Recensioni per
Il ragionar ch'è meco
di Takke
C'è frustrazione nelle tue parole, una forte frustrazione che trapela da ogni parola, per quanto musicale e ipnotico sia l'andamento della poesia. |
Ciao Takke |
Hei ciao! M'è piaciuto molto questo componimento: l' ho trovato piacevole e piano; benché l'argomento che affronti sia tutt'altro che semplice, tu sei riuscito a rendere il tutto come una tenera conversazione, una sorta di conversazione che ha qualcosa di piacevolmente epicureo; m'è molto piaciuto quell' inizio "infine" che di inizio ha ben poco: ci mette subito in media res nel discorso e ci trasfigura tutto quello che dovrebbe esserci attorno, perché questo presuppone ragionamenti che non ci sono, si possono immaginare, e sembrano però infissi nella tua mente, mentre tu hai considerato quello che di fatto ti interessava, di tutto. Bello inoltre quel "ma" che pur non smontando del tutto la consolazione, comunque la mette su ben altro piano. Mi è piaciuta la seconda quartina: se piangi, è inutile, perché non rimarrà nemmeno il pianto; è molto forte e colpisce. Poi è splendido l' ultimo verso, un po' petrarchesco nella sua antitesi, e senecano nella brevità e profondità della sentenza... L' unica cosa è il "fasullo", come parola, perché tende ad attenuare e a rarefarre quanto dici, ma comunque mi sembra che il tono che tu voglia usare sia questo, della semplicità, per questo te lo perdono :) . Mi fa pensare un po' il verso "e univoco parrebbe il giudizio", ma perché dà la possibilità di riflettere su più punti e smembrare la sentenza successiva in più significati, se si deve seguire l' "univoco", o il condizionale del "parrebbe": però l'ambiguità in sé è bella, perché ti impedisce di chiudere quanto detto e lasciar lì la cosa. |
Ciao! Dopo un periodo estenuante finalmente posso prendere un attimo di respiro; e colgo l' occasione per seguire il tuo invito. Ho letto un po' delle tue poesie, soprattutto quelle di cui il titolo mi suggestionava di più: ho trovato veramente interessante il senso di alcune di queste e mi piace come uno stile tendente al tradizionale risponda a un messaggio che vuole sganciarsi dal presente (e forse per questo è tale), ma tu non ti limiti a far sonetti od altro, ma anzi rielabori il tutto in maniera molto coinvolgente, a volte... come il suono che ne deriva da questa: i versi della prima strofa sono novenari che non risuonano, difficili e impervi, mentre poi torni ad una posizione d'accenti molto più musicale e viva. Sembra che i versi allora si sgancino insieme al ragionamento, che si fa libero ed efficace, mentre prima doveva lottare con qualcosa per farsi tale, quello che si voleva proprio negare in quei versi stessi!... Mi sembra che tu, all' immagine pura, preferisca in generale quello che ne viene o il concetto non macchiato da troppa "immaginosità", ne deriva qualcosa di essenziale in quello che vuole dire, ed ermetico. |
Ah! Le Norne, la trama e l'ordito ed alfine l'umana sorta, tema affascinante, non c'è dubbio, da affrontare. |
Mi piace, è una riflessione molto interessante e riguarda caratteri che abbiamo tutti incontrati. Impeccabilmente elegante, come al solito :). Bravo Takkùz. |
Che dirti, se non che le tue parole, perse in quella patina di antico, sanno far uscire con prepotente vivacità i drammi e le brutture del presente? |
La vacuità del soppravvivere odierno in effetti è disarmante, credo si sia ormai raggiunto l'asintoto dell'elettroencefalogramma sociale e mi duole assai. |
I tipici incroci che avvengono su EFP mi hanno riportata al tuo nome. E, permettimi di dirlo, è stata una fortuna. |
E' come sempre un piacere leggere qualcosa di tuo, non spreco lodi, non ne hai bisogno, solo, è un vero peccato che come te ve ne siano ben pochi, chissà se in un lontano futuro potremo clonarti. |
Ehilà ottimo Takke, è sempre un piacere e un privilegio leggere i tuoi lavori, che dire ... |
Il lamento dell'artista che di fronte alle calamità del nefasto cosmo "indolente" si rifugia nel suo cantuccio "in disparte" a ragionar su parole effimere, ma non effimere per lui... :) |
Grande Takke, disperso in Euskadi per ragioni di lavoro trovo conforto nel leggere si mirabili versi, tecnica e talento, raro connubio che ci allieta annoverando in se medesimo tutte le virtu' a cui chi scrive ambisce, possa |
No words... Non ho parole... Complimenti è dir poco. |
è da tanto che non recensisco nulla di questa composizione, ma quest'ultima non può proprio essere ignorata! E' bellissima, i miei complimenti, anche se la metrica è un po' altalenante (non chiedermi da dove abbia tirato fuori quest'aggettivo 0_0) mi è molto piaciuta... ^^ |