— Recensione premio per “Flash Contest – Only Old Generation”.
Buonasera,
indovina chi bussa timidamente? No, non è il lupo cattivo, ma la sottoscritta, che non è scomparsa o si è dimenticata delle recensioni, ma semplicemente era un po’ a corto di tempo. Seriamente, perché trovo così difficile scrivere qualcosa all’interno di questo Fandom? Bah, lasciamo da parte i miei problemi esistenziali e passiamo a commentare questa meraviglia.
Dunque, non si direbbe affatto che Merope non ti piaccia, anzi, prima di leggere le note finali, credevo il contrario. Mi hai tratta in inganno! – tra l’altro, vorrei precisare, per la seconda volta. La prima perché credevo, nelle mie sciocche fantasie, che questo spaccato di vita sarebbe finito meglio di quello raccontato dalla Rowling, che ingenua!, e la seconda perché pensavo che il personaggio ti piacesse.
Da dove inizio? Sin dalle prime righe ho pensato di stare leggendo una fiaba, non so perché, ma le prime due associazioni che ho fatto sono state: Merope-Cenerentola e Merope-Biancaneve, sebbene la prima principessa Disney le somigli molto sotto molti aspetti quali il rassettare l’intera casa, subire le angherie del fratello [che rappresenterebbe quasi le due sorellastre della protagonista] e del padre [che somiglia molto alla matrigna], il ricordo comune della madre. Invece per Merope-Biancaneve ho pensato a quando la ragazza guarda fuori dalla finestra, un lieve paragone con la Biancaneve ospitata nella casa dei sette Nani. Uhm, mi sa che ho lasciato vagare un po’ troppo la fantasia. *corre a nascondersi*
Il carattere confusionario di cui parli, l’ho riscontrato verso la fine, proprio nel momento in cui Tom le porge la mano invitandola a seguirlo. Lì ho pensato che Tom fosse giunto al suo cospetto, ma quella piroetta mi sembrava troppo fuori luogo – una donna che ha appena partorito, dopo avere abbracciato il figlio e constatato che sta bene, si lascia cadere, colta dalla stanchezza –, quindi ho pensato, in modo razionale, che Merope fosse morta. O meglio: avesse deciso di morire per ricongiungersi al suo sogno, quel sogno che per un breve periodo di tempo è stato reale.
Ho adorato la personificazione di Tom con quella del principe azzurro, essendo un Babbano ci poteva anche stare. Poi quel cavallo bianco è stato il tocco di classe, insieme alle sue mani da pianista. No, non sto sprizzando cuoricini, quello che vedi è solo un’illusione, davvero!
E quindi Merope, da Cenerentola si trasforma un po’ in una fata madrina: riconosce, perché ne è consapevole, di essere una strega e non una qualunque, perdinci!, ha come antenato Salazar Serpeverde, quindi nulla potrà impedirle di preparare una pozione d’amore.
L’unico errore, poi, è stato quello di credere che Riddle fosse innamorato veramente di lei, che la ricambiasse sinceramente, ma si sbagliava. Una volta svanito l’effetto del filtro e compreso di essere stato ingannato, non ci pensa due volte ad abbandonare la moglie ed il figlio che la donna porta in grembo. Tra l’altro, apro una piccola parentesi, non ho mai capito come abbia potuto abbandonare una donna incinta di suo figlio, che razza di uomo era? Altro che principe azzurro...
Ho adorato anche il tema sogno-incubo: da una parte abbiamo Merope che cerca la stella da cui prende il nome, riuscendo così a trovare una tranquillità nei sogni, dall’altra abbiamo la risata di Orfin che la riporta alla realtà, poi, quando tutto sembra perduto, quando anche la realtà sembra diventare parte di un incubo che pare non finire mai, compare Tom, che le dona la speranza di potere essere felice e libera. Infatti è in quest’ultimo uomo che ripone tutti i suoi sogni ed una volta abbandonata anche da lui, ripiomba in un incubo. Credo di non essermi esplicata in maniera corretta, ma sappi che ho amato questo tema.
Ho, inoltre, adorato le ultime parole, cariche di cattiveria, che le tornano in mente. La prima, “Non ti vorrebbe comunque”, sembra quasi inserita per contrastare ciò che è successo a Merope: alla fine lei, l’uomo, l’ha sposato veramente e ci ha anche fatto un figlio, quindi Orfin su questo punto si è sbagliato. Amare, poi, non è una colpa e non può chiamarla traditrice del proprio sangue, anche se essendo una discendente del grande Salazar, ci si aspetterebbe che scegliesse qualcuno degno d’imparentarsi con l’avo. Ed infine, non è colpa sua, se non possiede dei poteri magici.
La terza frase, “Soffia, soffia serpentello”, sembra quasi farci capire, ad un’analisi più razionale ed accurata, che Merope ha una sorta di allucinazione, quasi come se in quel momento fosse stata morsa da un serpente ed il suo veleno cominciasse a produrre delle conseguenze: vedere il suo amato Tom chiedere del loro bambino e cingerla con gioia.
Davvero una bellissima One shot, adesso non vedo l’ora di leggere le altre! Mi sa che dovrai sopportarmi ancora un po’. ;)
A presto,
Himeko |