Ciao, sono qui per la sfida degli oscar!
Dunque, recensire questa storia è complicato. Da una parte mi è piaciuta molto, hai posto moltissimi dilemmi psicologici che mi hanno fatto fare tantissimi viaggi mentali (e te ne sono grata); dall'altra parte... sento che c'è qualcosa che stona. Ma procediamo con ordine.
Il marito: che bel personaggio. Semplice, diretto, razionale. Completamente folle. Una logica spiazzante che si fa largo nella totale pazzia. Ho amato la sua introspezione, il suo racconto, la sua versione dei fatti. La trovata delle fotografie come arma per intrappolare l'anima è geniale e terribilmente credibile, se ci si pensa su. Per questo l'ho apprezzata moltissimo, così come ho apprezzato il tono leggero e quasi ironico che usa il marito per raccontare il tutto.
La bistecca: un'altra chicca. Il cannibalismo che diventa la risposta più naturale e logica a una situazione paranormale. Un contrappasso perfetto. Adoro.
La battuta: "Lei è la mia ex-moglie. Mi ha divorato l'anima. Ora me la sto riprendendo" è la punta di diamante. Incarna tutto il senso della storia e lo rivela nella sua totale semplicità. Adoro ancora di più.
Oltretutto, il fatto di usare un finale aperto, una conclusione sospesa, dà al tutto un'atmosfera ancora più strana: il marito verrà arrestato? Verrà ucciso? È davvero pazzo? Non è che magari la moglie era davvero un demone? Tutte queste domande (che magari mi sono posta solo io in quanto paranoica cronica) mi fanno piacere ancora di più la storia e non sarebbe stato possibile con un finale chiuso.
Ora invece parte la critica, specialmente legata all'ultima battuta: "Ne vuole un po'?"
Se si sta riprendendo la sua anima - qualcosa a cui tiene moltissimo, visto che ha ucciso per riaverla - e può riprendersela soltanto mangiandola, perché offrirla a qualcun altro? È qualcosa che non ho capito. Ho intuito che fosse un modo per spiegare che si sta mangiando sua moglie, ma l'ho trovata un'uscita che andava a togliere qualcosa al personaggio. Ha fatto di tutto per riavere la sua anima, non credo che la offrirebbe così facilmente a qualche sconosciuto.
Poi, lo stile. Mi è piaciuta la scelta di frasi brevi e concise, rendono l'idea. Ma forse sarei andata a capo più spesso e avrei usato più spazi bianchi, perché ogni tanto sembrava che ci fosse bisogno di più respiro tra una frase e l'altra, tra un concetto e l'altro.
L'ultima cosa: il Comic Sans. Non riesco a sopportarlo proprio (è un problema mio, lo so, ma non riesco proprio a capire cosa ci sia di bello in questo font terribile).
Detto questo, la storia mi ha davvero fatto pensare, nonostante sia molto breve, quindi ti ringrazio. Mi piace speculare su quello che leggo, quando ne ho la possibilità.
Per i voti:
Giallo/horror: voto 8.
Miglior protagonista maschile: 9.
Storia con lo sviluppo più interessante: 9,5.
Miglior titolo: 7.
Miglior stile: 7.
Ancora complimenti. Questa storia finisce nelle ricordate!
Always_Always
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