Ciao, cara! Oggi, nonostante le proteste di Bernie e di tutti i suoi defunti e deliranti compari in coro, proprio non ne voglio sapere di lavorare; quindi tanto vale concedermi una buona mezz'ora da passare con te. Errata corrige: facciamo piuttosto un'ora e qualcosa... Same difference!
Come al solito - che lo ripeto a fare? - il capitolo è stato una lettura tanto soddisfacente, in tutte le sue parti. È impressionante come tu riesca a tenere insieme tutti questi personaggi, queste storie complesse che si intrecciano e confluiscono armoniosamente in un unico intrigante racconto.
Ma a questo giro, per me l'eroina incontrastata è stata Gemini, star indiscussa senza se e senza ma. Assumo che sia lei l'apprendista che si segue per qualche pagina in apertura, e che abbia un debole per Occhietti Rossi - perché chi non ce l'ha? E Occhietti Rossi, dal mio punto di vista, è l'uomo nel giusto. Se non fosse lei, sarei comunque tanto tanto contenta di essere nel torto!
Ma mi piacciono comunque immensamente le considerazioni di questa ragazzina sulla parte del suo maestro con cui ci si diverte di più: sono acute, sono accurate sono profonde.
Con quella luce negli occhi, quello scintillio che accomuna il martire ed il suicida, quello splendore caldo e avvolgente della fiamma che sale verso il cielo. Bellissimo, come anche il resto del passo: dove la profondità si tinge con un tono che non so come meglio definire se non "poetica del quotidiano".
Come è bellissimo del resto anche quel pezzetto sulle costellazioni estinte.
L'unico punto che mi ha un attimino tirata fuori dalla narrazione è stato il riferimento a "una stella che danza", che io trovo un po' un'immagine troppo trita e ritrita - ma sono le mie profonde antipatie verso il 99% di quello che è anche solo vagamente nietzschiano, quindi non mi dar peso.
Ichi, Nachi e Ikki. Ichi sa muoversi e legge i fumetti - ho adorato questo dettaglio piccolo piccolo che spalanca una finestra sulla sua vita. Sai dare calore e spessore a questi personaggi che Kurumada non ha saputo affatto gestire, lasciandoli lì a fare da decorazioni.
Così come hanno vita e calore i tuoi personaggi collaterali: mi è piaciuto tanto il punto di vista di Masami (Tetsuya infamissimo idiota!), mi ha fatta sorridere. Spero proprio che Masami un giretto con Milo (o scegli la preposizione o l'avverbio che preferisci) riesca a farselo.
E tornano Lois e Shaina! Con Mu a carico. Io devo qui confessare di avere una relazione problematica con Mu, con alti (pochini, a onor del vero) e bassi (un po' troppi: forse sono ingiusta), ed una generale difficoltà ad inquadrarlo. Ma questo tuo Mu che forse si mangia le cuticole mi è improvvisamente più simpatico.
C'è in questa sezione un passo la cui sintassi non mi è tanto chiara, ma non so se sia il mio italiano che ogni tanto si perde per strada o se la tastiera si sia mangiata qualcosa - nel dubbio chiedo:
"Sempre non ha già letto nella mia mente ed ha deciso di voler scandagliare più a fondo, pensò, mentre annuiva al Santo dell’Ariete."
Manca un "che"? (In ogni caso scusami!)
E poi il gran finale!
Milo che parla con Gemini con un bicchiere di vino: sì! E lei che non si sbottona: sì! E Milo e Aiolia che fanno i maschi: sì, sì, sì! E parlano anche di cose serie: ancora più sì!
Bella la reggenza di Saga.
Come è bellissimo quel ritorno preponderante del fantasma dell'amico nei pensieri di Milo, che quasi non riesce a trattenere il pianto. Ed io ho l'impressione che ci sia un riferimento a qualche tuo altro lavoro che non ho ancora letto. Ma l'effetto è incredibilmente potente.
Spero proprio che Milo se lo faccia quel giretto con (di nuovo preposizione o avverbio a scelta) Masami, almeno per distrarsi. Perché con Gemini non c'è storia - e, se anche ci fosse storia, non so quanto gli convenga, povero Miluccio.
E poi mi hai fatta tremare: "Che può succederci, quassù? Chi potrebbe mai attaccarci?".... Dimmi che non promette male male male come sembra promettere malissimo! |