Visto che tu inizi la tua storia il sei ottobre ho deciso di iniziare –e concludere- la mia recensione dall’ultimo capitolo. Bazzico spesso in questo periodo nel fandom di LOTR, e dato che praticamente ogni qualvolta aggiornavo la pagina la tua storia era sempre la prima a comparire in cima alla lista mi sono detta che i Valar mi avevano mandato un segno; sarà stato il fatto che è una modern!Au, che la SigridxFili proprio non l’avevo ancora mai sentita e sono più curiosa di un gatto… Qualunque cosa sia stata eccomi qui, dopo aver concluso la lettura di tredici pingui ed opimi capitoli. Sì, non avevo niente di meglio da fare.
Come avrai notato dalla bandierina che fa bella mostra di sé nell’angolo, questa è una recensione negativa, dato che ho trovato molti punti deboli praticamente sotto ogni aspetto della storia; vorrei comunque che tu la prendessi come un incentivo a migliorare, dato che cercherò di essere il più educata ed obiettiva possibile –per quanto può esserlo una ragazza in pieno trip ossessivo da Tolkien quale mi sento io ultimamente.
Comunque, keep it objective, Aelian, e procedi con ordine: una delle cose più fastidiose che salta subito all’occhio è il tuo uso della punteggiatura. In primis, i punti di sospensione sono tre, mai due, mai quattro, tre; inoltre secondo il mio modesto parare ne fai un uso abbastanza spropositato: i punti di sospensione servono, come precisa il nome stesso, a creare una sospensione nel testo, come una frase non conclusa, un'esitazione o un accenno lasciato volutamente indefinito (figura retorica della reticenza o della sospensione) [Wikipedia]. Ora, è vero che essi possono anche essere usati per replicare la cadenza tipica del linguaggio parlato –ed è magari quello che intendevi fare tu, data la forma a diario della storia? - ma sono comunque piuttosto fastidiosi e pesanti da leggere se compaiono in numero troppo abbondante. Molte volte nelle tue frasi potevano benissimo essere sostituiti con altri segni di punteggiatura quali virgole, punti e virgola o anche punti fermi.
Ti faccio un esempio pratico: proprio nel primo capitolo della tua storia, il passaggio dove descrivi i colleghi ed i professori di Sigrid risulta pesante proprio a causa dei troppi puntini: Comunque ritornando alla prima giornata universitaria.. il famoso professore si chiama Baggins: è piccolino, molto piccolo… con i capelli castano chiaro e gli occhi… mi dispiace ma dal mio posto non riuscivo a vederli, vabbè pazienza non è essenziale… vestiva con un gilet di un colore improponibile: verde acido. Prendiamo queste righe: trascurando il registro –su cui conto di soffermarmi più tardi- da te utilizzato, hai usato ben quattro volte i punti di sospensione in un unico periodo. Il mio consiglio è di leggere con calma ed attenzione i tuoi capitoli, prima di pubblicarli, così da testare anche nella tua testa la cadenza del testo: le frasi sono troppo arzigogolate? Arrivo senza fiato alla fine del periodo? Alcuni passi sono troppo macchinosi? È una cosa che sembra davvero banale, lo ammetto –e te lo dice una che si fa betare ogni frase da due persone diverse, e che dev’essere costretta a rileggere quello che scrive quasi con la forza-, ma non sai quanto è utile: se un lettore trova la lettura troppo macchinosa e scomoda abbandonerà seduta stante la storia, non importa che tu sia la futura Hugo –magari essere Hugo…
Ora ti propongo una possibile modifica –in grassetto- alla tua frase sopra riportata: comunque, ritornando alla prima giornata universitaria: il famoso professore si chiama Baggins, è piccolino, molto piccolo (questa poi è a parer mio un’inutile ripetizione, ma lo stile è molto personale e tenterò di commentarlo il meno possibile…), con i capelli castano chiaro e gli occhi di cui non riuscivo a distinguere il colore, dal posto dov’ero seduta; va beh pazienza, non è essenziale. Vestiva con un gilet di un colore improponibile: verde acido. Sembreranno modifiche banali, ma penso che facciano tutto un altro effetto durante la lettura.
Anche nei capitoli successivi fai un uso fin troppo generoso dei punti di sospensione, ti consiglio di ricontrollare.
Un’altra pecca che ho riscontrato dal punto di vista grammaticale è il tuo scarso amore per le virgole: sono più rare che gli Elfi biondi nei romanzi del Professore, e questo non giova alla fluidità della lettura. Le virgole sono state create per un motivo, per spezzare frasi che altrimenti farebbero venire l’asma anche solo a leggerle a mente, quindi usale, giovane padawan! Usale ed impara ad amarle. Anche qui il mio consiglio è di rileggere con occhio critico i tuoi capitoli, concentrandoti sul ritmo delle frasi etc. per capire dove una virgola è necessaria e dove non lo è.
Penso che sulla punteggiatura sia tutto qui, ricordati solo di prestare attenzione.
Errori di battitura ne ho riscontrati parecchi, siano essi lettere mancanti, parole scritte in modo errato –soprattutto sì scritto senza accento- e così via; anche di errori di distrazione è zeppo il tuo testo, soprattutto le femminile scambiato con gli maschile, o di nuovo un gli maschile singolare usato al posto di loro o li -è uno dei motivi per cui gli ho comprati. Per cui LI ho comprati; Quando gli ho visti Quando LI ho visti. L’unico consiglio che posso darti è rileggere e rileggere, magari trovarti una beta, e abbandonare le cadenze dialettali e/o tipiche del parlato che sono zeppe di questi errori: stai scrivendo, non parlando, è molto diverso.
Parlando di cadenze dialettali et similia, usi un lessico davvero molto gergale, mettiamola così, molto simile al parlato e pieno di espressioni come ‘va buono’, ‘vabbè/va beh’ et cetera, termini dialettali –come desfo nel terzo capitolo, o squinzie-, accanto a verbi seguiti dalla preposizione sbagliata –come per esempio avendo cura a non lasciare alcun alone quando si dice aver cura di; ovvio, potrai farmi notare che la tua storia è scritta a diario e non pretende quindi di essere un romanzo di formazione di fine ‘800, ma è appunto una storia, un testo scritto, e come tale esige un lessico almeno un poco più alto. Ma ehi lo stile è un fatto prettamente personale, può piacere o no, e giudicarlo è una cosa delicata e molto difficile; a me sinceramente lo stile così comico e simile al parlato non manda in sollucchero, ma sono gusti miei, pace e amore e coppie slash.
Altra cosa, confondi e sbagli molti tempi verbali, passando dal presente a tempi passati ed utilizzando i congiuntivi in modo erroneo. Controlla per esempio il terzo capitolo, quando appare Thorin: saltelli da un tempo all’altro come un grillo impazzito.
Con la parte strettamente grammaticale e morfologica credo di poter concludere qui, ricordandoti di rileggere e controllare e controllare e rileggere.
Ora passiamo ad un altro tasto dolente, la caratterizzazione dei personaggi e la trama.
Sigrid è, nonostante tutto, caratterizzata abbastanza bene anche se a volte cade nel cliché, ma possiamo chiudere un occhio. Ha una sua personalità che non è assolutamente perfetta –è una testa calda, testarda eccetera- ma questo è a parer mio un punto a suo favore, che la allontana dall’ideale di Mary Sue. Insomma, almeno è dotata di una propria personalità che rimane coerente per tutta la storia; un biscotto per te.
Fili invece è, perdonami, un vero disastro in quanto a caratterizzazione psicologica; prima di tutto è molto OOC tranne per i rari momenti sassy che lo riportano almeno un po’ nel Canon. Certo, inizia come ragazzo stronzo e superficiale, quasi insopportabile e viziato, ma ovviamente inizia subito a provare qualcosa per Sigrid che tenta di nascondere et cetera… Il binomio fastidio/amore è un super cliché ormai trito e ritrito, così come il passato tormentato –ma questo lo dice il Canon quindi sorpassiamo- e la ragazza che riesce a cambiare il ragazzo stronzo, chiuso e freddo rivelando il suo animo dolce e sensibile. Insomma, il finale era scontato già dal primo capitolo, ma mi sono detta che molti bravi scrittori rendono magnifici cliché triti e ritriti, quindi ho letto fino in fondo.
Gli altri personaggi sono poco caratterizzati e non fanno che sparute apparizioni o vengono appena nominati; di nuovo, è ovviamente una tua scelta personale far ruotare tutta la storia intorno alla coppia Fili/Sigrid, scelta che ho visto molte volte funzionare in modo meraviglioso quando la coppia è ben sviluppata ed analizzata, ma non importa.
Anche la trama l’ho trovata piuttosto piatta e scontata, soprattutto alcuni punti come il fatto che Sigrid ed i due fratelli siano vicini di pianerottolo, quando Sigrid e Fili cadono e si ritrovano una sopra l’altro e oh mio Dio non avevo notato quanto fossero belli i tuoi occhi, o Fili che si cala nella parte dell’eroe davanti ad un Bolg stupratore; cliché, mi dispiace, letto e riletto. Ora, non voglio di certo muoverti critiche per la scelta della trama o dei vari intrecci, ti sto solo facendo notare che potevi fare meglio perché del potenziale c’è da qualche parte, quindi perché diamine non usarlo? Sarà che il mio inner Thranduil richiede giustizia per il fandom Tolkeniano, ma farti notare con delicatezza i tuoi errori in modo che tu possa ricordartene anche in fanfiction future mi sembrava importante.
Preferisco non farti notare tutto ciò davanti a cui ho storto il naso, per quanto riguarda la trama, sia perché l’autrice sei tu, sia perché sono scelte personali e trovare da sola i punti deboli non può che farti bene –e perché sono pignola quasi da OCD, quindi sarebbero ahm parecchi.
Quindi, se sei arrivata fino alla fine di questo mattone immondo eccoti un biscotto; ho fatto di tutto per esporti i miei dubbi o qualsivoglia cosa nel modo più obiettivo possibile, tentando di farteli capire così da aiutarti solo a migliorare. Spero ascolterai i miei consigli.
Tanti saluti e buona scrittura o qualsiasi altra cosa tu sia in procinto di fare,
Aelian distrutta da un certamen. |