Recensioni per
Sérenade
di allonsy_sk

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/02/15, ore 22:16
Cap. 1:

La Suite è davvero molto bella, anche se purtroppo non ho più spotify e sono riuscita a trovare soltanto la versione orchestrale su youtube.
Sulla storia, francamente mi mancano le parole. Non so se te l'ho mai detto, ma scrivi da Dio. Ogni parola è ponderata, incastonata perfettamente nel resto, davvero come note in uno spartito. I pensieri e i sentimenti di Sherlock che si accompagnano alla suite, i ricordi del fratello... Ho letto anche la Danse Macabre, ricordavo Sherrinford, ma questa mi ha toccato di più. è un po' il Purgatorio, se vogliamo metterla così, il toccare con mano il dolore finché non fa più male.
Non so più che dire. Tanti complimenti, per tutto, e spero di leggere presto un seguito.
Ciao!
-Clock

Recensore Master
12/02/15, ore 13:21
Cap. 1:

Bella e molto dolce
Più che leggerla la si ascolta, hai descritto benissimo i vari passaggi e sembra davvero di vedere Sherlock mentre suona e ricorda

Brava

Recensore Master
15/01/15, ore 23:49
Cap. 1:

"...mentre il pianoforte sgrana i suoi graziosi grappoli di note...già un uomo e già spezzato dai propri demoni..leggerezza di una luce pomeridiana filtrata da tende impalpabili...": stavo raccogliendo frasi significative per sottolineare l'elegante precisione con cui hai scritto questa storia, ma mi sono accorta che avrei dovuto riportare l'intero testo, tanta è la perizia con cui racconti i fatti, o meglio, le atmosfere. Di questo si tratta, di uno spartito in cui musica e ricordi si alternano creando un concerto unico ed irripetibile. Ci hai portati ad un livello così alto di introspezione e di sapiente tecnica narrativa che, personalmente, non sento nemmeno la mancanza dell'umanità pratica e terrestre di John in un contesto in cui la psicotica genialità di Sh trova una sua logica spiegazione: troppo alti i traguardi intellettivi raggiunti via via per un semplice sociopatico. Lui ed il fratello appaiono perfettamente compatibili con un superiore livello di esistenze in cui, però, anche la sofferenza ed il dolore disseminati nella vita, diventano profondi ed insuperabili. "...Non riuscirà a parlarne con John, non subito...": ma, eccolo, torna Watson, con la sua "ombra protettiva", lì ad aspettare che Sh esca dalle sue stanze mentali per offrirgli la semplice solidità di un amore che lo salverà dall'autodistruzione. Hai dato un titolo pertinente a questo pezzo con cui ci fai volare in alto: è proprio una serenata anche per chi ama leggere in un italiano che non sia un minestrone di parole spente ed insignificanti. Grazie.

Recensore Master
15/01/15, ore 16:31
Cap. 1:

Ciao, seppur io mi meriti fustigazione eterna per non aver ancora cominciato a leggere 'Auld Lang Syne' mi sono buttata su questa perché la aspettavo. Una storia che approfondisse un pochino la vicenda di Sherrinford e che si addentrasse un po' di più nei ricordi di Sherlock, visto che nell'altra abbiamo visto davvero molto poco. Sherlock alla fine l'ha aperta quella stanza e ci è finalmente entrato e mi è piaciuta tantissimo l'idea che i suoi ricordi si srotolino mentre suona il loro brano. Dai delle immagini davvero molto nitide e ricche di piccoli dettagli, la polvere, il sole, il frutteto, i ricordi legati ad Anna... sono giustamente molto dettagliati i pensieri di Sherlock e mi è piaciuta in particolare la fanciullezza che riesci a descrivere. Il suo infatuarsi di Anna, la sua inesperienza col violino e, per certi versi, quella venerazione che ha per il fratello maggiore... aiutano bene a descrivere il tuo Sherlock che al giorno d'oggi è molto più duro e spigoloso, ma che ha fondamentalmente un'anima piuttosto complessa e sfaccettata e che ha per forza più di una faccia e molti sentimenti. C'è un frangente in cui lo descrivi perfettamente, in cui appare come forse il più aperto e il più gioviale dei tre fratelli. Mycroft ha i suoi problemi e Sherrinford anche, ma mi è parso di capire che prima che si suicidasse, Sherlock fosse molto più vivace e spensierato. Ma magari è solo una mia impressione. Inoltre, mi è piaciuto anche l'accostamento tra Sherrinford e John, particolare e decisamente originale.

Una menzione speciale alla musica non la posso non fare. E anche per via di quella conversazione che abbiamo avuto su fb, è bello trovare qualcuno appassionato di musica classica come me. Ed è piacevole ritrovare una descrizione così dettagliata dell studio del violino, ho sorriso quando hai citato le partiture scarabocchiate con le frecce e le annotazioni da ricordare, quanto è vero... e molto precisi anche altri riferimenti, come la difficoltà nel suonare la Danse Macabre per uno studente come Sherlock.

Insomma, una storia bellissima. E che lascia la fine con sentimenti contrastanti perché Sherlock ha finalmente aperto quella porta, ma non ha intenzione di condividere le proprie emozioni con nessuno. Prima o poi lo dovrà fare però...
Nel frattempo, alla prossima ;)
Koa