Eccomi qui per la recensione del terzo capitolo.
Dunque, innanzitutto vorrei sottolineare diverse cose prima di passare al parere di trama e sviluppo personaggi.
Ci sono più errori di battitura del previsto (non tantissimi, sia chiaro), alcuni presumo di semplice svista, altri ripetuti un po' (uno su tutti sicuramente Gufiera che è invece Guferia) e tendenzialmente dopo un dialogo diretto e dopo i nomi (o prima, a seconda dell'ordine di cui viene pronunciata la persona) ci vorrebbe la virgola per dare più stile e correttezza, anche se di questi dialoghi adoro la semplicità e l'effetto, come se fossero davanti a noi in tempo reale.
Infine, un appunto sulla concezione temporale presente nella prima riga: usi l'aggettivo "diversi" per descrivere il passare dei mesi dall'inizio dell'anno.
Ti sembrerà una cosa pesantissima da parte mia ma diversi in questo caso significa svariati e in realtà, dato che parli di Halloween e complemorte di Sir Nicholas (31 Ottobre), in realtà non ne sono passati neanche un paio (cioè 2): è giusto per evitare di storcere il tempo e di causare una futura confusione, ci tengo perché è una storia che non vorrei cadesse in formule temporali ripetitive e incongruenti (anche se il salto temporale a Natale è stato buono).
Ma nonostante questo, la trama si mantiene sempre salda ed unita da quella coerenza e quello sviluppo che incuriosisce, nota le prime note particolari che caratterizzeranno quell'anno e i protagonisti in sè, tutti i quanti.
Mi è piaciuto molto come stai mettendo sempre più in risalto questo rapporto tra cane e gatto tra Lucius ed Hope, che li porta molto ad interagire e a mostrarsi su diversi schemi, anche se la ragazza si sta mostrando molto stranita da certi pensieri e chissà, passerà un po' di tempo prima che Hope capisca alcune cose nel suo subconscio; vedremo con il proseguire di tutto.
Leon sembra un ragazzo tipico dei Grifondoro e ho apprezzato come tu lo abbia introdotto nel momento in cui Hope stava nella Guferia, è un momento abbastanza ben gestito nella sua direzione e anche immaginarsi il posto e le sue particolarità è intrigante, così come la Sala Grande prima che i protagonisti del libro (i figli ed altri studenti, la storia che conosciamo noi) la varchino e la percorrano nella sua interezza.
Molto aggradante vedere anche la testardaggine e il controllo che Malfoy vuole quasi esercitare su tutto e tutti fin dal principio, la sua fortezza d'animo e il suo essere serio e risoluto sia con Hope che con i Grifondoro e quest'utlima, da brava Serpeverde, non vuole essergli da meno, cerca di tenergli testa ma al tempo stesso cerca di sviluppare una logica razionale ed emotiva notevoli, specie quando capisce che Remus ha qualcosa che non va, probabilmente.
Lo stile e la narrazione stanno diventando sempre più personali per Hope perché ci stiamo addentrando a rigor di logica nella storia, cerchi di dipingere misteriosi e particolari sia i pensieri e le azioni (specie della protagonista stessa) così come Hogwarts, come quasi a non rendere il castello un posto più accogliente e invitante come non lo era poi con l'arrivo di Harry Potter.
La scena del ballo è sicuramente la più forte di tutto il capitolo, in quanto sia Lucius che Hope (supportati dai Malandrini, Narcissa e Leon in primis) riescono ad essere protagonisti della scena e l'idea che gira in testa è forte, molto espressiva e dà quella carica di "litigio" che porta poi all'introspezione e alla narrazione in sè, buon lavoro su questo.
Comunque sia, questo capitolo è stato piuttosto discreto, ma per tutta una serie di questioni e di caratteristiche so che puoi fare organicamente di meglio, come i primi due in sostanza.
Certo, ho visto che sono già stati scritti altri che recensirò appena posso, ma spero tu possa prenderlo bene in considerazione per il futuro, la stoffa c'è senza ombra di dubbio, lo sai.
Al prossimo capitolo (con la suspense)!
Un abbraccio,
Watashiwa |