Ciao! Sono passata a lasciar ela (famosa) recensione di partecipazione al mio contest "Secondario a chi?"
Ho scelto questa per svariati motivi:
1) Ne ho sentito tanto parlare per via di quella specie di plagio che c'era stato. Io ho tra i contatti la ragazza, perciò ho seguito la vicenda abbastanza interessata e incuriosita. Perciò trovando di fronte l'occasione di leggere l'originale non me la son lasciata sfuggire.
2)Studio psicologia, ho già dato qualche esame sulla psicopatologia e uno specifico per la psicopatologia dello sviluppo. I disturbi affrontati si son rivelati interessanti, li leggevo con tranquillità, ma tutte le volte che mi trovavo di fronte il capitolo dell'autismo cominciavo a star male. Mi prende un senso d'angoscia come poche volte, perciò trovare una storia che vedeva come protagonista uno di quei bambini mi attirava.
3)Cercavo qualcosa che non fosse Shadowhunter o Hunger Games xD
Finite le premesse, passiamo al succo della faccenda.
Ho trovato la tua raccolta molto significativa. Si vede che ti sei informata prima di scrivere di Jack (e meno male, visto che spesso c'è chi si prende il diritto di parlare senza conoscere. Quindi è una cosa che apprezzo davvero tantissimo). Visto che erano solo drabble, le ho lette tutte e 4 e faccio un commento generale.
Una cosa che ho apprezzato molto è l'attenzione a uno degli aspetti pregnanti dell'autismo: l'ipersensibilità sensoriale. Troppi stimoli lo mandano in confusione, l'agitano, ed è su questa base che Jack sceglie la sua stagione preferita. L'autunno, perchè è la stagione più tenue, più silenziosa, ma dove ancora può sentirsi libero dai vestiti.
Il fatto che gli adulti non capiscano da dove nasca la sua agitazione, perchè lui si esprime a urla e pianti, è un'altra caratteristica che emerge e che ci fa capire cosa sia l'autismo. Mi piace perchè hai messo l'accento su Jack. Noi sappiamo cosa pensa, cosa prova, perchè tu ce lo spieghi e poi fai notare che gli adulti intorno non lo capiscono, lasciando al lettore un po' un senso di amarezza.
"Poveretto, come si fa a non capirlo?" vien da pensare, sembra elementare. Insomma, per la prima volta viene data una voce a quelle urla che in genere guardiamo storti.
Ancora un'altra cosa che mi è piaciuta molto è la distinzione tra "mondo fuori" e "mondo dentro" a sottolineare come le due cose siano separate. Sembra quasi che ci sia un muro, Jack vive nel mondo dentro e non riesce a stare in quello fuori, per questo non può comprenderlo e per lui è molto confusionario e spaventoso. Il fatto che venga sempre fatto un paragone mette in evidenza questa linea di confine, si sente molto.
Insomma, mi è piaciuto davvero un sacco come hai reso l'autismo. I problemi vengono citati con delicatezza, non c'è la sensazione siano pesanti, tutto è molto tranquillo alla fine, però con una piccola riflessione in più si può sentire la pesantezza della malattia.
Altra cosa che mi è piaciuta, anche se ha meno a che fare con l'argomento autismo, è l'uso dei colori. Ogni capitolo ha un colore, è pittorico. Molto bello davvero!
E' una raccolta speciale. Merita davvero molto.
Mi ha fatto piacere leggerla e passare di qui.
Ti mando un saluto e spero di rileggerti presto :)
Ciao!
Ray |