Recensione per il contest "Cento giorni di introspezione, fantasia e romanticismo"
Grammatica e forma: ‒ 0,5
La tua storia è generalmente curata e corretta, ma ho trovato alcune piccole sviste.
Gavio comprendeva che, per Eoghan lui e quella sua madre plebea erano poco più ch e insetti e che si sarebbe sbarazzato di loro, alla prima occasione → dovresti o mettere una virgola dopo Eoghan, per isolare l'inciso, oppure dovresti rimuovere anche la prima virgola;
rised Esyllt → rise Esyllt;
le chiese allora, ma questa volta, la regina non rispose → come la prima frase segnalata: o metti una virgola prima di "questa volta" o togli anche quella dopo;
Dovremo raggiungerla prima della metà dell’estate o non riusciremo a tornare in dietro e lei... → indietro. È un errore che ho visto anche in altri punti della storia;
Esyllt era ancora indispensabile, per la loro missione e gli altri l’avevano protetta → Esyllt era ancora indispensabile, per la loro missione, e gli altri l'avevano protetta (oppure puoi togliere entrambe le virgole, mi sembra anche meglio);
La strega Morwenna, regna sulla Città di Nebbia e io l’ho vista con questi miei occhi → virgola tra soggetto e verbo;
Il mio tempo a Tara è finito, per questo mi servi Esyllt → il complemento di vocazione non è isolato dalla virgola;
Esyllt era certa che il dono gli sarebbe piaciuto. Aveva seguito le istruzioni che, molto tempo prima Ynyr le aveva dato → anche qui l'inciso andava isolato o bisognava togliere tutte le virgole;
i saggi la temevano, gli sciocchi, prima o poi sarebbero sprofondati nella torbiera → anche qui bisognerebbe isolare l'inciso o togliere tutte le virgole; inoltre, in questo caso, una virgola ti capita tra soggetto e verbo;
Infine, ho notato che in tutti i dialoghi hai lasciato le virgolette staccate dal testo che segue o che precede, ad esempio: « Aprite, sono il re! »
Stile e lessico: 13/15
Il tuo stile mi è piaciuto abbastanza: è molto scorrevole ed è adatto alla storia, nonostante alcuni passaggi siano un po' lenti e il fatto che, soprattutto nel flashback, ci siano dei punti raccontati in modo un po' freddo.
Penso in ogni caso che tu abbia saputo evocare immagini bellissime, come ad esempio la scena in cui Esyllt mostra le ombre a suo figlio, la descrizione del paesaggio di Bean Sidhe, con l'edera che tinge la montagna nelle brevi estati, o ancora la descrizione della battaglia nella città oltre il portale, su cui regna Morwenna.
Mi è piaciuta molto questa tua capacità di descrivere e sarebbe stato bello se l'avessi sfruttata ancora di più, soprattutto per descrivere la storia di Ynyr ed Esyllt, anche se immagino non ne avessi alcuna intenzione.
Nonostante questo, ci sono alcune espressioni che non mi hanno convinta appieno. Faccio degli esempi.
Mentre la madre si coricava, il re che re non era, ma era il figlio del drago, aggiunse altra legna al fuoco, perché non si spegnesse, durante la notte → non condivido le pause; inoltre c'è un po' troppa enfasi nelle espressioni che hai usato;
Spifferi gelidi penetravano senza pietà nella piccola stanza da cui la regina guardava, immobile come una statua, il sentiero che, dalla foresta, attraversava la torbiera e moriva davanti le mura di pietra e fango della sua dimora → il ritmo di questa frase non mi ha convinta, forse è un po' troppo singhiozzante, nonostante le virgole siano posizionate in modo corretto;
« Grazie, Bronia. Posali sulla tavola ». → questa battuta mi è sembrata un po' irrealistica: del resto, Bronia è una servitrice e sa esattamente quello che deve fare. Ovviamente si tratta di una cosa da poco, ma rispetto alle altre battute, che sono pensate benissimo, mi è sembrata meno riuscita;
Nessuno dei suoi compagni era parso turbato dalla morte quanto lo era stata lei, piuttosto, le avevano intimato di non farsi scoprire: nessuno doveva sapere della presenza di un’incantatrice, oltre il valico. → non mi convince la punteggiatura di questa frase: tra "lei" e "piuttosto" non avrei usato una virgola, ma un segno più forte;
« Mi avete usata! » si era risentita, rendendosi conto di essere solo una pedina nelle mani di quella donna che non sembrava disposta a lasciare la presa su di lei. → come ho detto, in tutta la storia non fai mai precisazioni inutili, ma qui ribadire che Grainne non fosse disposta a lasciare la presa su Esyllt mi sembra un po' ridondante. Assolutamente niente di grave, ma vista la cura posta negli altri passaggi un po' si nota;
La fantesca versò metà del latte in una ciotola e la mise davanti alla regina che aveva preso posto a tavola. Mentre le portava il pane, entrò il re e la fantesca ripeté per il figlio ogni gesto che aveva compiuto per la madre. → qui penso ci sia un errore narrativo, anche se piccolo. Dire che le azioni vengono ripetute invece di elencarle di nuovo non è evitare una ripetizione fastidiosa, ma costringere il lettore a sostituire il contenuto dell'espressione con quello della frase precedente, quindi provoca un certo fastidio e un effetto di straniamento. Avrei detto "apparecchiò anche per lui" o qualcosa di simile.
Il lessico mi è sembrato appropriatissimo: non è banale né troppo semplice, ma nemmeno eccessivamente ricercato. Rappresenta un giusto equilibrio, ecco, ed è perfetto sia per il contesto, sia per il tipo di storia che hai deciso di narrare.
Ho notato soltanto alcune piccole cose che non mi hanno convinta:
I dettagli avevano tracciato il suo destino → forse è meglio "segnato", mi sembra più specifico;
Avevano lasciato Tara e si erano addentrati tra i larici che si innalzavano a sud della città, prima di addentrarsi nella foresta → ripetizione;
La manica dell’abito di lana si era raggrumata all’altezza del gomito, lasciando esposto al freddo l’esile avambraccio. → arrotolata, sollevata. "Raggrumata" è un termine che mi sembra adatto in altri contesti, sinceramente, come quando si parla di sostanze liquide o cremose, non solide.
Si tratta di piccole cose, però, mentre il resto è perfetto.
Trama: 13,5
Penso che tu abbia strutturato questa storia in modo piuttosto interessante, anche se mi sarebbe piaciuto vedere i flashback trattati in modo un po' diverso, meno statico.
Mi è piaciuto molto l'inizio, con la descrizione dell'arrivo dell'inverno e la regina che aspetta suo figlio. Si percepisce proprio la scena, l'idea del freddo, l'odore degli alberi e i versi degli uccelli. Quel passaggio mi è piaciuto moltissimo, insomma: in generale tutta la prima scena è molto ben calibrata e suggestiva e lascia intendere il carattere della protagonista fin dall'inizio, per via delle osservazioni fatte sul comportamento degli animali e per il fatto che sembrino implicare per forza l'imminente ritorno del figlio. Inoltre, è bellissima anche questa atmosfera un po' spettrale che hai creato, con gli uomini che stanno di guardia e i loro timori. La torbiera è d'altra parte un luogo misterioso, certamente insolito per una regina, e mi è piaciuto molto il modo in cui l'hai rappresentata. Dà l'idea di un rifugio segreto, dell'unico luogo dove Esyllt può vivere al sicuro senza mostrare i suoi poteri e l'inspiegabile giovinezza, nonostante il desiderio del figlio di averla accanto.
Ho trovato bellissima anche la scena in cui Esyllt evoca le ombre davanti al figlio: probabilmente si tratta della scena più bella di tutta la storia. È bellissima, misteriosa e affascinante e sottolinea il rapporto di complicità tra madre e figlio, i segreti che condividono… l'ho apprezzata moltissimo. Insieme alla scena delle ombre hai riportato il flashback, di cui abbiamo già parlato, per poter narrare le cose che Esyllt nasconde a Gavio. Anche se avrei preferito vedere scene meno statiche, soprattutto nella prima parte, penso che tu l'abbia inserito in modo molto sapiente. In particolare, ho trovato molto interessante l'ingresso nel portale e il confronto con le due regine.
L'unica cosa che mi ha un po' delusa della trama è questa: chiaramente hai impostato la storia in modo da mostrare la vita di Esyllt e non quello che accade dopo, ma ci sono molte cose nel racconto che lasciano pensare a un seguito, alla descrizione dell'impresa di Gavio o al manifestarsi delle conseguenze del patto tradito, mentre la storia si conclude semplicemente con il flashback e la riflessione che prima o poi bisognerò saldare il conto con Morwenna e Grainne ‒ che in ogni caso crea un bellissimo effetto di suspense ‒ senza che accada nulla dopo. Nonostante l'ultima frase sia stata molto ad effetto, devo ammettere che il mio pensiero è stato "davvero finisce così?". Insomma, mi aspettavo qualche altro avvenimento prima della conclusione, l'ho trovata troppo repentina, per quanto ben pensata. A rifletterci ha perfettamente senso il modo in cui l'hai impostata, ma nella prima lettura sinceramente non mi aveva convinta, mentre nella seconda sono riuscita ad apprezzarlo di più.
L'ennesima cosa, forse secondaria, che ho apprezzato sono i particolari folkloristici, come ad esempio la tradizione di bruciare le case non più abitate nei villaggi, l'usanza di versare birra, il culto del dio della montagna. Anche se soltanto accennati, mi sono piaciuti molto.
Mi è piaciuta anche la descrizione dell'inizio della rivolta e l'atmosfera magica dovuta alla credenza che la montagna si sia spenta perché il drago non vi abita più e che tutto questo sia accaduto perché Gavio non è il vero re. Ho apprezzato molto questa atmosfera quasi di superstizione, mi ha affascinata molto.
Caratterizzazione dei personaggi: 14,5/15
Ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi e credo sia il vero punto forte della storia, perché li hai rappresentati tutti come figure uniche, sfaccettate, e questo vale anche per i personaggi tutto sommato poco importanti.
Esyllt viene mostrata subito come una donna intuitiva, intelligente e molto attenta all'ambiente che la circonda; si vede dalle sue congetture, dal suo osservare attentamente il figlio per sapere cosa provi. Inoltre, ha un'aria molto misteriosa dovuta ai suoi poteri, al suo nascondere al figlio le ombre che non vuole che veda e al fatto che si ingegni a inventare un piano basato sull'inganno e la magia, ricordando così gli da un lato insegnamenti appresi dal padre e dall'altro il potere ereditato dalla madre. È inoltre una donna libera, che non sta agli ordini di nessuno e che vive la sua vita come vuole, anche venendo meno a un patto importante come quello fatto con le due streghe Grainne e Morwenna. Sembra una donna che non ha paura di nulla e nel complesso è un personaggio davvero affascinante, credo che non mi stancherei mai di leggere di qualcuno come lei e l'ho trovata unica.
Gavio è un personaggio un po' meno interessante della madre, ma si fa comunque apprezzare per il suo essere coraggioso, premuroso e di buon cuore, anche nei confronti dei suoi servitori. È un ragazzo forte, ma presenta nel corso della storia delle insicurezze, soprattutto riguardo il suo diritto al trono, nonostante sia parte della stirpe di Ynyr. Anche se soltanto per brevi passaggi, sei riuscita a rappresentare molto bene i genitori di Esyllt e la tenerezza che lei prova nel pensare a loro: ne è venuto fuori il ritratto di un famiglia unita, anche nelle sue differenze, e credibile.
Un'altra descrizione che ho apprezzato è quella di Ynyr, che viene lasciato comunque un po' in ombra per renderlo più misterioso. Mi sarebbe piaciuto vedere il rapporto tra lui ed Esyllt trattato in modo più approfondito, ma capisco la scelta alla luce della trama. Questo non significa che non sia curiosissima di leggere qualcosa su di loro, però.
Tighe mi è sembrato un personaggio molto meschino e anche crudele, nonostante abbia insegnato molto a Esyllt: mi dà proprio l'idea di averlo fatto per poterne trarre vantaggio e non per il suo bene e questo spiegherebbe anche come mai tali insegnamenti siano stati così mirati ‒ voleva palesemente approfittare di lei e del suo potere, insomma, anche se non metto in dubbio che l'abbia trattata in modo molto dolce, almeno i primi tempi.
Mi è piaciuto che tu abbia mostrato l'umanità e la semplicità di Gavio ed Esyllt attraverso il rapporto che hanno con i servi, ad esempio Bronia, che è molto rispettoso e quasi familiare. Forse, ai fini della trama, quella scena non era molto utile, ma mi è piaciuta per la sfumatura che ha dato ai personaggi, rendendoli ancora più apprezzabili. In ogni caso, ho apprezzato anche che tu abbia fatto trasparire delle sfumature del carattere dei servitori, nonostante non si trattasse di personaggi importanti.
Sinceramente, mi sarebbe piaciuto sapere un po' di più sulle due streghe Grainne e Morwenna: mi sono sembrate anche loro due personaggi molto affascinanti, due donne forti e carismatiche, e sarebbe stato bello vederle in azione un po' di più, ma comprendo che la lunghezza della storia non l'abbia permesso.
Giudizio personale: 17/20
Nonostante tutte le piccole cose che ti ho elencato, penso che questa sia una storia molto piacevole e ben scritta. Sei riuscita ad affascinarmi con la tua ambientazione molto suggestiva e i tuoi personaggi così ben caratterizzati e interessanti da arrivare al punto di voler leggere di più su di loro.
Come ti ho già detto, ho amato il personaggio di Esyllt: è davvero unica, particolare e indimenticabile, non ho mai visto personaggi con le sue stesse caratteristiche e mi sembra un bene.
Ho apprezzato molto la centralità che hai dato alle donne in questa storia e la scelta ‒ che personalmente ho visto un po' come una metafora, ma può darsi che non lo sia ‒ di descrivere il timore che provavano alcuni uomini sapendole al potere, che ne erano tanto spaventati da volerle uccidere. Mi è sembrata davvero una bella analisi. Mi è sembrato molto affascinante anche il personaggio di Ynyr e sinceramente mi sarebbe piaciuto sapere di più dei momenti che Esyllt ha passato con lui, perché sono due figure interessantissime.
Il capitolo che ho preferito è stato il primo: è molto movimentato e vivace, mentre negli altri prevalgono i flashback, che come ho detto mi sono sembrati scritti in modo molto più statico, anche se sono comunque molto belli.
Non so se sia stato il limite di un contest o qualcosa di simile a costringerti a contenerti: in ogni caso avrei apprezzato un finale leggermente più ampio, ma la storia secondo me vale molto anche così. Mi è piaciuta moltissimo l'atmosfera che hai saputo creare: si vede che dietro il tuo mondo c'è un lavoro adeguato e non si tratta di qualcosa di creato esclusivamente per scrivere questo racconto, visto che aggiungi molti dettagli che ai fini della storia possono sembrare superflui, ma sono molto interessanti e danno spessore all'ambientazione. Davvero una bella storia, complimenti.
Totale: 57,50/65 |