O...
*ehm*
O-Okay.
Sì, ecco. Neanche l'Okay riesco a dire ora *ti supplico, percepisci il mio attuale stato emotivo, perchè davvero, sto rantolando al suolo*.
TU, tu non hai idea di che splendido, meraviglioso risveglio mi hai regalato domenica mattina (perchè sì, potrei nascondermi dietro a un "l'ho vista solo ora, ecco perchè sono così in ritardo", ma di fatto è da domenica mattina che gongolo come una Pasqua a casa, a scuola e per le strade). Perchè sì, alle sette di domenica mi è partita la sveglia per l'ennesima volta (te l'ho già accennato che io e le sveglie del cellulare siamo un caso perso, vero? Non ne levo UNA che sia una, una volta mi è pure suonata in classe) e allora prendo il telefono, spengo tutto, e già che ci sono controllo i messaggi, no? Poi la cosa si estende a EFP, e QUANDO MAI, mi dico, perchè dopo essere passata da qui addio a qualunque buon proposito di dormire. Sul, serio, tu hai scritto una storia per me, e ci stava, no, me l'avevi già detto che l'avresti fatto, e seppur già la cosa potrebbe essere sufficiente a farmi sentire come se al posto del sangue mi scorresse nelle vene un sacco di cioccolata calda, un pochino me lo sarei anche potuto aspettare alla fin fine, ma... la Libertà.
Ammettilo, il tuo era uno studiato tentativo di omicidio.
Perchè sì, sono fermamente convinta che di gioia si possa morire (cioè, sai quando raggiungi il massimo della realizzazione, della felicità, quando tocchi la stella prima di morire? Ecco, per un istante ho pensato che se tu mi avessi spinta ancora un po' in quella direzione, probabilmente ci sarei rimasta secca).
Dicevo, tu NON HAI IDEA di quanto io sia felice di leggere di Libertà (che poi, il fatto che tu l'abbia fatto per me, ribadisco, io non... io... aaah vi prego, ridatemi una decente proprietà di linguaggio perchè non so più come esprimermi).
Perchè sì, il piccolo Rufy che comincia a farsi le domande sulla Libertà, tutti quei discorsi sulle catene, Ace che paziente tenta di spiegare, davvero, è tutto quello che potrei mai desiderare.
Oh, ma adesso la recensione seria. Anche a costo di impiegarci tutta la mattina, davvero.
Allora, la storia parte con un Rufy bambino e meditabondo. La reazione di Ace gli calza a pennello: Rufy... meditabondo? E' un po' strano, no? Qualcosa frigge in pentola.
E infatti, ecco che troviamo Rufy che comincia sul serio a pensare alla cosa più importante della sua vita -e della vita di chiunque, a meglio dire-: la Libertà (sì, che oramai a casa mia ha la maiuscola per definizione, è una specie di divinità).
Ora prima di parlare di Rufy, due parole su Ace. E' adorabile, davvero, mi piace come l'hai fatto ridacchiare tra sè e sè nell'ascoltare Rufy, o quando gli scompiglia i capelli, sa proprio di fratello maggiore che tenta di spiegare qualcosa (che poi, io ho qualcosa con lo scompigliare i capelli, perchè quando non so che fare o che dire con mio fratello gli scompiglio sempre i capelli e lui si scosta tutto un po' irritato ed è divertentissimo, ed è un gesto che mi fa proprio pensare a due fratelli), e poi è lui, è ancora quell'Ace un po' scontroso, che sbuffa e tutto, ma è buono, forte, quello che poi diventerà una persona meravigliosa e solare a sua volta, e si vede già che è una persona meravigliosa.
Tornando quindi al nostro piccolo Raggio di Sole. Hai ragione, hai ragione, hai ragione, Rufy è la Libertà. Ogni fibra di lui lo dice, ogni suo sorriso lo urla, ogni parola che gli esce dalla bocca è sempre, incondizionatamente libera. Sai, hai presente quando l'anno scorso ho deciso di leggere One Piece dopo che ti avevo vista scriverne? Ecco, inizialmente ero un po' scettica (sai, la fase del "ma davvero questa roba si legge al contrario?"), poi però mi sono letta la tua bio, dove presentavi in breve l'anime, e mi sono imbattuta in quella frase che avevi citato, quella cosa che dice Rufy nel volume-penso-cinquantadue, a Rayleigh: "Macchè dominare! In tutti i mari non esiste nessuno che ami la Libertà più del Re dei Pirati!", ed è lì, è stato lì che ci sono caduta in pieno. E' lì che ho pensato "basta, caso chiuso, questa roba E' da leggere". E poi è iniziata la dipendenza compulsiva da quel tipetto col cappello di paglia, ma questa è un'altra storia.
Tanto per dire di nuovo che hai ragione, One Piece è Libertà, è la storia di Libertà più bella del mondo e per me ha sempre significato questo, nel profondo, e ora che mi ci fai pensare, oddio sì, Rufy è il mio personaggio preferito per questo esatto motivo, che tu hai spiegato egregiamente nella Flash.
Che poi, Rufy è come il mare. Già, già, e poi quella delle metafore sarei io.
Giusto perchè tu lo sappia, sono stata in gita con la scuola per 4 giorni prima di domenica, dal 22 al 25 aprile, al mare. Andavamo in spiaggia tutte le sere e tutte le mattine alle 7.00 (perchè siamo mattinieri, noi), e poi di giorno, via a spron battuto tra Venezia, Trieste, Cividale, Aquileia... ma non è questo l'importante. Il fatto è che tutte quelle sante mattine coi piedi immersi tra le onde, continuavo a guardare l'orizzonte come un'idiota e raccogliere conchiglie, ed ero tutta "oddio voglio una barca oddio fatemi prendere il mare ORA", poi naturalmente torno a casa dopo il giorno della Liberazione e mi ritrovo te che cominci a paragonarmi Rufy al mare. Sul serio, hai presente quella statua che devo farti fare? Ecco, inizialmente pensavo a una cosa di gesso o al massimo di marmo, ma dopo questa, ragazza, sarà tutta d'oro e intarsiata di corallo e pietra lunare e ambra e smeraldi e tutto quello che vuoi.
Davvero, ho cominciato ad amare sul serio questa cosa che dici del mare.
"Rufy correva come il mare, saltava con le onde e rideva quando gli spruzzi gli arrivavano in faccia. Rufy era il mare, un secondo calmo e il secondo dopo in tempesta. Come si fa ad imprigionare l'acqua, come si fa a catturare il mare? È troppo grande, troppo sfuggente, troppo libero."
Mi vengono in mente tutte quelle vecchie storie che ti dicono sul mare che gioca, il mare che ride, che spumeggia, e che però sa essere forte e incontenibile come una tempesta, ed è esattamente quello che hai detto tu, è meraviglioso, e se ci pensi è il massimo della libertà che uno può chiedere. Cioè, questa cosa di passare dalla gioia alla tempesta, senza un vincolo preciso è decisamente una cosa che trasuda Libertà da tutti i pori. Perchè non è prevedibile, un attimo prima ti sembra la persona più sciocca e spensierata del mondo, e ad un tratto invece comincia a fare sul serio, e in entrambi i casi non puoi che ammirarlo a bocca aperta, sia quando è sereno, sia quando ci sono i cavalloni, perchè è sempre bellissimo. Che poi, hai presente la mia grande fissa Ace-Luna? Ecco, se pensi che la Luna è proprio le maree che va a toccare, a influenzare, finisci per forza per dirti "oddio, queste non possono essere coincidenze", perchè l'unica cosa in tutto One Piece che è mai riuscita a influenzare Rufy, a fargli perdere la ragione e la libertà per un pezzo è stato proprio Ace con la sua morte. Hai mai sentito il mare gridare "io sono debole!", se non quando non ha più comando di sè perchè influenzato dalla Luna? Ma torniamo a noi.
No, ecco, un'altra cosa che volevo andare a toccare è questa:
"Stranamente, non era poi tanto preoccupato per Rufy: se lo sentiva, non si sarebbe fatto catturare così facilmente. Come poteva spiegarlo? Lui non restava fermo ad aspettare che la gente lo imbrogliasse con quegli stupidi discorsi da grandi, non aveva paura di crescere, di cambiare."
Tu. Allora, non so se tu l'abbia fatto apposta o meno, ma certamente ricordi quelle cose che ci siamo scritte a gennaio o febbraio, sulla paura di crescere, di non essere più bambini eccetera, vero? Ecco, quelle cose che mi avevi detto mi hanno davvero aiutata un sacco (cioè, era semplice a ben pensarci, ma a volte le cose non le realizzi fino a che non te le spiega qualcuno) e c'era questa canzone di Bennato di cui non ti ho mai detto il titolo che, davvero, mi aveva distrutto l'esistenza. Si chiama "Nel covo dei pirati", è dell'album di Peter Pan, Sono solo canzonette, e parla di Wendy che impara a crescere e... e oddio, quando ho letto cosa avevi scritto di Rufy stavo per mettermi a piangere, perchè alla fine sì, anche rifiutarsi di crescere non è Libertà, Libertà è andare ovunque, non essere imprigionati da nessuna parte. I bambini sono liberi, ma devono crescere, cambiare, ed è vero, non devono perdere quei sogni e il divertimento, ma che gusto c'è se si rifiutano di andare avanti nell'avventura? I bambini di solito hanno una voglia matta di diventare grandi, anche se non si lasciano toccare da tutti gli orrori e le monotonie della gente grande.
Perciò davvero, questo pezzo che hai scritto su Rufy ha significato un sacco per me.
Passiamo poi alla storia delle catene (cioè, in realtà ti sto analizzando tutto un po' in un ordine mio, ma facciamo finta che sia tutto in linea): tutta quella distinzione tra le catene che si toccano e quelle astratte era meraviglioso. Rufy e la sua immagine di non libertà erano perfetti, lui che si immagina un prigioniero tutto bardato di catenacci mi ha fatto sorridere, c'è tutta l'esagerazione dei bambini che incontra la fantasia.
«Beh, questo è un tipo di non-libertà. Però ce n'è un altro» continuò a spiegare Ace. «È quando le catene ci sono... ma non si vedono, ecco».
«Non si... vedono?» ripeté Rufy, confuso, inclinando la testa.
Ace annuì, serissimo. «Sono le catene della peggior specie, perché per evitarle non basta saltare in alto o correre veloce, e sono difficilissime da togliere» spiegò. «Sabo... anche Sabo aveva addosso quelle catene. La colpa era dei suoi genitori, gliele avevano messe loro»
Ed eccoci qua, alle catene che bene o male tutti abbiamo un po' addosso, e contro cui dobbiamo lottare per essere liberi. E ne esistono di un sacco di tipi. Esistono quelle che ti mettono addosso contro la tua volontà, come a Sabo, o addirittura quelle che ti lasci mettere su tu, a cui non riesci ad opporti: catene che a volte non sono per forza imposte da qualcosa di negativo. Di mia personale esperienza, dico che magari a volte ci capita di trovarci incatenati a causa dei legami che si hanno con le persone, che di fondo sono una cosa bella. Sai, facendomi tutte le mie menate sulla Libertà, a un certo momento ero arrivata a questo punto morto, non sapevo come gestire le mie relazioni con le persone. Nel senso, a volte uno si autoimpedisce di essere libero e si lascia condizionare dagli altri, perchè magari a un padre dà fastidio vederti lasciare casa e prendere la tua strada e cose così, e ha questo legame che lo incatena, ed ero lì tutta a chiedermi: "ma quindi legarsi alle persone... è una cosa bella o una cosa brutta?". Anche qui, è venuto in mio soccorso Rufy. Lui, oh, lui non avrebbe mai rinunciato a prendere la sua strada! Anche a costo di andare contro a quello che voleva Garp, di deluderlo. Hai ragione quando dici che le catene a Rufy scivolano via. Ma allo stesso tempo, Rufy vuole bene a Garp, e non condanna il suo rapporto con lui e coi marines, perchè lui non è solo libero, è un liberatore. Ognuno è libero di prendere la propria strada, purchè questo non impedisca agli altri di essere liberi a loro volta. Un legame non deve essere un problema, mai, anche quando si prendono strade diverse. Questo, questo è Rufy fin dal primissimo episodio, fin da quando di propria spontanea volontà aiuta Kobi a diventare un marine, a diventare suo nemico.
Quando parli di Rufy che vuole liberare tutte le persone incatenate, e che non capisce come qualcuno possa essere capace di calpestare la Libertà degli altri... oddio, quante volte dovrò ripetere che è lui, è il mio Rufy, e ancora un po' più IC si muore, davvero!
Oppure qua:
In molti lo hanno chiamato pazzo, folle: con che coraggio, con che faccia tosta quel ragazzino osava mettersi costantemente contro il mondo, sfidando ogni autorità, agendo come meglio riteneva giusto?
Allora, penso sia inutile dire che una delle mie saghe preferite di OP sia senza dubbio Enies Lobby. Perchè sì, Rufy e Sogeking che danno fuoco alla bandiera del Governo Mondiale sono tutto. Il volume quarantuno, mioddio, con la storia di Robin e Rufy che cerca di salvarla, salvare la sua Libertà di Vivere che è stata convinta di non avere il diritto di possedere, e non gli importa di andare contro al mondo intero, di fare follie, perchè Libertà è non lasciarsi limitare dalla ragione e da quello che potrebbero dirti, ma seguire il cuore fino alla fine... è... è... io davvero non ho parole, Emma!
Anche perchè, parlando appunto di questo, la poesia che hai citato è perfetta. Quel raccogliere la forza... mioddio, mi sento talmente debole, io, davanti a queste parole! Io che parlo e straparlo di Libertà e poi molto spesso questa forza faccio fatica a raccoglierla! Davvero, mi hai messo nel cuore la Libertà, la forza di non arrendermi. Manca solo un mese alla fine della scuola e io ho una materia da recuperare (perchè sono immensamente stupida, sì, avrei dovuto studiare, me ne rendo conto), e ormai ero un po'... scoraggiata? Della serie: "non so se ce la farò". E invece no! Adesso, dopo aver letto le tue parole più la poesia di Vanligt che mi hai dedicato, oh, adesso mi sto davvero mettendo sotto. Vedi in queste settimane cosa non ti faccio. Perchè ce la posso fare.
Te l'avrò ripetuto mille volte, ma tu hai il potere di tirare fuori il meglio dai personaggi e dai lettori stessi quando scrivi, ed è magnifico.
Tocchi le persone, con quel tuo linguaggio spigliato, semplice ma sotto sotto anche ricercato, la storia ti arriva fresca addosso e ti dà la mano, come a dirti: "dai, vieni anche tu dentro a questa avventura! Sono tua amica!". A volte in altre fanfiction mi capita di leggere e sentire rabbia dentro alle parole, anche quando non sono parole rabbiose, o invidia repressa che viene rilasciata in periodacci complessi e pieni di paroloni, si avverte una certa distanza emanata dall'autore, che porta a un'innaturalezza complessiva del racconto in sè. Non so se sono io che sento queste cose o che, ma alcune sanno proprio di amarezza. Ma, tu, tu non ci cadrai mai in queste cose. Quello che scrivi è sempre così vero, così bello in tutto e per tutto. C'è simpatia, dolcezza a volte, e sai mettere malizia, angst e battaglia senza perdere tutto questo.
Aaaaah, e poi quando hai parlato del colore della Libertà!
Sai, io me lo sono sempre chiesta che colore dovesse avere. Quando ero piccola, la vedevo anche io decisamente azzurra, più precisamente, hai presente i disegni delle colombe di Pasqua? Ecco, vedevo la sagoma della colomba bianca che volava in mezzo alle nuvole bianche nel cielo azzurro. Il che non è proprio un colore, ma una coppia di colori.
Poi però ho studiato la Rivoluzione Francese, la lotta per la Libertà e la morte della Libertà, e sul libro di storia c'era quel quadro fenomenale di De la Croix, La Libertà guida il Popolo, e la cosa è diventata un pochino più complicata, perchè il rosso mattone si è aggiunto decisamente al mio quadro mentale, perciò forse adesso è più un mix di terra e cielo, e poi si è aggiunta pure l'immagine dei campi verdi che specchiano il sole o del lago su cui vivo io, dove posso andare ovunque, perciò, davvero, non so che pesci pigliare per darle un colore, anche se sì, sento che l'azzurro sarebbe comunque la luce che filtra un po' tutto, soprattutto dopo aver letto One Piece. Perchè hai ragione, Rufy vive di azzurro. La sua massima immagine di Libertà è lui coi suoi compagni che prendono il mare in cerca di nuovi viaggi e avventure, e in mare cos'hai se non l'azzurro? Il cielo, e l'acqua sono due distese infinite, e pure la linea dell'orizzonte è azzurra. Perciò sì, mi è davvero piaciuta la scelta!
E concordo con te: se Rufy può avere ed avrà mai dei pensieri e delle opinioni decise e a cui tiene su qualcosa, questa è la Libertà.
"La libertà lo chiama e ha continuato a chiamarlo sin da quando ha dei ricordi: la vede nelle sue corse nel bosco da bambino, nelle avventure vissute con Ace e Sabo, nelle decisioni prese a testa alta nei mille viaggi compiuti con i suoi compagni."
"Le decisioni prese a testa alta" è bellissimo, mi ricorda Rufy che tiene alta la bandiera del dottor Hillk nell'isola di Chopper, o ancora quando hanno bruciato quella di Enies Lobby, quando Rufy decide di tentare il tutto e per tutto e si fa gonfiare di ormoni da Iva a rischio di perdere la vita, e tutte le volte in cui ha ascoltato e compiuto la sua volontà con tutte le sue forze, usando la sua Libertà fino in fondo, fino all'ultima goccia!
Davvero, hai fatto un'introspezione fantastica, e non ti preoccupare mi è piaciuta da impazzire!
Cioè, già solo il fatto che l'hai scritta per me (sospetto sia più o meno la decima volta che lo ripeto, vero? Scusami, è che è bellissima come cosa), davvero, Grazie. Non è vero che non mi meriti, mi meriti eccome. Chi è che avrebbe mai potuto scrivere qualcosa per me sulla Libertà? Davvero, sei una persona meravigliosa, non so proprio che altro dire!
Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di tuo, mi raccomando! Aspetterò anche decenni se servirà tanto ormai siamo abituati con Oda, ogni Golden Week è buona per fare pausa, maledetto lui!, ma ne varrà sempre la pena!
Tua, affezionata,
Emma <3 |