Recensioni per
La memoria della rosa bianca
di MusicDanceRomance
Sinceramente non mi spiego come mai la tua storia abbia così poche recensioni... Forse perché hai deciso di lasciare morti Oscar e André, cosa che molte di noi - me compresa - fanno fatica a digerire anche ad anni di distanza. Secondo me hai fatto bene però. Dopotutto hai scelto un momento particolare nell'anime e questa scelta non poteva includere nessun miracolo. |
Ciao! Voglio farti i miei più sinceri complimenti per questa storia, che è davvero molto bella, soprattutto perché indaga un momento della vita di Maria Antonietta a volte poco descritto nelle fan fiction in generale: la sua morte, in primis, è molto più trattata, ma la parte della sua prigionia, quel lungo tempo di strazio e angoscia in cui come unica compagna aveva la dolce Rosalie, be', quello è molto più difficile da trovare. Mi è piaciuta la naturalezza con cui due donne, appartenenti a classi sociali, di fatto, così lontane: una Regina, addirittura, e una semplice popolana che ha passato l'infanzia nei sobborghi più poveri di Pargi, camminando scalza e spendendo tutte le sue forze alla ricerca di un tozzo di pane. Donne che riescono a parlare abbattendo tutte le barriere, in un'intimità che sa di morte, morte che accomuna ogni persona, che fa crollare le barriere sociali. Ho apprezzato il modo in cui hai lasciato intendere il sollievo provato da Maria Antonietta nel sentir parlare della sua amata Oscar, e ho apprezzato anche e soprattutto il fatto che, dopo tanto tempo, forse si è resa conto che la contessa di Polignac non era esattamente una sua grande amica, ma s'insinua il dubbio che forse in realtà l'ha usata, usata per giungere alle soglie più alte del potere, e questo dubbio sorge nel momento in cui comprende la reale e piena fedeltà che invece proveniva da Oscar. Io credo che in questo momento Maria Antonietta riveda in Oscar e Andrè quello che lei avrebbe voluto essere con Fersen, ma che non ha potuto essere perché, a differenza di Oscar, semplice nobile, lei era Regina. Spera che almeno loro possano aver trovato la felicità più pura: un periodo, seppur brevissimo, di amore intenso, libero da convenzioni, da obblighi, un amore alla luce del sole, quello che lei avrebbe voluto per sé. Più che altro mi è sembrato strano che, nel momento in cui è morta, salita alla ghigliottina, abbia visto, come ultima immagine davanti a sé, non il suo amato conte di Fersen, o sua madre, l'imperatrice Maria Teresa, bensì Oscar e Andrè, mi sarebbe parso più naturale che vedesse uno dei primi due piuttosto che la coppia dell'anime, ma di certo mi hai spiazzata con l'ultima frase: "tra le mani di Madamigella Oscar si affacciava una rosa bianca, il colore immacolato dei petali si estese e fu l’ultima luce che Maria Antonietta vide prima di arrendersi ad un buio di pace eterna" Forse a significare che Antonietta è sempre stata pura, in fondo in fondo alla sua anima, una purezza decisamente mal ripagata dal popolo francese, dalla corte, persino dalla sua stessa madre e da suo marito, una purezza che, oserei dire, l'ha condotta alla morte. In ogni caso, complimenti ancora per la splendida storia, oltretutto scritta molto, molto bene, sia dal punto di vista stilistico che grammaticale e sintattico. |
Ma è una storia così bella! |
Maria Antonietta dimostra grande dignità anche negli ultimi momenti della sua vita, i più tragici; dopo tutto, lei fu soltanto una vittima di una corte corrotta. |
Ciao che bello, dopo tanto tempo hai scritto nuovamente su L.O.!! Mi è piaciuto di come hai descritto gli ultimi giorni di Maria Antonietta . Spero di leggerti ancora |
Molto dolce, questa triste visione di MA. Delicata nel modo di descriverla, di tratteggiare Rosalie e riassumere la storia di Oscar. |