Recensioni per
Pure Morning
di allonsy_sk
Arrivo anche qui, stasera, un po' affannata, tante sono le cose belle che trovo ora nel fandom: è uno splendido lavoraccio seguirvi puntualmente e recensirvi, brave/i a scrivere anche in modo copioso come oggi. "Pure morning". "..Forse è meglio non chiamare Sherlock...": riaffiora la codarda resistenza di Watson a lasciarsi andare a quello che vuole veramente ma che lo spaventa per la sua vastità. Lui sa, senza via di scampo, che, quello che prova per il consulting, è un grande amore, ormai sempre più insopprimibile. Pertanto fugge da quella che è la realtà della sua vita. Dopo il nauseante sfilare di donne che lui tratta in maniera così sfuggente e così umiliante, cerca un approdo meno anonimo: Harry. Bel personaggio come l'hai reso tu, energica ("...mani sempre sui fianchi e aria bellicosa...") e libera anche a costo di sfiorare la disperazione, ma in grado di vivere le sue scelte senza la pavida ipocrisia di John. Il medico, ora si sente più forte, torna per liberarsi nei confronti di chi è sempre più importante per lui. Ma, a dargli una scossa inattesa, è la decisione, per lui raggelante, che Holmes ha fatto scegliendo di andare via e comunicandoglielo con parole secche, senza scampo ("...In missione. In missione dove. In missione quale...."). E' il panico, John tocca con mano la sua insensata, incerta umanità: "...Dovrebbe, potrebbe, avrebbe dovuto, avrebbe potuto...". Angst a fiumi, ma che bella lettura.... |
Oddio. Ora mi sento in colpissima. |
Qualcuno innalzi un monumento a Harry Watson, per favore. (A te no, che ci fai soffrire) |
Ehi, mi fermo a lasciarti una recensione perché in questa più che in altre è doveroso dire due parole. Diciamo che era da un po' che aspettavo questo parte, da quando avevo capito che Sherlock se ne sarebbe andato. Come abbiamo detto anche su fb, più e più volte, in parte il comportamento di John mi ha disgustata e fatta arrabbiare, specie nei modi con cui ha risposto a Sherlock e lo ha rifiutato. Ma allo stesso tempo mi suscita pena, forse diversa da quella che mi suscita Sherlock, ma sempre pena è. Sherlock è come un gattino da coccolare, uno che ha ricevuto una brutta batosta e si lecca le ferite, John invece ha un tipo di sofferenza diversa. Diciamo che nel momento in cui ha rifiutato Sherlock si è reso conto d'aver sbagliato, ma il suo senso di colpa e il suo sentirsi schiacciato dalla paura hanno subito un crescendo notevole e in questo capitolo c'è l'esempio più plateale visto fino adesso. Probabilmente il senso di colpa di John e la consapevolezza d'aver sbagliato, cresceranno ancora, magari quando Sherlock tornerà e sarà ferito, ma questo non toglie nulla a ciò che vediamo qui. Il momento in cui realizza che Sherlock se n'è andato e che lo ha fatto per colpa sua, è drammatico e non si riesce a non provare un po' di pena anche per John. Il che è ancora più angst, visto che siamo rimasti un po' arrabbiati con lui fino adesso. |
A volte ci dimentichiamo oppure li teniamo per ultimi, come i fratelli ci conoscono, senza avere un rapporto stretto come gli amici. E ci dimentichiamo più spesso che come in questa situazione, dove gli altri non arrivano, loro con semplici parole, ci facciano smuovere mari e monti del nostro interiore. |