondire con ''per gli squarci''.
Ed anche qui, nonsense o meno, io l'ho amata.
Mi hai fatto immaginare un sacco di possibilità e contesti ma specialmente lui con l'ago in mano e l'acqua ossigenata e il filo per le ali che aveva davanti di questa persona dal volto coperto e le ciglia lunghe, blu, nel mentre urla ma allo stesso sorride per lei.
E la fine, malinconica e profonda contemporaneamente.

Fantastica, davvero.
Alle prossime!

Au revoir

Recensore Veterano
28/12/14, ore 18:36

Salve cara! Sono qui per lo scambio di recensioni!
Dunque, amando alla follia la poesia, non posso non esser rimasta colpita dalla tua, che con una semplicità maestrale e con parole mirate, riesce a descrivere l'amore puro ed eterno che un ragazzo, uomo, riesce a provare verso la sua dolce metà, colei che riesce a scatenare in lui emozioni contrastanti e bellissime nella loro pacata complicata essenzialità.
Vorrei analizzare pari passo con te questo splendido scritto, che hai pubblicato! Iniziamo dalla prima strofa:
"Alle tue lunghe ciglia blu
ho parlato,
soffiando via la polvere
e le rughe sugli occhi
per gli anni passati a nasconderti."
Il tuo stile, come già detto su è essenziale e molto semplice, ma allo stesso tempo riesci a dare una grande e complessa profondità a tutto ciò che scrivi. Qui il tuo innamorato cerca di risolvere la questione del tempo- passato a giocare e non ad amare veramente, soffiando la polvere di una clessidra rotta, dalle splendide ciglia blu di questa donna. Ho notato che il colore ricorre, e in un certo senso è qualsi simbolico, per 'amore di questi due e per rappresentare la figura evanescente di questa donna.

"Non ho potuto sciogliere
i nodi delle tue membra stanche,
portare via il dolore dal tuo viso
non ho potuto."
Qui è presente un forte senso di perdita e dolore, che in qualche modo modifica l'amore eterno che prova questo ragazzo per la donna, e che nonostante lotti per riaverla indietro, non riesce ad afferrare la sua figura e a fermare lo scorrere del tempo.

"Spero che tu sia stata felice
nel tempo che mi hai regalato
nel tempo che ti ho rubato."
L'invocazione per la felicità della persona amata, s'incastra perfettamente con l'inesorabile malinconia, e il dolore nel perdere questo vorace sentimento. Sembra quasi che l'innamorato si scusi per ciò che le ha rubato e che cerchi di rimediare augurandole una felicità pretermessa ma mai vissuta appieno.

"Ti vedo sempre,
dietro le mie palpebre le tue palpebre diafane.
Ti rivedo nei rettili a sangue freddo
che strisciano nei buchi,
con le loro lingue rosse e saettanti,
inequivocabilmente belle."
Qui vi è l'associazione di animali a sangue freddo, e in un certo senso ho quasi captato una sorta di accusa contro l'amate che, proprio come un animale a sangue freddo, alla percezione del calore si è ritirato fino a quasi scomparire, in luoghi gelidi e ricchi di insidie. E lui la rivede lì, fra ombre ed oscurità, pronta a fuggire e a farsi lambire dalla paura.

L'ultima strofa è sicuramente la più straziante e quella che conclude in bellezza l'intero testo poetico: ha lottato per il suo amore, per il loro, cercando di salvarla con unghie e denti, dal dolore che viveva, cercando di riportarla in superficie e di farla vivere per sempre, un'ombra costante del suo ricordo!
Questa poesia è davvero ben scritta e rappresenta in modo a dir poco realistico ciò che si compie per il leggero ed insidioso odore del'amore.
Complimenti!
Ireide

Recensore Master
27/12/14, ore 19:25

Wow! Non mi aspettavo una poesia per cominciare!


Di recente, mi sono riappassionata alla poesia, e sicuramente mi ha fatto piacere leggere la tua.

Mi piace il colore “blu” della tua poesia, si accosta bene alla malinconia del componimento. Ci sono molti elementi che rievocano bene questo senso di malinconia e dolore: le ciglia degli occhi, il fatto che si parli a queste e non alla persona direttamente. Ci sono le rughe degli anni e la polvere da soffiare via. La stanchezza del corpo. E’ molto carino la sorta di chiasmo della seconda strofa “Non ho potuto (hai scritto ‘non ho pututo’, occhio :D)… Non ho potuto”, a sottolineare il fallimento dei tentativi.

E’ buona l’idea di separare idealmente il poema in una parte malinconica e più nostalgica, per poi passare a una parte di ricordo associato ai rettili, un accostamento straniante, perché i rettili sono belli e anche brutti :P Bella la parte dove c’è un ricordo e ricostruzione fisica, dolorosa, del fango e delle ferite, la suppurazione e il bruciore dell’acqua ossigenata. Mi piace il fatto che sia associato al “ricostruire” delle ali - ali ingrate che sono volate via, ma il poema non si chiude, come si potrebbe immaginare in odio e risentimento, ma in sorta di gratitudine per essere stati amati da un essere così celeste. Non è facile passare da uno stato d’animo all’altro, e ho gradito molto questo tuo componimento. Sei stata brava!