Recensioni per
Canti di vespri solitari
di HellSINger

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/05/15, ore 21:10
Cap. 2:

Ma tu guarda chi si rivede... carissima, butto giù due righe. Trovo il componimento molto forte, irrequieto e nervoso. Nervoso nel senso del continuo lottare, magari stremati fisicamente, psicologicamente. Un'armatura fatta di cicatrici è una metafora squisita, che presuppone che quel "cado" non sia la prima volta, forse inteso come ricascarci ( a scrivere? ) poi, quel finale, così potente, così diretto, così in grassetto... "odio"... in realtà il grassetto l'ho immaginato sul periodo seguente "verso LA PERSONA". il mio intuito mi ha fermato li, per questo sembra auto commiserazione, ho percepito quel "patetico" come se tu dicessi "Porca miseria, possibile che non traggo nulla di buono da uno scritto?" Ovviamente "Hellsinger" ( perdona le virgolette ^^ ) è un parare puramente personale, opinabilissimo e probabilmente scorretto, ma è ciò che mi hai trasmesso e volevo lo sapessi. Nonostante tutto la mia critica è positiva, ci mancherebbe! A presto. Mauro

Recensore Junior
16/05/15, ore 22:48
Cap. 2:

Ciao! Sono felice che tu all'inizio dica che non vuoi arrenderti. Diciamo che almeno il punto di partenza è positivo.
Sai, mi piacciono molto le tue poesie, perché sono autobiografiche, perché sono terribilmente sincere e perché non deformano la realtà, abbellendola con immagini dolciastre.
In fondo sei una persona che ha le palle anche di ammettere di avere delle debolezze, di non riuscire a dimenticare.
Ci vuole coraggio per ammetterlo a sé stessi. Ci vuole coraggio soprattutto per andare avanti, per riuscire a trasformare le cose brutte che hai vissuto in una "armatura di cicatrici" (e, ricordati, indossala con onore).
Comunque mi è piaciuto da matti il verso "vedo i miei occhi nella luce di un filo". Dà l'idea di uno che strizza gli occhi, come se cercasse di mettere a fuoco l'immagine ma non ci riesce. Così, anche tu cerchi di riconoscerti, ma senza risultato. Questo pezzo mi ricorda un autoritratto di Van Gogh, in cui il pittore si ritrae allo specchio con l'orecchio tagliato. Pare che stia guardando il vuoto più che il suo riflesso! Insomma, una scena terribile! Tremendo che uno non riesca più a riconoscersi...disumano.
In ogni caso, non canti alla carta in modo così patetico! Perché dovresti essere patetico? Quello che scrivi è incredibilmente e inquietamente attraente! Dico sul serio.
Complimenti..
Alla prossima.

Grazia

Recensore Master
16/05/15, ore 01:15
Cap. 2:

Bella nella sua tragicità! Una poesia che costringe il lettore a riflettere.
L'immagine del guerriero solitario per me è molto romantica. Anche nella poesia precedente c'era il pressante senso di solitudine: la solitudine forse è il filo conduttore della raccolta. L'impressione che ho avuto leggendo è che il protagonista sia in continua lotta per sopravvivere e che si trovi in bilico tra la disperazione e la speranza.
Complimenti!

A presto
Monique

Recensore Veterano
15/05/15, ore 21:56
Cap. 2:

Indirettamente potente.
Di quelle poesie con cui non puoi non impattarci, e rimanerci, almeno qualche minuto, a rifletterci.
Gran bel lavoro, si vede che hai molto da raccontare, una nuova visione delle cose. Le poesie migliori sono quelle che abbiamo già letto, ma che rivedono le cose attraverso nuove prospettive.