Che dire?! Hai appena trovato un recensore innamorato del tempo che passa...di questo mistero grande come la vita...Complimenti...

Lo ammetto, molte volte ho pensato io stessa di essere quel viggiatore, di andare via ogni volta, senza avere un posto preciso dove stare, semplicemente per spezzare la monotonia, per non cadere nel baratro dell'ovvio.Ma mi rendo conto che anche il semplice fatto di partire e partire ancora possa sembrare monotono, non posso fare a meno però di pensare di poterlo fare un giorno, prendere un treno ogni qual volta io voglia, perchè cambiare qualche volta è importante e necessario!Complimenti davvero, ho apprezzato molto il modo con cui hai espresso il tutto, il peso del tempo sulla propria pelle, il ticchettio insistente dei secondi che passano, il restare fermo aspettando che qualcosa ti illumini ma con la coscienza che tutto il resto continua a scorre indisturbato!Bravissima ancora...baci Lorenza

Bellissima. In un certo senso invidio questo viaggiatore infinito. A volte, anch'io vorrei esserlo. Non sapere dove andare, non avere nè meta, nè destinazione. Partire e lasciarsi trasportare. So che a lungo andare, tutto ciò, diventerebbe un penso. In questa storia si avverte molto il senso di solitudine. Solo una valigia a fare compagnia. Mi è piaciuta moltissimo! Complimenti! brava!^^ Baci, PiccolaBlack

Bellissima. Colpisce la sua solitudine, la sua oscillazione, la sua paura di non possedere uno scopo, una meta da raggiungere.. nonostante gli innumerevoli viaggi. Mi è piaciuto tutto, l'atmosfera, la storia.. anzi, la non-storia... perchè infondo è solo il racconto di un attimo di attesa, di un secondo infinitesimale che non ha nulla di diverso dagli altri, ma che forse è più bello proprio per questo. Mi è piaciuto lo stile, le parole. Ma credo che quello che mi ha colpito di più sia stato proprio il protagonista in sè, che mi è apparso come un'ombra in mezzo alla folla. Anonimo. Invisibile. Non so se è quello che volevi suscitare, ma è quello che ho provato io. Complimenti ^^