Salve!
Allora, prima di tutto, buon Natale! (A quanto pare oggi è l'unico mio giorno libero per recensire)
Seconda cosa: mi hai appena fatta sentire come quando a scuola l'insegnante tira fuori il tuo compito davanti alla classe e ti rinfaccia i tuoi errori chiedendoti perché li hai commessi. What a shame.
Comunque, ormai hai tirato fuori il mio e non mi tiro indietro con le spiegazioni.
Castiel, nel canon, per me è un tipo particolare (What a peculiar thing you are, appunto): a primo impatto è insensibile, senza cuore, impassibile, duro (non pensare male, eheh), come tutti gli altri angeli che conosciamo. Però, più si va avanti con le stagioni (e quindi più lo conosciamo e ci affezioniamo a lui) più ci rendiamo conto che Castiel è tutto meno che come gli altri angeli. Dentro di lui c'è un tornado di emozioni e pensieri, dubbi sulla giustizia del paradiso, sentimenti di dolcezza e affetto verso l'umanità (diciamo così, *wink*wink*), eccetera. Ha davvero un cuore enorme ed è sia il suo problema che la cosa che lo rende speciale. Ho appena scritto tutte queste cose che però sono parecchio inutili, dato che tu lo saprai meglio di me (dato che nella tua one-shot canon-verse lo avevi caratterizzato perfettamente e te l'ho pure detto) ma ho deciso di mettere in chiaro la mia idea, nel caso alla fine sia stata io ad aver fatto un'enorme gaffe. Comunque.
Nelle AU la mia idea rimane immutata. Certo, ci sono casi e casi, dato che il carattere di una persona dipende molto dalla sua storia personale che c'è dietro (per esempio, in una AU dove la famiglia Winchester è tutta carina e felice Dean non sarà così spezzato come invece è nella serie), ma alcune sfaccettature del carattere penso che rimangano invariate in ogni possibile dimensione o situazione, altrimenti cosa ci caratterizzerebbe? Okay, drammi filosofici a parte, penso che, nel contesto della tua AU, o comunque di quasi tutte le High School Castiel sia un po' più cosciente delle abitudini umane, - dato che è umano - e magari più volenteroso a esprimere i suoi sentimenti per gli stessi motivi. Però, credo che alcuni lati della sua personalità rimangano invariati come la grande forza di volontà, quella insospettabile ingenuità, la sua sicurezza che non ha nulla da invidiare a Dean (ma che spesso ci appare condita da enormi fragilità e dubbi su se stesso) e quella sua mancanza di filtri verbali e un'assolutamente nulla concezione dell'imbarazzo che lo rendono unico. Nessun rossore o disagio e ogni tipo di sbalordimento espresso in espressioni raramente impressionate e più curiose.
Questa è la mia idea ma, ripeto, ci sono situazioni e situazioni dove ogni personaggio può diventare una cosa diversa a detta dell'autore, soprattutto in una situazione così particolare come il Glee Club, che per me è un mondo estraneo e forse tutto ciò può essere semplicemente una mia enorme para mentale.
BTW, il capitolo è splendido, è il finale con Hercules è geniale, lol. Ma il pezzo migliore è la chiacchierata con quella donna fantastica che è Charlie. Tra lei e Sam non si sa chi sarà la hardcore shipper. A me vanno bene entrambi, magari Sam quello più sentimentale e Charlie quella pervy. Sì, sto delirando.
Ora posso anche andarmene, mi dispiace molto per averti parecchio rotto i coglioni e mi dispiace davvero, davvero tanto per tutti i tuoi problemi personali. Fidati, come ogni cosa passerà anche questa.
Ci sentiamo, ciaaao.
PS: oddio, per una volta ti ho scritto una recensione senza insulti. E' la magia del Natale e dell'album di cover di Jason Manns, sono sicura.
PPS: ahhhh, kink per gli occhiali. Capisco, capisco. E condivido, già. |