Recensioni per
Saraan Sul
di Hi Fis

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/05/16, ore 20:31
Cap. 3:

Hi Fis,
non osavo sperare in un nuovo capitolo ma non mi dispiace affatto che tu lo abbia scritto. E così quella che voleva essere una semplice one-shot si è trasformata in una raccolta di tutto rispetto; non trovo che tu sia stato “cattivo” nel concludere in questo modo. Se devo essere sincera, quando ho visto iniziare il viaggio di Coda Spezzata, Lydia, Uthgerd e Jenassa mi sono detta “ma come, c’è anche lo scontro col drago?” mi sembrava un’esagerazione, un allungamento eccessivo della storia, quindi è stato un sollievo vedere che ti sei fermato prima. Come hai detto tu, questa raccolta non vuole raccontare le avventure e le gesta eroiche del dovahkiin: è più una presentazione, un prologo di quella che poi diventerà una leggenda. Ammetto anche di aver temuto che questo capitolo non riuscisse a reggere il confronto con gli altri due, che erano già molto ricchi a livello di trama, ambientazione e accuratezza. E invece ti sei superato anche stavolta (Strunmah batte decisamente Sul Ahrk Vulon), il che già è un motivo per farti i complimenti.
Ma andiamo con ordine.
Una cosa che ho sempre ammirato di te, e che anche stavolta hai confermato di saper fare, è il riuscire a inserire stacchi temporali che non risultino fastidiosi: ogni cambio di scena è fluido, per niente forzato, e non dà l’idea di un taglio brusco ma di un collegamento tra due parti del racconto, e infatti la one-shot, nonostante sia divisa in più parti, non sembra un insieme di pezzi cuciti insieme, ma un unico componimento, piacevole e scorrevole da leggere. Questo vale per tutto il capitolo tranne forse per il flashback della spedizione alle torri di Valtheim: è la parte più zoppicante della storia non perché sia raccontata male, ma perché a causa della sua lunghezza avrei preferito vederlo più all’inizio del capitolo. Va a toccare tasti molto interessanti, cita alcuni eventi della storia di Black Marsh e delle abitudini dei suoi abitanti, ha un’atmosfera molto cupa che si distacca notevolmente da quella delle scene antecedenti e successive, che si svolgono a Whiterun.
Whiterun, che acquista sempre più particolari man mano che la narrazione va avanti: Ulfberth combattuto, che non sa se rivolgere o no la parola a Coda Spezzata e intanto si chiede cosa stia leggendo (mi ha strappato un sorriso quando, più avanti, sbircia la copertina del libro per poi restituirlo con nonchalance al proprietario), i bambini (con il piccolo cameo su Braith e la sua famiglia), le voci che girano, gli uomini affacciati alla porta di Breezehome, la scena alla locanda.. tutti piccoli pezzi che si incastrano a formare un quadro generale della città. Le considerazioni di Coda Spezzata, che a volte non capisce i nord come loro non capiscono lui, sono utili sia per capire come funzionano i suoi ragionamenti sia per alleggerire il testo con un po’ di comicità (le donne che si devono cacciare e non corteggiare e via dicendo). Tra i tre capitoli questo è quello dove l’argoniano è più aperto, anche se rimane sempre misterioso e imperscutabile. Sarà perché parla più spesso e non solo per raccontare qualcosa a Lydia o perché il suo modo di esprimersi contrasta di più con quello dei nord, le cui voci si sentono più spesso. Adoro la parlata di Coda Spezzata, quei “si dovrebbe”, “si potrebbe” etc a inizio frase, l’abbondanza di virgole che gli dà una particolare cadenza e soprattutto i sibili incomprensibili (mi ha fatto quasi ridere il “Msh… shm… mmhh” quando parlava con Carlotta); contribuisce a sottolineare la sua già evidente diversità e a dargli più carattere. Forse il motivo per cui mi piace tanto è che credo che, come i khajiit, anche gli argoniani nel gioco avrebbero dovuto avere un modo di parlare molto diverso dal normale.
Altra cosa che mi è piaciuto veder sottolineare, l’importanza e l’uso della coda del Sangue di Drago, che è una parte del corpo che io davvero non saprei come fargli usare e che tu invece hai gestito molto bene (non è che magari la hai anche tu? A questo punto non mi stupirebbe). In particolare il momento in cui ha stretto Uthgerd alla gola, perché sottolinea quanto possa essere utile come arma, e quello dove solleva i bambini da terra. Adorabile
Lydia è rimasta la stessa ragazza un po’ ingenua dei primi due capitoli, che si ostina a chiamare Coda Spezzata “mio thane”, non riesce a comprendere alcune cose e si stupisce se gli uomini la fissano mentre indossa abiti femminili. Ma c’è una piccola crescita in lei, si parla di letture che ha fatto per informarsi sulla terra del dovahkiin, di cose che ha ormai imparato, e si vede come è meno titubante di accompagnarlo o difenderlo (gran coraggio, come dice lo stesso Coda Spezzata, quando si para davanti all’Indomita, o Invincibile come la hai chiamata tu qui, per bloccarle la via). Dà l’impressione che in futuro crescerà ancora, fino a diventare il vero e proprio Scudo del Drago.
Altro contrasto con Coda Spezzata, che invece sembra già bello che formato; viene naturale chiedersi quanto possa imparare dall’avventura a Skyrim, escludendo le nozioni sulla Voce e sui draghi. Posso chiederti se hai in mente quanti anni abbia sulle spalle? Si è parlato del suo passato poche volte, ma nominando molte cose, una nascita a Black Marsh con una lamia, poi un insegnante di alchimia dunmer (da cui immagino derivi anche le conoscenze di Morrowind che mostra), un periodo da mercenario a Cyrodiil.. difficile quindi indovinare quanti anni abbia.
Mi avvio verso la conclusione di questa chilometrica recensione con una perplessità su Jenassa. Il fatto che diventi molto più amichevole, “felice, quasi” di seguire Coda Spezzata così in fretta mi lascia dubbiosa. Dici che “era cominciato tutto dopo quella strana conversazione attorno al fuoco di qualche sera prima.”, ma lì Coda Spezzata ha sì dimostrato di conoscere Morrowind, ma ha anche praticamente deriso il culto degli antenati che hanno i dunmer, dicendo che da loro si può ottenere al massimo una saggezza effimera e quindi quasi liquidando la faccenda. Forse l’ho intesa male io, ma detta così non sembra molto lusinghiera.
Concludo con dei complimenti extra sulla gestione dei dialoghi: mi sono piaciuti molto, realistici e immersivi al punto giusto, e sempre adatti al personaggio. “Ma a lui lo chiami sera” è stupendo.
 
Insomma, non mi dispiace che la raccolta sia finita. Al contrario delle altre volte non sento il bisogno di un nuovo capitolo: il Sangue di Drago è in gioco, si è fatto inquadrare, e si appresta a percorrere la strada che lo porterà al compimento del suo destino, iniziando dal percepire residui di lingua dov. Davvero un ottimo lavoro, che non mi dispiacerà rileggere in futuro.
 
Curse

PS: Questa è la recensione più lunga che abbia mai scritto in vita mia, ma non mi stupisce che sia su una tua storia. Continua così
(Recensione modificata il 01/05/2016 - 08:36 pm)

Recensore Veterano
05/09/15, ore 13:33

Da te oramai non mi aspetto altro che la perfezione. E così è stato anche per il secondo capitolo. Una piacevolissima sorpresa, tra l'altro, poichè non mi aspettavo un seguito! Meglio così ... potrebbe significare che vedremo anche un terzo episodio? Lo spero tanto!
Parlando del capitolo.
Hai saputo creare magistralmente l'atmosfera generale, indipendentemente dalla scena in corso, proprio come già s'era visto nella scorsa puntata. Leggendo, si respira proprio l'aria di Skyrim, la si vive e la si percepisce. In particolare, ho apprezzato la riflessione iniziale di Lydia sui pericoli che la notte cela. Il suo timore del buio non avrebbe venir rappresentato in modo più vivido e reale! Personalmente, non mi sono mai soffermata troppo su cosa significhi vivere per davvero in un posto in cui la gente, una volta calato il sole, si rialza dalla tomba, si tramuta in lupi mannari, in vampiri o chissà cos'altro, o che va in giro a rapire le persone e a sacrificarle su altari e poi magari mangiarle. Da brava avventuriera, con spada e incantesimi sfoderati, non mi sono mai posta troppo il problema, o se me lo sono posto l'ho anche sorpassato in fretta: ma come fa una persona normale, senza abilità belliche o magiche, a vivere in un posto così?! E non che Lydia sia proprio la prima sprovveduta che passa! Armata fino ai denti e con un discreto addestramento ... poveretti tutti gli altri!
Molto piacevole il parallelismo tra il timore di Lydia per le ombre e l'incantesimo Sfera di Luce che le è stato insegnato ^.^
Mi sono rimasti particolarmente impressi nella mente i momenti in cui Coda Spezzata parla della sua cultura, o i momenti in cui svela, volente o nolente, la sua mentalità da argoniano, e le riflessioni di Lydia sul suo Thane. Hai una delicatezza sublime a rendere le differenze culturali e a metterle a confronto *^* Differenze sia fisiche, sia comportamentali, sia mentali sia culturali! Il tutto equilibrato alla perfezione! Più realistico di così non credo sarebbe stato possibile.
In particolare, mi sono rimaste impresse queste due frasi (non so il perchè, ma mi sono piaciute anche più di tutto il resto):
"È il nome con cui sono noto ad uomini ed elfi... ma non la mia identità: una persona non può essere racchiusa in qualche lettera."
"Se Lydia fosse nata con orecchie a punta, la sua pelle come oro, i suoi occhi come soli e i suoi capelli come luce di stelle... sarebbe ancora Lydia?"
Oltre le descrizioni divine, posso affermare con solida convinzione che la cosa che apprezzo di più di tutta questa storia è proprio la differenza culturale e l'effetto che essa ha sui personaggi di ambo le parti, da un lato la curiosità e l'incomprensione di Lydia, dall'altro la pazienza e l'imperturbabilità dell'argoniano.
La battaglia contro i giganti, poi!!! In sostanza, te la cavi con tutto: momenti di viaggio, momenti di riflessione, e momenti d'azione!
L'inizio della fic, con Coda Spezzata che chiede a Lydia di tagliargli un braccio, mi aveva inquietata moltissimo O.O immaginerai il mio sollievo quando tutta la situazione s'è risolta al meglio!
Potrei andare avanti a scrivere elenchi infiniti di ragioni per cui ho adorato ogni singola parola e interpunzione di questo testo, tipo Lydia che si è portata dietro il libro in missione, tutto il ragionamento dell'argoniano sul viaggiare leggero, lo stupore di Lydia all'Urlo del Dovahkiin (descrizione epica quella!!! Puuuh, che bel momento!), alla discussione di quest'ultimo con l'Hist, alla "liberazione" della magika in Lydia ...e come ti dicevo, l'elenco sarebbe moooooooolto lungo, dunque è meglio tagliar corto qui o ti ritroverai una recensione chilometrica e piena di parole inutili, sconclusionate e confuse.
Concludo proponendo un minuto di silenzio per Lydia e lo spiacevolissimo compito di ... recuperare gli ingredienti dal gigante O.O Bleah!!

:D
Un salutone, Phantom

Recensore Junior
02/09/15, ore 02:22

Hi Fis

Aprendo la sezione e trovandomi in seconda linea il titolo 'Saraan Sul' credevo di aver inavvertitamente fatto scorrere in giù la pagina. E invece no, hai davvero aggiunto un capitolo a questa storia già meravigliosa (..a questo punto prego sfacciatamente che ti venga l'ispirazione per un terzo :D).

L'inizio degno di Hitchcock fa il suo dovere e spinge il povero lettore a leggere senza staccare gli occhi dallo schermo, col rischio di finire investito se sta camminando con un cellulare in mano o di versare il proprio tè sulla tastiera del computer se invece se ne sta a casa. Tanto di cappello insomma.

Passiamo a recensire il testo, o almeno le sue parti più salienti.
Di nuovo, Lydia fa da ponte di collegamento tra noi e Coda Spezzata: le sue domande, i suoi pensieri, le sue impressioni, servono a descrivere come appare l'Argoniano, sia nell'aspetto sia nel carattere.
Non mi dilungo troppo sul metodo che Haraan usa per estrarre la spada: è tanto assurdo quanto geniale. Come hai fatto a ideare una cosa simile, o cosa ti ha ispirato?
Avevo già letto 'La sfida dell'armaiolo', e anche se è una storia apprezzabilissima, nonostante il finale prevedibile, non ho creduto nemmeno per un istante che bastasse a smuovere la convinzione di una nord, e infatti così è stato.. ma forse è servito comunque a Lydia. E lo scontro con i giganti e il mammut è davvero incredibile. Non mi avrebbe stupita se Lydia fosse svenuta per l'emozione invece che per la linfa dell'Hist.
Per non parlare del lungo discorso sulla taumaturgia.. Colette, l'insegnante di recupero dell'Accademia di Winterhold, si sarebbe commossa ^-^ e ho personalmente amato l'inserimento di Lydia nel mondo della magia.

Per quanto riguarda la parte stilistica e pratica, i cambi dei tempi verbali nella narrazione non sono risultati sgradevoli, e questo non è facile, per cui ti faccio i complimenti. I soliti piccoli e deliziosi dettagli che aggiungi qua e là, come il sapore che dovrebbe avere una pozione della magicka, uniti alla tua conoscenza del lore e delle tradizioni della Palude Nera, sono quello che rendono la storia unica e inimitabile. Se si potesse fare di più che inserirla tra le preferite, lo avrei già fatto.

Lieta di aver potuto leggere qualcos'altro di tuo,
Curse

PS: a causa del tuo postfazione mi tocca chiederti se hai mai preso un uccello in volo a mani nude :')
(Recensione modificata il 02/09/2015 - 02:25 am)

Recensore Junior
01/09/15, ore 00:20

Tu.
Tu devi scrivere una long su Coda Spezzata.
E ho un pentacolo di gesso, candele e sacrifici umani in abbondanza, quindi vedi di fare il bravo e scrivere u.u
... ok, il momento follia è passato, almeno per ora.
Come sempre, continui a stupirmi con le avventure di Coda Spezzata.
A dir la verità ho da tempo rinunciato a capire il tuo Sangue di Drago: per me è semplicemente troppo diverso, per riuscire a comprenderlo. E poi, diciamocelo, sei pure tu con tutta quella roba sul lore che io comprendo poco perché il mio inglese fa schifo >_>
E sì, anche a recensire faccio schifo XD
Comunque, decisamente Lidya è più comprensibile (e mi sta anche più simpatica la tua versione, rispetto a quella del gioco che mi sembra più un vegetale che una persona), forse proprio perché è umana. O forse perché anche il mio Doavhkiin è un inguaribile curiosone e lui almeno riesco a capirlo XD
Va bene, me ne vado prima di sparare altre cavolate a caso.
Con affetto,
Destyno

Recensore Veterano
07/08/15, ore 11:14
Cap. 1:

Piacere di conoscerti, qui Phantom13.

Comincio con il dirti quanto sia magistrale questa fic. Non ho letto molto del fandom di Skyrim, ho trovato sì qualche fic bella ma non sono molte a reggere il confronto con questa *^* Sai senza dubbio come usare le parole, come comporre descrizioni efficaci e di bell'effetto, con dettagli deliziosamente precisi, sai come rendere un testo scorrevole e scacciare ogni senso di noia dal cuore del lettore, a prescindere dalla lunghezza.
Ci sono alcune cose, però, che ti sono venute particolarmente bene e che, ai miei occhi, hanno reso questa fic una delle più belle del fandom. Per quanto descrivere bene sia una cosa estremamente difficile, una storia bella, di quelle che non si dimenticano, viene determinata anche da altro.
Comincio a citarne una: l'atmosfera. Sì, sto parlando dell'ambientazione di White Run, con la taverna e la vita quotidiana della gente. Ma, soprattutto, sto parlando di come tale quotidianità sia stata infranta con l'arrivo dello straniero. Questo è stato il "dettaglio" che più mi ha lasciata a bocca aperta e che farà in modo che la mia mente non scorderà tanto facilmente questo testo. Ho adorato alla follia come hai fatto percepire la stranezza dell'argoniano, come tutti fossero confusi e curiosi nei suoi riguardi, di come parlassero tra loro e, soprattutto, di come Lydia non sapesse assolutamente cosa fare o come comportarsi. Il contrasto tra Coda Spezzata e i cittadini di White Run, insomma. E non hai ottenuto questo risultato usando paroloni complicati o descrizioni arzigogolate: hai fatto tutto ciò in modo quasi indiretto, tramite le reazioni delle persone e i pensieri di Lydia. Hai il mio rispetto.
Un secondo punto che mi ha impressionata molto è stato ... Lydia stessa. Non credo di essermi mai soffermata molto su di lei: è solo l'huscarlo che stravedere per il protagonista fino a rasentare la venerazione e che lo segue ovunque (al punto da accamparsi perennemente nella sua stanza da letto). E vederla titubante, insicura e nemmeno particolarmente entusiasta del suo compito mi ha fatto un'effetto stranissimo. In senso positivo, eh! Mi è piaciuta tantissimo anche la scena alla taverna (forse la più bella dell'intera oneshot) nella quale ho avuto l'impressione che Lydia fosse considerata un po' ... inesperta dagli altri. Appena promossa, insomma.
Hai rivoluzionato il mio modo di vedere Lydia ^.^
Un'altro punto che mi ha incantata è stato il tuo argoniano. La sua calma, la sua compostezza, il suo modo di fare, la sua stranezza, per certi versi, e anche la sua "cautela" nel rivolgersi ai nord essendo ben cosciente di rappresentare una novità assoluta. Ogni singola parola detta da lui, ogni suo gesto o azione non faceva altro che aumentare la mia curiosità e il suo mistero. Una voglia matta di capire chi è di preciso. Un personaggio di tutto rispetto. Ti dirò, ho Skyrim da relativamente poco tempo e ho soltanto due partite concluse. Ma ne avevo iniziata anche una terza, qualche mese fa, e avevo scelto un'argoniano: squame nere e dettagli del viso gialli. Insomma, quando ho letto la descrizione finisca di Coda Spezzata mi sono detta "impossibile! Guarda tu che combinazione!", cosa che ha aumentato ancor di più la mia simpatia nei suoi confronti.
I dialoghi ti sono venuti divinamente, e non sto esagerando.
Un'altra cosa che mi è rimasta impressa è il modo con cui hai descritto la forgiatura e l'alchimia. Non solo hai reso la complessità di tali arti, ma sei anche riuscito ad inserirle in una dimensione di familiarità che faccio fatica ad identificare. Così quotidiana per l'argoniano ma al contempo così sconosciuta per Lydia. Hai sfruttato le due occasioni sia per presentare ancora una volta il tuo personaggio, sia per mostrare la vita di White Run e il suo stupore difronte allo straniero.
Ti faccio in particolare i miei complimento per la precisione scientifica con cui hai descritto spade, armature, ingredienti e pentoloni. Leggendo ho avuto l'impressione che tu te ne intenda davvero di scherma (ti prego, conferma o smentisci) O.O
"grande spada ad una mano e mezza da cinque con un filo solo per me" questa frase in particolare, più tutto il discorso sulle libbre delle armi *^* Insomma, mi sono sciolta quando ho letto quella scena! (sì, mi piacciono le spade, anche se ci capisco assai poco).
Non so che farei per poter descrivere come fai tu! T^T

Siccome ti ho scritto un'intero romanzo al posto di una recensione, direi che è giunto il momento di levare le tende.
Credo di aver detto tutte le cose più importanti, spero di non aver dimenticato niente ^.^

Hai i miei più vividi e sinceri complimenti, più un rispetto smodato per il tuo modo di scrivere, l'atmosfera che crei e il modo in cui presenti i personaggi, nativi o stranieri che siano.

Alla prossima,
Phantom



PS: potrei azzardarmi a chiederti che cosa significa il titolo? Perdona la mia ignoranza ^.^'
(Recensione modificata il 07/08/2015 - 11:16 am)

Recensore Junior
06/06/15, ore 20:54
Cap. 1:

Questa è.. davvero. Una delle storie piú belle che abbia letto su questo sito. Non seguo da molto il fandom di Skyrim su EFP (nonostante sia un gioco che offre molte possibilità e apre innumerevoli strade di interpretazione personale). Alcune delle fic sono deludenti, altre davvero confuse, tu invece hai saputo raccontare una storia (si trattava è vero di un solo giorno ma lo hai saputo rendere molto interessante e ricco) con uno stile davvero bello, scorrevole e per niente pesante nonostante i dettagli sull'alchimia e la forgiatura che -ahimè- l'80% dei giocatori di Skyrim ignorano a piè pari: erano descritti davvero con chiarezza, e non è da tutti. Un dovahkiin argoniano poi non è molto usato, ma Coda Spezzata mi è piaciuto molto. È uno di quegli eroi calmi e silenziosi che sì, non sarà mai un nord, ma sicuramente sarebbe amato dal pubblico. E Lydia.. avendo io perso la mia Lydia dopo 15 minuti di viaggio insieme (il mio primo drago del gelo fu davvero un trauma), non ho mai pensato tanto a questo personaggio, ma devo dire che sta a pennello nei panni della tipica umana un po' diffidente ma curiosa.. davvero ottimo ottimo lavoro, sono sicura che rileggerò questa storia fino alla nausea, l'ho divorata nonostante la lunghezza perché davvero ti prende più dei tentacoli del vecchio Herma Mora.. parto alla ricerca di altri tuoi lavori, preparati ad altri complimenti chilometrici

Recensore Junior
29/03/15, ore 15:23
Cap. 1:

Caro Hi Fis,
è la prima volta che recensisco una tua storia, anche se le ho lette praticamente tutte. Con esse ho un rapporto, diciamo, ambivalente: da un lato non posso che ammirare la tua grande capacità di modellare gli elementi di lore sotto le due dita con la stessa abilità con cui Coda Spezzata batte il neonato metallo elfico, fondendoli in una narrazione organica, piacevole e che in altre tue storie ha il vero e proprio sapore della leggenda. In questa storia in particolare ho adorato come il tuo protagonista ci ha presentato alcune discipline, vedasi l'alchimia, che è tutt'altro che un semplice bollire insieme degli ingredienti, e in particolare la forgiatura. Inoltre ti è bastato un breve spaccato in taverna per tratteggiare benissimo alcuni personaggi del gioco: Aela è perfetta, lei in tutto e per tutto, per non parlare di Uthgerth - sfizioso il pettegolezzo secondo cui potrebbe avere sangue orco -. A Ysolda hai donato una vena di malizia che sicuramente le sta bene, ma che io personalmente non le darei; la ritengo una donna, per dirla volgarmente, con le palle quadrate, e neanche tanti scrupoli - o non smercerebbe Nettare di Albero Dormiente o trafficherebbe coi khajiiti, la cui razza non è ladra a prescindere, ma due dei capo-carovanieri sono sicuramente invischiati con la Gilda. Diciamo che abbiamo una differente visione di un npc.
Questo è l'altro lato delle tue storie che, invece, non mi piace molto, ovvero la tua personale concezione del Sangue di Drago: il tuo è una leggenda in tutto e per tutto, padrone e maestro di molteplici discipline. In questa storia è ancora equilibrata la cosa, in quella sulla Guerra contro i Thalmor era semplicemente troppo. Per quanta esperienza possa aver acquisito, per quanta conoscenza possa aver appreso, per me rimane sempre troppo. Un Sangue di Drago è un semi-dio, letteralmente, ma resta un mortale in un corpo mortale, che per anni ha vissuto come tale. Ha dei limiti.
Preferisco chiarirmi: questa è una mia personale concezione della figura del Dovahkiin, influenzata anche da quello che è il mio "eroe" personale, quindi non sono qui per criticare la tua o convincerti che è la mia quella giusta e vera. Anche perché, molto dipende anche dal personaggio che ti ritrovi tra le mani: la parte draconica, indubbiamente, porta un desiderio di potere e conoscenza che può essere assecondato - e può sopraffare il malcapitato - o temuto e parzialmente soppresso, come lo stesso Paarthurnax fa. Un qualcosa che può essere bilanciato, a parer mio, solo con una profonda umanità, e altrettanto profonda coscienza di essa.
Allo stesso tempo trovo però che un argoniano, e soprattutto uno come Coda Spezzata, sia più capace di "plasmare" la propria natura di drago, un po' per indole un po' sua stessa natura - la sua razza è quella, fisicamente, che più ricorda un drago. Un essere umano, almeno secondo me, è naturalmente soggetto a molte più debolezze.
Quindi, che dire. Per quanto non "approvi" la tua idea di Dovahkiin, le tue abilità di narratore rendono il tutto coerente e avvincente. Gestire un personaggio di una certa potenza non è semplice, e tu ci riesci veramente bene. Viarno insisterebbe per farti comporre qualcosa per l'Edda :-)

Alla prossima,
Satomi

Recensore Junior
27/03/15, ore 10:13
Cap. 1:

Beh, che dire? Ho letto ogni tua fanfiction su Skyrim, e devo dire che hai un ottimo stile e - ovviamente - una gran fantasia. Nonostante abbia giocato solamente a Skyrim, dei titoli di TES, le trame dei vari capitoli, a grandi linee - molto grandi- le so, più o meno. Un Dovahkiin argoniano è sicuramente un'idea originale. In molti usano lo stereotipo del nord figherrimo con la grande spada a due mani. Anche aggiungere l'abilità nell'Alchimia dà al tuo Coda Spezzata un tocco di originalità. Parlando in particolare di questa os, benché io non abbia la più pallida idea di cosa diavolo siano i Naga, è stata piuttosto piacevole, anche se lunga. E niente, voglio sapere le loro avventure >_< Continua a scrivere in questa sezione, mi raccomando! Con affetto, Destyno. P.S.: cosa vuol dire il titolo? D: