Recensione premio per essersi classificata al primo posto al contest "La mia OTP in 500 parole": 1/3
Ciao cara! Oggi avevo un po' di tempo libero, cosa che a breve mi mancherà, e ho pensato di lasciare qualcuna delle vostre recensioni. Per cui, eccomi qui: come penso avessi intuito, dove vedo dramma e lacrime, mi tuffo come un simpatico pesciolino - e, attirata dalla sezione e dall'introduzione, non ho saputo impedirmi di aprire questa storia. Senza contare che io sfrutto le song-fic per farmi una cultura musicale, quindi, questa storia ha toccato tutti i miei punti deboli.
Inizio con un'osservazione preliminare: finalmente una song-fic dove il testo della canzone viene valorizzato al massimo, sia graficamente (adoro l'effetto sandwich, dove la storia è schiacciata tra pezzi di canzone) sia in relazione al senso della storia. Per questo ti porgo dei complimenti che, te lo anticipo, sono tutt'altro che preliminari.
L'incipit mi è piaciuto da matti, anche in maniera molto empatica: nella vita non ho mai avuto fortuna, è una frase che tutti nella vita pensiamo, prima o poi, ma diciamo che la protagonista ha giusto qualche ragione in più per pensarlo. Abbandonata dalla madre e dal padre, perde il compagno e rimane pure incinta di un altro bambino che crescerà senza padre (anche se le sfighe precedenti non sono contraccettive, ma insomma. Chiedo scusa per il mio humor discutibile). Se non fosse che, tanto per rendere la situazione ancora più rosea, quel bambino non ci arriva, a crescere senza padre.
Io mi scuso se ho fatto quel riassuntino, ma avevo bisogno di sottolineare la pesantezza che questa storia mi ha causato sul cuore. Soprattutto nel momento in cui ho letto la parola "decisione", che è stato ovviamente un enorme campanello d'allarme.
Peraltro hai scelto un tipo di suicidio che è francamente terribile (non nel senso narrativo): io personalmente temo la morte per annegamento come poche altre cose e leggere di una persona che consapevolmente decide di morire in questo modo... ammetto che mi ha sconvolta. Perché questa storia è, in una parola, devastante.
Ti prende allo stomaco e rende difficile respirare, è incredibile come in pochissime righe tu sia riuscita a creare immagini così forti e d'impatto, che si uniscono a uno scheletro narrativo che, seppur molto scarno, risulta essere lineare e coerente. Insomma, la storia mi è piaciuta veramente tantissimo (anche se, dopo averti conosciuta al mio contest, avevo aspettative parecchio alte) e sono davvero molto contenta di averla potuta leggere.
Alla prossima recensione,
Gaia
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