Recensioni per
Una donna
di SabrinaSala
Questa tua breve storia è molto efficace e convincente. mostra i due momenti fondamentali nel cambiamento di Oscar in modo realistico. Bravissima, complimenti. |
Se in "Rifiuto'' trasmetti dolore e lacerazione, qui cambi registro e riesci a scrivere un brano di una pacata dolcezza, di una rassicurante serenità. "Affermazione" è il titolo giusto per questa Oscar con i fili d'erba tra i capelli e il ricordo di "mani più grandi e frenetiche" sui bottoni della divisa. Affermazione, non solo mera accettazione, della sua natura di donna, del suo essere rosa, del suo amore per Andrè. Affermazione che diventa anche riconciliazione con quella profonda parte di sé, che ha sempre svilito e ritenuto fonte di amarezza, ma che ora, grazie ai baci ardenti e al desiderio del suo uomo, riconosce come punto di forza e di partenza per una nuova vita. È l'amore a far comprendere a Oscar il reale significato della parola "donna", la vera risposta alla domanda che si poneva in "Rifiuto". E tu ce l'hai mostrato con una prosa semplice e raffinata al tempo stesso, presentandoci questo scorcio meno abusato di altri con la tua consueta, sensibile delicatezza. Il finale è aperto alla speranza, alla vita, ad Andrè... sappiamo che la conclusione sarà un'altra, ben più drammatica, ma per una volta ce lo fai dimenticare, regalandoci l'illusione che "amor vincit omnia", anche il destino, anche la Storia. |
Quando ho letto dei bottoni già slacciati da altre mani e dei fili d'erba nei capelli, mi sono ribaltata dalla sedia. EVVIVA! |
"E' questo che significa essere donna?" |
Sabrina, sei riuscita veramente ad emozionarmi... io amo quell'episodio e tu ne hai dato una versione nuova, profonda, struggente. In Oscar non si agitano solo rabbia o umiliazione, ma c'è anche la consapevolezza dell'amore di Andrè, della sua sofferenza (''Come hai potuto, André…” mormorò “Come hai potuto resistere a tanto?''), che lei conosce bene perché è anche la sua... e per sua stessa ammissione non può condannarlo (''Non poteva nemmeno odiarlo… Sofferenti entrambi per un amore impossibile....Non poteva odiarlo… No. Eppure non poteva amarlo.'').E giunge all'amara quanto erronea conclusione, che riprende la domanda dell'incipit: essere donna è debolezza, essere donna è dolore. E lo rifiuta. Oscar qui è cosciente di essere una rosa e non un lillà, ma lo vuole a suo modo, scegliendo di essere quello che è sempre stata, un uomo in un corpo femminile, rinnegando quella parte di sé che la fa soffrire, quel cuore di donna che spero emerga più avanti. Che dire, Sabrina... sei stata bravissima, grazie di questa ennesima, piccola perla. Mi metto a leggere il successivo, peccato che sia già l'ultimo! |
Brava, Sabrina! |
Bel capitolo mi piace molto, ben scritto, aspetto il prossimo aggiornamento 😉 |