Mi piace vedere come tu abbia collegato tutte le tue storie. Si vede che avevi perfettamente in mente il retroterra per Thranduil, per Arodel, e in generale le loro vicende passate. Qui ad esempio, fai molti accenni che poi vai ad approfondire in “Dialoghi sulla guerra” (per citarne due: Quella stessa stupidità che ci ha fatto conoscere / mi è bastato sbattere la testa una volta per vedere la luce della tua ragione). Ma anche se prendiamo in considerazione “Racconti diseducativi”, anche lì il background di Arodel combacia perfettamente con tutto ciò che ci racconti in seguito. Questo tuo avere le idee chiare fin dall'inizio è davvero lodevole.
È toccante vedere come entrambi abbiano i loro timori (Thranduil di rivedere suo padre dopo tanto tempo, e Arodel di non essere benvoluta per le sue umili origini), e come l'uno riesca a capire i timori dell'altra e viceversa, e come la loro vicendevole compagnia sia la cura per le paure di entrambi. Ma più di tutto è bello vedere quanto profonda sia la loro intesa. Quando poi intesa mentale e intesa fisica vanno a fondersi... beh.
Sappi che sto fangirlando, ma questa volta cerco di risparmiarti i miei sbalzi d'umore nella recensione, e cerco di mantenere un contegno. Anche se non è affatto facile, dato che questa è di gran lunga la storia più... bollente, diciamo, con protagonisti i miei due beniamini. Anche se niente supererà mai quelle carte e libri che volano giù dal tavolo in “Racconti diseducativi”, ma ormai non ne potrai più di sentirti citare quella OS, quindi passiamo oltre.
E anche questa parentesi di intimità tra loro... non è semplice, perché tu non scrivi mai nulla in modo scontato, tanto perché devi scriverlo, sia pure un bacio, un abbraccio, un semplice dialogo o una scena più intima, come questa. Tutto è ragionato, personalizzato, motivato alla perfezione. E così anche una scena come questa riesce a dirci molto, riesce a parlarci di Arodel e Thranduil, e non di un Elfo e un'Elfa qualsiasi. La prima cosa che ricordo di aver pensato, quando lessi questa OS ormai diversi mesi fa, è che Thranduil è proprio un gentiluomo, a soddisfare Arodel senza pensare a sé. Poi ovviamente mi sono ricreduta su quel: Dopo cena, ci sarebbe stata tutta la notte per loro XD
No dai, non mi prendere sul serio. Il loro rapporto è perfetto così. Non esiste che lui la veneri come fosse una creatura superiore, facendole da cavalier servente, né che lei si senta in qualche modo inferiore a lui, e che si senta sempre e comunque in dovere di compiacerlo. Il loro è un rapporto di parità, sotto tutti gli aspetti, e va assolutamente bene così.
Sono contenta che tu abbia – diciamo così – headcanonizzato la spinosa questione dei rapporti intimi non finalizzati al concepimento. Devi sapere che all'ultima lezione di un TolkienLab che frequento una volta al mese, si è parlato (più per sfortuna che per fortuna) dell'amore tra gli Elfi, con tanto di saggi firmati J.R.R. Tolkien alla mano. Morale della favola (che tutti in fondo sospettavamo): gli Elfi non sentono il bisogno del soddisfacimento fisico, e hanno rapporti solo finalizzati alla procreazione. A parte che voglio recuperare questo saggio e leggerlo di persona, ma poi credo che mi impegnerò anima e corpo per cercare delle scappatoie. Innanzitutto credo che ci sia elfo ed Elfo. Credo che Thingol o Galadriel siano leggermente diversi da Thranduil, senza parlare degli Elfi Silvani in generale! Certo, se Thingol va a sposarsi una Maia, è comprensibile che debba un po' accontentarsi (al massimo) degli sguardi erotici. Comunque non ci sto, questa volta mi ribello alla bigottagine tolkieniana XD
Ma tornando a noi... approvo in pieno la tua scelta di aver connotato Arodel con tratti così... reali. Arodel è tangibile. Possiede saggezza ma una saggezza pratica, il suo nome significa “La Nobile” ma l'unica nobiltà che possiede risiede nel suo animo. Non è distante, come se fosse un Ainu incarnato, ha i piedi per terra, e parla con una voce che le appartiene. È presente e reale contro il corpo di Thranduil, contro le sue dita (wwwwwargggggggh). Ma non c'era bisogno che Thranduil le alzasse la gonna per capirlo. Arodel è sempre stata reale, fin dal primo momento in cui è entrata in scena. E purtroppo è un personaggio che, in Tolkien, non credo vedremmo mai (attenzione, non sto dicendo che in Tolkien non potrebbe esistere). Non mi fraintendere, penso che i personaggi femminili in Tolkien siano sì pochi, ma che abbiano una grandissima dignità e autonomia, e che siano in generale dei bellissimi personaggi, fondamentali inoltre nello scorrere degli eventi. Peccato però che siano quasi sempre troppo nobilitati (o almeno restando in ambito elfico). È anche vero però che Tolkien non sposta mai il fuoco (o almeno che mi ricordi) sugli elfi “comuni”, per così dire. Quelli insomma che non hanno parentele importanti. Non decide mai di parlare di personaggi femminili che siano dello stesso lignaggio di Arodel. Insomma, tutta questa solfa per dirti che sì, ci può stare, ci deve stare. Mi piace, mi piace tantissimo pensare che possa essere canon questa fisicità così genuina, senza ombra di malizia, così... naturale, così familiare... Voglio pensarlo, perché Arodel e Thranduil sono così meravigliosi, e così perfettamente inseriti nel mondo che li circonda, che è assurdo pensare che non ne facciano veramente parte.
I primi incontri tra Thranduil e i Silvani locali non sono mai felici, questo è risaputo. E avendo fresca la lettura di “Dialoghi sulla guerra”, mi viene in mente quella scena in cui Thranduil si reca nell'Ossiriand, in cerca di Arodel, e viene accolto più o meno con la stessa diffidenza. Mi viene da sorridere.
A proposito, approvo in pieno il modo in cui hai cercato di “normalizzare” i capelli rossi di Tauriel. Capisco che PJ avesse esigenze visive (perché Tauriel doveva distinguersi dagli altri elfi e blablabla), ma quella tipa non può essere così tanto speciale da avere i capelli di Maedhros >:(
Molto bello anche il “look” di Oropher e Himeleth, sobrio e semplice. Soprattutto mi ha colpito la rete di corda e sfere di legno che raccoglie i capelli di lei. Mi ha incuriosita. Mi fa tenerezza anche il fatto che Oropher, a quanto pare, consideri anche lui la moglie come sua pari, anche nel regnare: l'aver nominato anche Himeleth regina, e inoltre il fatto che anche lei indossi una corona uguale alla sua. Hum, sospetto che Oropher sotto sotto sia un gran sentimentalone...
Niente, cos'altro da dire? Non so come concludere questa recensione. Mi tremano le mani a pensare di essere agli sgoccioli con il materiale su Thranduil e Arodel. Certo è che non mi accontento proprio mai. Avevo detto qualcosa di simile anche nella recensione del III capitolo delle Spine, e poi tu mi hai regalato questa storia e una meravigliosa minilong. Cosa posso chiederti di più? Certo è inutile che ti dica che, se mai ti tornerà ancora voglia di parlare di loro due, mi farai felice, felicissima ♥ ma questo già lo sai, anche se sono schifosamente lenta e incostante nel commentare ç_ç
Voglio tirare le somme, dando velocemente una riletta per vedere di non aver dimenticato nulla, poi mi congedo per davvero.
Ok, volendo fare la punta agli aghi, ammetto di non aver proprio capito l'incipit della lettera di Oropher. Cosa intende quando dice: non appena ti dovessi sentire così inclinato ? Per il resto, trovo che la missiva di Oropher sia assolutamente "IC". E continua ad essere il mio mito imperituro perché rimprovera Thranduil anche da distanza XD Hahahaha è un genio quell'uomo.
Mi sento io un'idiota (altro che Arodel) a ripeterti sempre le stesse cose, ma non posso farne a meno: i dialoghi tra Thranduil e Arodel sono qualcosa di meravigliosamente... familiare. Quello che mi piace è che sai rendere benissimo l'idea della loro quotidianità. Sono dialoghi connotati da una bellissima naturalezza e spontaneità. E benché i loro primi contatti fossero anch'essi mozzafiato, a questo punto, dove entrambi hanno acquisito una loro familiarità, devo ammettere che sono diventati maestosi. È che non li puoi più immaginare diversamente se non... insieme.
Per concludere, il finale è davvero toccante. Di nuovo l'abbraccio tra Thranduil e suo padre (anche se non raggiunge i livelli di emotività del loro abbraccio nel III capitolo di "Dialoghi sulla guerra", ma quello è un caso un po' speciale. In questo caso, credo che Oropher non avesse dubbi sul fatto che Thranduil giungesse a Eryn Galen sano e salvo. Nel caso invece del ritorno nell'Ossiriand... era passato meno tempo ma sicuramente erano successe moooolte più cose), e Himeleth con gli occhi traboccanti di lacrime nel rivedere il figlio dopo tanto tempo. Soffermiamoci un momento di più su questa meraviglia: lo sguardo di Himeleth, luminoso di gioia e di lacrime. La cosa che più mi piace del finale è che è una riunione che coinvolge anche Arodel, comprendendola istantaneamente nel loro abbraccio familiare. Perché Himeleth trabocca di lacrime e di gioia nel rivedere suo figlio, ma non è lo sguardo di Thranduil che incrocia, ma quello di Arodel, con la medesima gioia e commozione. E Arodel si sente a casa con un solo sguardo, senza aver detto una parola che sia una, senza aver nemmeno tentato un inchino, senza nemmeno essersi presentata. Quello sguardo è il fuoco che scioglie tutti i suoi nodi, tutte le sue preoccupazioni.
E con questo, davvero, chiudo, e mi avvio a postare la recensione per l'ultimo capitolo di "Dialoghi sulla guerra". In realtà l'ho già scritta, ma rileggendo il capitolo mi sono accorta che c'è davvero troppo da dire, e io non sono contenta se non dico tutto, o quasi. Quindi dovrò "ingrassarla" un po' XD
Grazie, grazie come sempre per questi caleidoscopi emotivi. Grazie Kan. Non smettere mai di scrivere, che scrivi delle cose preziosissime.
Tua,
Silvar
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