Terza Classificata al contest "Da ieri a oggi" di Stareem
Grammatica e sintassi: 18,8/20
Stile e lessico: 15/15
Attinenza al tema e utilizzo della citazione: 10/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10
Totale: 63,8/65
Grammatica e sintassi
La grammatica e la sintassi sono davvero ottime. Non ci sono errori gravi, né in un aspetto né nell’altro, e per questo la storia risulta estremamente curata e piacevole da leggere.
Ci sono tuttavia alcuni passaggi in cui qualcosa non mi convince fino in fondo, e te li segnalo, per spiegarmi meglio.
- indossava una splendente armatura di ferro e un cinturone realizzato da lui stesso Qui non mi suona benissimo quel “da lui stesso”. È un po’ ridondante, un po’ pesante, e stona con il resto della frase. Io proverei con un sinonimo, qualcosa come “che aveva realizzato con le sue stesse mani”. È vero, così allunghi il periodo, ma mi sembra che suoni meglio.
- Il giovane nano voleva disperatamente partire insieme al padre e alla compagnia, sapeva di essere in grado di combattere e di potere aiutare nell’impresa.
Qui la frase sembra un po’ incompleta, a causa della virgola. È come se mancasse un pezzo alla fine, anche se in realtà non è così. Io sostituirei la virgola con i due punti, essendo effettivamente la seconda parte una spiegazione della prima.
- Ricordava il grande impegno che egli aveva impiegato nella realizzazione di quell’arma, forse ancora troppo lunga per lui, ma con la lama realizzata alla perfezione e incisa con grande talento e cura. Qui c’è una piccola ripetizione: usi nella stessa frase “realizzato” e “realizzazione”, e questo appesantisce un po’ il periodo…
- Il suo grande talento nel combattimento e nella lavorazione del metallo, gli avrebbero permesso di diventare uno dei nani più famosi e apprezzati di tutto il regno Qui tecnicamente non dovrebbe esserci la virgola dopo arma, perché tutta la prima proposizione è soggetto e quindi sarebbe meglio non dividere il soggetto dal verbo.
-Quest’ultimo non è un errore, ma non mi “suona” del tutto: nella frase altri circa 5 metri , scrivi cinque in cifre. Stona un pochino nella frase, perché le dà un aspetto leggermente meno professionale (ma temo che questa sia solo una mia fissa causa traumi dovuti a maestre di italiano cattive alle elementari XD)
Stile e lessico
Adoro le descrizioni, perché sono meravigliosamente simili a quelle dei libri, di Lotr in particolare. Sei riuscita a riunire nel tuo stile qualcosa di Lotr e qualcosa de Lo Hobbit, aggiungendo anche un tocco personalmente che rende lo stile coinvolgente e piacevolissimo da leggere. Le frasi sono ben equilibrate, scorrevoli, armoniose. Non sono mai troppo pesanti né troppo colloquiali, e hai fatto un lavoro incredibile per quanto riguarda il lessico: riesci a mantenere sempre un registro piuttosto alto senza mai esagerare, senza mai essere ridondante. La storia risulta così complessa al punto giusto, approfondita e professionale, e allo stesso tempo la narrazione è fluida e avvincente, anche la quasi tutta la storia è introspezione.
Attinenza al tema e utilizzo della citazione
Sei riuscita a fondere la citazione con la storia in modo assolutamente impeccabile. La frase è perfettamente integrata con la storia, tanto che, se non mi fossi aspettata la sua presenza, non l’avrei notata. Non perché non sia rilevante, anzi: è assolutamente rilevante, e lo è in modo così naturale all’interno della storia da non sembrare un elemento esterno. Sei davvero riuscita a sfruttarla in ogni aspetto, anche nel significato. Mi piace inoltre moltissimo il fatto che la frase sia avvolta da un certo mistero, e che Gimli alla fine ripensi alle parole di sua madre e capisca, attribuendole un nuovo significato. Adoro anche il fatto che la frase faccia da ponte fra i due momenti, unendo citazione e tema.
E, anche per quanto riguarda il tema, la trattazione è magnifica: i due momenti ci sono, sono assolutamente rilevanti e il contrasto/legame fra loro è trattato magnificamente. Passi da un inizio di avventura che non ha luogo alla fine di un’avventura che invece è esistita ed è stata importantissima.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
La storia è strutturata in modo assolutamente efficace: mi piace come gestisci i due momenti che compongono la trama, e trovo che tu abbia fatto un lavoro eccellente nell’impostazione e nello sviluppo.
E, soprattutto, la storia è incredibilmente originale e ben concepita: la partenza di Gloin dev’essere stata davvero un momento importante, e non avrei mai pensato di associarla a un giovane Gimli che vuole partire per l’avventura insieme al padre ma non può. Anche l’idea di trattare partenza di Gimli, alla fine dell’impresa, è eccellente. E l’idea di collegare i due momenti è davvero geniale, oltre che sviluppata in modo magistrale.
Trovo eccellente anche l’idea di “aggiungere” il personaggio di Mahal, appena accennato ma meravigliosamente caratterizzato, che contrasta alla perfezione con Gimli e Gloin.
Approfondimento dei personaggi/IC
Una delle cose che più mi ha colpito è come tu sia stata in grado di gestire il Gimli “giovane” e il Gimli “vecchio”: c’è una profonda differenza fra il Gimli della prima parte e il Gimli della seconda parte, eppure è sempre se stesso. Sei riuscita a mostrare, in poche righe, una maturazione e un’evoluzione perfettamente trattate e approfondite. Il cambiamento dei pensieri di Gimli è assolutamente realistico e accurato: mi piace moltissimo vedere come riesci a trasformarlo da giovane desideroso di avventura a adulto che ha dovuto subire le amarezza di un’avventura ormai conclusa e la perdita dei suoi più cari amici. C’è dolore e malinconia il lui, che ha visto e perso tanto, ma mai disperazione. E adoro questo, perché sei riuscita a conservare il suo carattere solare anche nella vecchiaia, riuscendo a mitigarlo quel tanto che basta da renderlo plausibile. Riesci insomma a mostrare come cambino i suoi pensieri nel corso di una vita intera, gestendo con grande precisione la sua introspezione. |