Recensioni per
Words are flowing out like endless rain into a paper cup
di VenerediRimmel

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/09/15, ore 16:34

Hanno addirittura fatto un voto infrangibile? Geniali! Harry è cotto di Draco, il contrario è più incerto anche se non disdegna. E adesso si ricordano il fatto ma nom le.sensazioni, giusto? Sarei proprio curiosa di leggere il seguito. Perché comunque pur essenso autoconclusive hanno la stessa trama come filo conduttore. Spero che prima o poi si arrivi a un punto, perché sono troppo carini come coppia.

Recensore Veterano
30/09/15, ore 16:28

Di solito non leggo le auto-conclusive, ma devo dire che le tue mi sono piaciute. Ho trovato geniale l'idea de Luna (io trovo sempre genialo le idee si Luna a dire il vero) e anche il bacio che si sono scambiati era ben descritto e tenero. Spero che a conclusione della serie ci sia una shot in cii si confessano, una specie di lieto fine dai. Bella anche l'idea della fata e di Malfoy scettico quasi quanto un babbano. Jules

Recensore Junior
14/08/15, ore 03:07

Ciao, è la prima volta che recensisco in questo fandom e ciò sdmplicemente perchè non ero ancora riuscita a trovare una storia che mi spingesse a farlo.
Questa storia, invece, mi ha commossa. Ho rivisto i personaggi della saga con i loro veri pensieri e i sentimenti sono espressi in modo chiaro tanto che mi sono arrivati al cuore. Non nego dissermi commossa alla fine di questo capitolo...
Complimenti. Ho aggiunto la storia alle preferite, spero la aggiornerai presto. Ti seguirò senz'altro.
:)

Recensore Junior
08/08/15, ore 14:16

Ciao =) 
Ho trovato da poco la tua storia, e mi ha tenuta incollata allo schermo fino all'ultimo capitolo, così ho deciso di lasciarti una breve recensione!
Prima di tutto, la sua struttura mi piace e incuriosisce molto, credo che ispirare ogni capitolo ad una canzone sia molto interessante. Poi ti devo fare i complimenti per il modo in cui stai sviluppando i caratteri dei personaggi, che si fanno via via più definiti, e questo vale soprattutto per Draco =) 
Per il resto comunque, riesci a scrivere in modo molto scorrevole quindi è un piacere proseguire nella lettura ^^
Da fan dei Drarry, questa storia mi sta piacendo veramente molto!
Complimenti davvero =)
Alla prossima! =)

Recensore Veterano
02/08/15, ore 22:47

Prima di tutto mi tocca profondermi in mille scuse per questo mio imperdonabile ritardo. A mia discolpa posso solo giustificarmi con le maledette deadline di due progetti da consegnare a breve. Confido tu possa capire quanto sventurata sia la vita da studente universitario, e se non dovessi saperne molto, sappi che ti invidio enormemente. Ma bando alle ciance! Un capitolo molto ricco, e in più di un senso, per cui mettiamo le mani avanti e scusiamoci -ancora?!- fin da subito per la recensione assolutamente scadente che sto per lasciarti. Procediamo per punti, che magari riescono ad attutire il delirio.

Punto primo: siamo all'antefatto, dunque! Un plauso per l'originalità del misfatto. Tutto avrei pensato, ma mai un voto infrangibile, architettato -ne sono matematicamente certo- poi da quel vecchio volpone di Blaise. Ho trovato particolarmente gustoso il siparietto e la provocazione immediatamente raccolta dai nostri protagonisti, preda dei fumi dell'alcool. Come al solito la caratterizzazione, sia dei protagonisti che dei personaggi secondari, l'ho trovata ineccepibile. Personalmente Blaise lo immagino un tantino diversamente, ma questo non vuol assolutamente dire che la tua caratterizzazione risulti forzata o in disarmonia rispetto al contesto. Veniamo qui la mio precedente millantato gusto personale in tema di personaggi secondari, ma non è il caso di dilungarsi su questo punto, ne converrai.

Punto secondo: come già anticipato dalla nostra sapiente narratrice, questo secondo paragrafo è come se ci catapultasse indietro, a quei vecchi Potter e Malfoy che è così difficile scrollarsi di dosso. Battibeccano, si insultano bonariamente a vicenda, e si districano in quella scomoda situazione sempre alla loro maniera, ovvero con battute taglienti e fine sarcasmo. Vedi è difficile riuscire a distinguer che dietro ai loro dialoghi ci sia un deus ex machina, che muove le fila, sapiente burattinaio. Questo perché la caratterizzazione è talmente naturale da portare il lettore a dire: "Sì, Malfoy avrebbe proprio risposto così!" o a immaginarsi esattamente l'espressione del povero Potter. E in questo, mia cara, non puoi che accogliere i miei complimenti, perché la stoffa è tutta tua, e il ricamo che ci offri e quanto mai prezioso. Ti becchi anche un ringraziamento per questa mia considerazione, che ho trascurato di citare nelle recensioni precedenti. E mentre entrambi cercano di scendere a patti con la situazione, benedetta la bottiglia e le idee geniali di Malfoy, assistiamo ad un graduale cambiamento: dall'imbarazzo iniziale che aveva ri-catapultato i protagonisti ai tempi della scuola, ad un atmosfera più languida, complice, che ben sintetizza il rapporto tra i due, ormai cambiato, e per sempre. Il condividere particolari della propria vita, risulta perfettamente in linea con la trama, e lo trovo un ottimo espediente non solo per la narrazione, ma anche a livello di psicologia dei personaggi. Come vedi, ti becchi l'ennesima rassicurazione. Sotto il profilo ostentatamente adolescenziale che quei due si curano bene di mantenere, in momenti come questi (mi pare di averli definiti poco furbamente "heavy moments") emergono due personalità nettamente differenti, più mature e sfaccettate.

Punto tre: e qui, signorina, beccati l'applauso, la standing ovation, i complimenti, i ringraziamenti, tutti insieme e la chiudiamo qui. Brillante. Sospetto tu appartenga alla casata dei corvi, altrimenti non si spiegherebbero troppe cose, e in tal caso mi arrovellerei oltre le mie capacità, già di per sé limitate. Dicevo? Ah, sì...brillante. Davvero, qui l'originalità la fa da padrona. Ne ho lette di Drarry, attenzione, e mio malgrado ne ho anche scritte. Ma questo espediente, che in realtà ha radici molto più profonde, del "fingiamo di essere qualcun altro", mi ha proprio folgorato. Per prima cosa lo trovo perfettamente coerente, vedi quanto già detto e ridetto su maschere da portare e ruoli da interpretare. In secondo luogo, per quanto entrambi vogliano negarlo, il bisogno di essere qualcun altro è difficile da ignorare. So bene che non mi spiegherò decentemente, e ti prego di scusarmi se non farò del mio meglio nel comunicarti quanto possa aver apprezzato questa idea. Quei due cominciano questo gioco spogliandosi delle proprie esistenze, e diventando qualcun altro, finiscono per essere se stessi. Anche nei gesti che dicono di compiere, loro ci sono, sebbene fingano di essere un'entità altra. E dalle parole si passa ai fatti, e chi altro se non Potter poteva mettere in pratica l'idea di Malfoy? Superbo l'accavallarsi di parole e gesti, magistralmente gestito a livello narrativo, e coinvolgente fino a portare il lettore a non voler staccare gli occhi dallo schermo, timoroso di lasciarsi sfuggire anche solo una virgola. Probabilmente -come al solito- ho travisato, ma entrambi sembrano volersi trincerare dietro a quella scusa del non essere se stessi, mentre si scoprono ribaditi, l'uno tra le braccia dell'altro. Ne sono spaventati, questo lo lasci percepire chiaramente. Malfoy, che si premura di essere estraneo persino a se stesso, e di indossare l'ennesima maschera, alla fine si preoccupa, sempre avanzando giustificazioni, per l'altro. Ma sembra bastare quell'incontrarsi a metà strada fra quello che vogliono e quello che si negano. Sembra bastare, per smettere di fingere, di ignorare quella complicità irrazionale e l'intimità che li lega. E infine, spaventati dalla portata delle loro stesse pulsioni, e come sempre in linea con la loro psicologia, ritornano l'uno a recriminare l'altro, a rimbeccarsi, ma con più amarezza. Sono nudi, l'uno di fronte all'altro, e non solo in senso letterale. Hanno messo a nudo la propria natura, e loro malgrado ritornano a farsi trascinare, dimentichi di ogni regola imposta dalle circostanze che hanno dominato le loro vite. E assecondando quel bisogno che va oltre l'espediente del Voto Infrangibile, entrambi non possono venire meno alle implicazioni che seguiranno. Quel "nulla sarà come prima" è un tuffo al cuore, perché se il rapporto si è complicato, quella frase risuona come un monito, e porta con sé come una speranza. E la speranza non è di certo disattesa: ormai volutamente dimentichi del Voto Infrangibile, e del "siamo qualcun altro", entrambi si aprono senza riserve, donando una parte di sé all'altro, come a voler prolungare il calore di quel primo contatto, come a volerlo preservare, prima che evapori troppo in fretta.

Ed è qui che mi hai dato il colpo di grazia. E sappi che non mi sono ancora del tutto ripreso. L'amarezza del gesto di Harry si fa ancora sentire. La sua esitazione, l'inadeguatezza, la paura del cambiamento, ma soprattutto di come l'altro possa cambiare nei suoi confronti, ed in definitiva (ecco una digressione tipicamente alla Indice) la paura di dover rinunciare a quel rapporto, ed alla complicità che li lega...c'è tutto in quest'ultimo paragrafo. C'è talmente tanto, che non sono neanche sicuro di aver colto ogni sfumatura. Ed Harry non se ne va, dimentica, ma non se ne va. Nasconde i ricordi di quei momenti, ma rimane, come rimangono sepolti proprio quei ricordi.

Ed infine ultimo paragrafo (sia benedetta l'opzione "prendi appunti" di EFP, altrimenti mi sarei veramente perso di casa). Riaffiorano beffardi i ricordi di Harry, suo malgrado, facendolo sprofondare ancora di più nelle incertezze, nelle paure e nei dubbi. E finalmente guarda in faccia alla realtà, attraverso lo specchio, e si rimprovera, in puro stile Potter. E se ho menzionato un colpo di grazia, poco prima, qui mi ricredo subito.

Quel facciamo finta, quello è stato il colpo che mi ha tramortito.

Vorrei maledirti, ma sai com'è, per tua fortuna mi hai lasciato un altro capitolo.

Considerazioni da lettore imbronciato a parte, come sempre, mi spetta il ruolo del rassicuratore (ma esiste questa parola in italiano?). Spero che la recensione parli per me, ma nel caso non dovesse farlo: noterai che la tua storia è finita fra le mie preferite, tra poco. E non accetto una risposta che contenga la parola grazie.

Alla prossima,
Indice.

Recensore Veterano
27/07/15, ore 12:56

E come una cambiale a scadenza arriva la mia recensione. Prima di tutto, anche se non è il caso di iniziare questo commento così, ti stringo virtualmente la mano per la scelta canzone. [Attenzione: un grossissimo Off Topic è presentato di seguito, per tanto si consiglia di saltare le prossime considerazioni, e riprendere la lettura solo al prossimo paragrafo]. Adesso, ormai dovresti saperlo, non posso esimermi dal condividere la mia bislacca associazione mentale. Quella lì non è una canzone qualunque, no: è una canzone di un viaggio in macchina durato molto più del dovuto, è una canzone registrata su entrambi i lati di una cassetta, è una costante. In poche parole, quella canzone rappresenta per me due personaggi ai quali sono molto affezionato, e ogni volta che viene citata, non posso scollarmi dall'associarla a Ted Mosby e Marshall Eriksen. Sì, sto parlando di How I Met Your Mother, e sono ben consapevole che non c'entri nulla, né con la recensione, né con la storia, né con il fandom. Per cui, come dicevo sopra, potevi benissimo saltare questa parte e fiondarti sul prossimo paragrafo.

Ed eccoci all'eterno dilemma: da dove cominciare? Sin dal primo approccio alla narrazione, con questo in media res e l'uso del tempo presente, si ha la sicura convinzione che questo sia un capitolo ben ricco. Ed infatti lo è eccome! Come avrai ben immaginato, non m'è sfuggita questa nuova scelta stilistica: trovo si addica perfettamente alla narrazione, e che sia stata naturalmente dettata dal tuo fiuto d'autore. Già dal primo paragrafo il lettore, come Draco, si trova davanti ad una specie di puzzle, dove si mescolano presente (il vuoto di memoria) e passato (la voce di Lucius, assimilabile ad una coscienza beffarda). La domanda sorge spontanea, e il futuro? Beh, perché ci toccherebbe curarci di metter insieme i pezzi, altrimenti? Si procede come fossimo quasi in un racconto giallo: parecchi indizi, certezza nessuna.
Ma non è solo il nostro Draco-post sbronza a sentirsi sottosopra, anche Harry, parallelamente, e specularmente vive esattamente la stessa cosa: un mescolarsi di passato (il risveglio brusco, come ai tempi degli incubi) e presente (la voce di Draco, che risulta particolarmente piacevole). E, nonostante il nostro Potter sia un po' tardo, alla fine anche lui non può far a meno di puntare la propria personale lente d'ingrandimento, riscoprendosi novello Sherlock, proprio sugli stessi indizi poco prima considerati. Il tutto naturalmente condito da questi dialoghi pungenti e davvero gustosi tra i due.

Trovo curioso che tu abbia deciso di iniziare dal risveglio, e che il primo a svegliarsi sia proprio Malfoy. Lo trovo curioso perché qualcosa mi dice che non è stata una scelta casuale. Qualcosa mi dice che probabilmente sarà proprio il sagace Draco a trovare la risposta al mistero; con buone probabilità sarà lui per primo a scoprire le proprie carte nei confronti di Potter, probabilmente (e qui rimando al secondo capitolo, sebbene non sia ancora in grado di piazzarlo cronologicamente) sarà lui il primo a rendersi conto con una piena e devastante consapevolezza, del sentimento che lo lega al collega. Ma questo avverrà poi, immagino, perché mi piace credere che questo quarto capitolo sia un po' il prologo di tutto, l'antefatto, che tu hai voluto sottoporci solo adesso, e sicuramente per una buonissima ragione, che al momento -devo ammetterlo- mi sfugge. Devo aver letto da qualche parte, maledetta la mia memoria, che ogni risveglio è un po' come una piccola nascita. Voglio credere che questo risveglio, condiviso, sia il preludio alla piccola nascita di qualcosa. E sono quasi convito che sia quello che anche tu vuoi farci credere.
Man mano che si procede con la lettura, tra questi dibattiti taglienti tra questi due personaggi fin troppo cocciuti, emergono magistralmente altri indizi, che lasciano intravedere lo spiraglio di qualcosa, e lì, il lettore volpone ha già scorto quasi tutto, ma ancora non abbastanza per capire. Non abbastanza, perché tu ci conduci per mano, ma tenendoci ancora un po' bendati, ci lasci sbirciare, ma ci tieni ancora le mani ben strette sugli occhi. Un po' come fai con i due malcapitati.

E non a caso, come accennato poco prima, è Draco il primo a giungere alla soluzione, a ricordare, a far ordine nella nebbia del post sbronza, e a incastrare una buona parte dei pezzi del puzzle. Proprio lui è il primo a prendere consapevolezza, e proprio lui (ancora una volta un rimando al secondo capitolo) decide deliberatamente di far finta di niente, di starsene nella sua "comfort zone", dove si sente al sicuro, ovvero sotto la facciata, aldilà della maschera. Chapeau, anche se dovrei ripeterlo un milione di volte.

Ho particolarmente apprezzato anche il paragrafo con Gazza, solo un altro pretesto per sottolineare quante differenze, quanti cambiamenti, siano intercorsi: passato e presente, ancora una volta mescolati. E Malfoy, che si fa beffe del povero Harry, ma sempre a proprie spese, perché sempre nascosto dal copione e dal ruolo che il personaggio richiede, personaggio che si è cucito addosso da solo. Si ritorna alle solite, ma certamente meno apocalittiche, schermaglie fra i due. Ancora una volta però, oltre quel Grifondoro e quel Serpeverde, ci sono loro due, e le loro battutine non sono che la punta dell'iceberg.

Procedendo, come in ogni buon giallo, non si può che passare il testimone ai testimoni, logicamente (scusa il pessimo gioco di parole). E qui una piccola parentesi è d'obbligo: Neville. Ottima idea quella di affiancarlo ad una schiera di mandragole. Se la memoria non mi inganna, Neville era proprio svenuto a causa di uno di quegli esserini, ai tempi della scuola. Di nuovo, non lasci nulla al caso, e dato che chiaramente non avrebbe avuto molto senso lanciarsi in una troppo articolata descrizione del particolare, con un semplice espediente -che potrebbe sfuggire- tu riassumi tutta l'evoluzione di questo personaggio: il cambiamento è lampante. I riflettori sono comunque lanciati su quei due, che investigatori son di mestiere, ma che sembrano due novellini alle prime armi, nell' "interrogare" Neville, probabilmente perché -almeno per quanto riguarda Potter- intenzionalmente evitano l'indagine.

Con mia somma gioia torna Luna. E chi altri, se non lei, poteva -senza mezzi termini tra l'altro, e senza ammettere repliche- gettar luce sul mistero, che il lettore volpone di cui sopra aveva già subodorato la natura? Non mi dilungherò oltre sul suo personaggio, perché credo di aver esaurito le considerazioni su di lei, nel capitolo precedente. Ma questo non significa affatto che possa esimermi dal complimentarmi per la sua sempre attenta, coerente, e magistrale caratterizzazione.

Infine, veniamo all'epilogo di questo racconto. Devo ammettere che un po' di amaro in bocca me lo ha lasciato: se entrambi sembravano aver fatto passi da gigante, sembravano essere così vicini alla soluzione, alla fine optano per la scelta più semplice, meno dolorosa. Bada che questo però non ti penalizza affatto: perché affrontare un problema, quando si può benissimo ignorarlo? Lo trovo in linea con la psicologia di entrambi: Malfoy, come accennato, è uno che scappa, che chiude gli occhi e aspetti che la crisi passi, a mio parere. Potter? Potter è uno che "i problemi mi trovano, non sono io ad andare a cercarli". Semplicemente l'ennesimo problema l'ha trovato, per l'ennesima volta. Ma questa volta non riguarda solo lui, e se da una parte spera (?) che la memoria torni per venirne a capo, dall'altra saggiamente decide di adottare la strategia di Malfoy, probabilmente per non forzare l'altro in una natura che non gli appartiene. C'è tanto in quell'ultima frase, ma temo di averti annoiato abbastanza, per cui mi limiterò a dire: non pensare al problema, per quanto a lungo possano riuscirci, non implica di certo che il problema sparisca. E qualcosa mi dice che ne abbiano entrambi consapevolezza.

In conclusione, ti rinnovo i miei complimenti ed in merito alle note, mi sa che è un po' tardi per consigliare la canzone per la seconda parte (ormai aggiornata da un pezzo), ma se posso ancora avanzare dei suggerimenti, non hai che da chiedere!

Spero che questa, come tutte le altre, recensioni non ti abbia offeso/infastidito/fatto sbadigliare, e spero di poter farti avere presto il mio parere sul prossimo capitolo!
Alla prossima,
Indice.

Recensore Veterano
24/07/15, ore 14:26

Come detto nel commento precedente, ho lasciato che questo capitolo si "sedimentasse" e "macerasse" per un po', prima di farti avere il mio parere. Mai scelta fu più azzeccata!

Da dove cominciare? Un capitolo molto differente dai precedenti, e mi sorprende piacevolmente il cambio radicale. Non saprei proprio come definirlo, ma assistiamo qui a una completa rivoluzione (o involuzione?). L'atmosfera è più leggera, frizzante quasi, sarà magari dovuto alla polvere della fantomatica fata? Mi hai strappato più di una risata, devo ammetterlo, principalmente grazie a Luna, che è descritta e caratterizzata magistralmente. Sembrava proprio di sentire la sua voce (o meglio quella dell'attrice), e ho il sospetto, per nulla infondato, che sia stata proprio lei a suggerirti le frasi da usare, ed i gesti da descrivere. Punteggio pieno, se lo si potesse attribuire, quindi a questa tua Lunatica Lovegood. E a proposito di "love" e "good"...proprio ben fatto, con questa fatina. Fino all'ultimo ci lasci il dubbio questa esista sul serio o meno, a me piace credere di sì, e che non sia tutta una follia della nostra Luna.

Venendo a quei due, che qui sembrano quasi due pedine di un capriccio più grande, ancora una volta l'interazione è perfetta, armoniosa e per nulla scontata. Infatti, se nel capitolo precedente a livello di originalità ero un po' perplesso (passami il termine), qui non mi tocca che dirti...chapeau! Il tagliente sarcasmo di Malfoy è stato davvero gustoso, soprattutto perché affiancato all'ingenuità ed alla bontà d'animo di Potter. I loro amichevoli battibecchi, perfettamente in linea con la "leggerezza" del capitolo, sono orchestrati in maniera sublime, e si percepisce una specie di climax tra i due, che sfocia poi nel piccolo dispetto di Freya, o meglio di Luna. Sospetto che quelle due abbiano molto in comune, ma ne parlerò fra poco, quando accennerò ad un'altra delle mie fissazioni da lettore forse un po' troppo maniacale. Qui la scena è dei tuoi Potter e Malfoy: si punzecchiano, indispettiscono, e rimbrottano a vicenda, facendo scoppiare una quasi lite per un nonnulla, come loro solito, ma è fra le righe che bisogna leggere. Non ho potuto far a meno di notare la familiarità che li lega, questa sorta di tacita e rinnegata complicità, in un legame intimo e quotidiano, che ad uno sguardo poco attento potrebbe passare come una salda e inattaccabile amicizia. E proprio quando il lettore è sicuro della natura del rapporto fra i due, lì proprio come Freya, tu colpisci, e rimesti ogni certezza, sempre con uno stile impeccabile e scorrevole. D'improvviso siamo di fronte a Potter e Malfoy, ma è come non fossero più solo Potter e Malfoy, come ci fossero più di due persone, ed al tempo stesso meno. So di non star spiegando la mia impressione proprio logicamente, eppure non saprei descriverlo in nessun altro modo: sotto al cerotto, quello che mostra un Malfoy imperturbabile ed un Potter "tutto sotto controllo", c'è ben altro che una ferita aperta, loro due, spogliati delle circostanze e finalmente uno davanti all'altro. Ma per strappar via il cerotto, e far emergere quell'unico squarcio, c'è voluto l'intervento della piccola fata sventurata, e della stramba Lunatica.

Come anticipato, è qui che volevo arrivare. Luna, più che qualsiasi altro personaggio, rappresenta per me l'unica ad avere tutti i tasselli del puzzle, senza darlo a vedere. Anche la Luna dei libri, d'altronde, inaspettatamente ha sempre avuto la risposta agli enigmi più intricati, come fosse sempre stata un passo avanti agli altri, persino ad Hermione. Non a caso stiamo parlando di una Corvonero. Luna ha sofferto, perdendo la mamma da piccola, e essendo continuamente additata come quella strana, la stravagante, l'eccentrica. Come la tua fatina, Luna ha avuto per molto tempo le ali spezzate. E veniamo quindi alla tua Freya. Curiosa la scelta del nome, se posso dirlo: un nome mitologico gravoso, considerata un po' come un'Afrodite norrena. E direi che non potevi scegliere nome migliore. Come ogni fata che si rispetti è dispettosa, certo, ma provvidenziale. Quanto alle sue ali spezzate, volendo concedermi un volo pindarico, ho trovato un piccolo parallelismo anche qui. La piccola Freya, dalle ali spezzate, mi ha fatto pensare al Potter e al Malfoy per come li conosciamo: separati, spezzati. E per questo sventurati. E non a caso, prima di essere stata liberata da Luna, suppongo che la piccola Freya fosse guarita, che la ferita alle sue ali si fosse rimarginata. Come le ali di Freya si sono ri-unite, così, con l'espediente dell'incantesimo (un legame) proprio suggerito dalla fatina, hanno fatto quei due.

Credo di essermi spiegato peggio del solito, e per questo mi scuso. Ad ogni modo, non mi resta che farti i complimenti, e tranquillizzarti in merito all'ansia: nessun'aspettativa è stata fin ora delusa. Per il prossimo capitolo, come per quest'ultimo, aspetterò...anche perché rischio di rimanere a corto di capitoli, e quindi di qualcosa che valga la pena di leggere, dato che qui su EFP c'è un terribile periodo di magra.

Ancora complimenti,
Alla prossima,
Indice.

Recensore Veterano
21/07/15, ore 13:10

Ed ri-eccomi qui, pronto per un altro sproloquio che spero sia meno delirante del precedente. Ma procediamo con ordine, prima di tutto, un particolare che ho tralasciato nel commento precedente: l'utilizzo della prima persona durante la narrazione. Mea culpa, nella scorsa recensione, preso dalle impressioni a caldo, ho trascurato questo dettaglio che non può assolutamente essere ignorato. Solitamente non apprezzo le narrazioni in prima persona, le trovo innaturali, stridenti, e particolarmente fastidiose. Non che non avessi notato la scelta stilistica, o che mi sia stata del tutto indifferente, anzi...il semplice fatto che non mi abbia fatto storcere il naso, te lo assicuro, è un gran traguardo. E in questo capitolo, forse più che nel precedente, l'ho apprezzata particolarmente. Questo flusso di pensieri, quasi di una coscienza a tratti volutamente meticolosa e attenta, a tratti quasi sconnessa (in senso buono) e preda di mille sfaccettature diverse, trovo si adatti magistralmente al protagonista di questo capitolo.

Ciò che mi ha colpito, in questo caso, non è tanto l'espediente narrativo, che diciamocelo non trovo particolarmente originale (non volermene, ti prego): non è raro trovare storie in cui i nostri poveri protagonisti si ritrovano a dover forzatamente condividere la stessa stanza e, quasi mai a caso, si tratta sempre della camera da letto. Ma questo piccolo appunto non penalizza per nulla l'intero capitolo, anzi, trovo che, sebbene l'elemento non sia particolarmente inaspettato, il tuo modo di renderlo lo sia eccome. Questa continua lotta interiore del nostro malcapitato Malfoy, ha aggiunto l'essenziale a questo capitolo, allo stesso tempo arricchendolo. Non ho potuto far a meno di notare il cambiamento di registro, più ricercato, e di tono, da un lato fermo e sottile, dall'altro segnato da l'incertezza (ho particolarmente apprezzato anche la parte in corsivo, così come le tonnellate di interrogativi che Malfoy pone a se stesso). E qui, bisogna spender più di due parole sulla caratterizzazione. Ancora una volta qui, in un semplice capitolo, hai incastonato tutte la caratteristiche che si addicono ad un personaggio come Draco: l'astuzia, la freddezza, il suo esprimersi calcolato e il suo soppesare le parole. Ma c'è dell'altro, qualcosa che hai saputo mostrarci senza strozzature, proprio -forse- per merito della prima persona: c'è una persona a tratti fragile, insicura, spaventata. Ed alla fine, è proprio così che l'ho sempre immaginato: una persona che analizza, vaglia le possibilità, si arrovella persino, ma che avvilita finisce per agire, ignorando le proprie insicurezze. Il tuo Draco si scherma dal mondo esterno, costruendosi una facciata, che però sembra quasi essere di carta pesta, e ciò che hai meravigliosamente sottolineato è quanto Draco sia consapevole delle proprie debolezze, e di conseguenza della debolezza di questa maschera che si ostina ad indossare, ogni mattina.

Altro frammento di particolare pregio, lasciamelo dire, è stato quel "mi fido di te". Una semplice frase, oltre la quale Draco non può far a meno di andare: sente il peso della responsabilità, persino per quel piccolo gesto, per un semplice incantesimo. Ho percepito anche qui l'ennesima lotta interiore, che così bene caratterizza questo anti-eroe: aver qualcuno che si fida di lui, equivale a dover imparare a fidarsi di se stesso. Ed il cambiamento è evidente e inesorabile, lentamente, come la goccia che scava la pietra, Malfoy indossa di nuovo la sua maschera, ma finalmente riesce a riconoscerla, e sebbene si rifugi ancora dietro quest'ultima, sa che finalmente, prima o poi, arriverà una mattina in cui potrà dimenticare quella stessa maschera sul comodino, senza rimpianti. Magari ripenserà tutto il giorno a quella maschera dimenticata sul quel comodino, magari si sentirà esposto senza di lei e si maledirà per aver deciso di abbandonarla. Ma qualcosa mi dice che "qualcuno" gli farà capire di non averne più bisogno. E infine, non la indosserà più.

Ok, credo di averti ancora una volta sommerso con almeno un milione di considerazioni inutili. Il tutto per dirti, insomma, quello che potevo dirti in un paio di parole: ottimo lavoro! Non mi sono affatto pentito di aver messo questa piccola perla tra le seguite, e non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo. Cercherò di trattenermi dal precipitarmi a leggerlo adesso, perché credo che i tuoi scritti debbano sedimentarsi e assestarsi per bene, o rischierei di lasciarti dei commenti non degni. Detto ciò mi dileguo, non senza un piccolo applauso per quel 394, che non è assolutamente buttato lì a caso. Adoro questo genere di riferimenti, che sembrano quasi casuali, mentre leggo, e sì, sono il genere di persona che nota anche questi piccoli vezzi d'autore, perdonami.

Ancora complimenti, e a ri-sentirci....e no, non è una minaccia!
Alla prossima,
Indice.

Recensore Veterano
20/07/15, ore 22:47

Finalmente. Mi aggiravo disperso qui su EFP da un paio di giorni, per ingannare la noia pre-esame, alla ricerca di qualche buona storia, o almeno di una che valga la pena di commentare. Ho adocchiato la tua e mi sono detto: "toh guarda, che titolo interessante". Ho letto il primo capitolo e ho l'ho piazzata tra le seguite, e quindi ti ho investito -senza che lo sapessi- di una grande responsabilità. Occhio eh.

Ok, dopo questo sproloquio iniziale, qualche considerazione è d'obbligo: non chiedermi perché ma sto proprio ascoltando Across The Universe, mentre ti lascio questo commento, che non ha la pretesa di essere una recensione decente. Proseguendo con le considerazioni, delle quali probabilmente ti importerà ben poco, ho deciso di commentare capitolo per capitolo, e questa scelta verrà giustificata a breve. Dunque mi lancio senza ulteriori indugi, prima di snervarti oltre.

Beh, è più facile a dirsi che a farsi, credimi. Vorrei iniziare con uno dei miei focus maniacali: la caratterizzazione. Non leggevo una caratterizzazione di Harry così viscerale, dettagliata e meticolosa da secoli...se non -forse- da sempre. Quindi permettimi di iniziare qui con i complimenti. Credo che, manovra d'autore a parte, la caratterizzazione sia la chiave di volta di ogni buona storia, e qui ti do' allegramente un punteggio pieno, se di punteggi bisogna parlare. Altro elemento che, lo so ho un problema in merito, è di vitale importanza, a mio parere, è il registro. Lo trovo molto ricco, eppure in linea con il personaggio, non ci sono evidenti cadute di stile e la lettura fila che è un piacere. Ironia e sarcasmo usati magistralmente, senza mai risultare sciocche o banali, il che è raro da trovare in giro per le storie, ultimamente. Mi hai strappato più di un sorriso, e questo è ancora più raro, giusto per dovere di cronaca.

Ma lasciando stare le mie fissazioni da lettore -fin troppo- invadente. Questo primo capitolo è stato una rivelazione, e l'ho adorato dall'inizio alla fine, senza eccezioni. C'è tutto ciò che di Harry debba esserci, e per questo a farla da padrone è Draco di conseguenza, punto focale di una prospettiva tutta costruita dal nostro caro Potter. E sebbene il mio vizio sia quello di cercare le parole che l'autore non scrive, piuttosto che quelle sulla pagina, sebbene io stia lì ad arrovellarmi sulla scelta delle parole usate, come ho detto, qui non trovo nessuna sbavatura.

Ultimo appunto, forse l'ho percepito solo io, ma questo suona tanto come un incipit. Ed è per questo che credo che la concatenazione di eventi che ne seguirà (o che precede), meriti di essere considerata, e quindi commentata, separatamente. Pregusto una storia ben ricca, e la cosa mi fa gongolare, e quindi bisogna procedere con ordine o mi lascio sfuggire qualcosa di fondamentale (o magari sono tutte mie elucubrazioni, in tal caso, ignorami deliberatamente).

Oh, quasi dimenticavo, vedi che succede? Mi è piaciuta "l'introduzione" (?), con Harry che riconsidera tutto ciò che ha perso, e mi è piaciuta la sua simmetrica conclusione, sempre con il nostro protagonista che questa volta considera ciò che ha (ri)trovato. Ok, credo di essermi spiegato malissimo, ma come avevo preannunciato, questo non è un commento semplice, forse perché queste 1600 parole sono di più, e sono tutto fuorché semplici.

Complimenti,
Ed alla prossima,
Indice.

Recensore Junior
18/07/15, ore 13:52

Ciao Lor, oltre al fatto che mi sento un sacco bene con me stessa per averti ispirato delle drarry (anche se con qualche scompenso da parte tua IK) io sono seriamente commossa da tutto questo.
Ti avevo accennato a quanto mi piaccia come rendi Draco e ora voglio dirti che A-D-O-V-O come scrivi di lui.
Posso vederlo che ghigna di fronte a me da quanto é reale.
Il tuo Draco per me é state of mind insieme a quello di DDG.
La dinamica é un sacco tenera e ironica, tra il rapporto drarry e Neville e Luna nel loro mondo.
É divertente e scorrevole, non vedo l'ora che tu scriva la seconda parte (ti sommergeró di canzoni, ed é una minaccia).
Mi ha fatta sorridere che alla fine di tutto c'entrasse Blaise, é cosa buona e giusta che c'entri sempre Blaise.
Va bene, mi ritiro nel mio antro, tu continua a scrivere drarry per la tua fan numeto uno, mi raccomando.
Un bacino, Ronnie <3

Recensore Veterano
14/07/15, ore 16:04

Ciao,
confermo che la storia mi piace molto. Mi piace la narrazione dal punto di vista dei due protagonisti e questo Draco dibattuto da un sentimento che prova ma che ha paura di mostrare per paura di essere respinto... Speriamo non succeda!!!! ^__^
Complimenti!
LYL

Recensore Veterano
10/07/15, ore 08:30

Complimenti! Hai scritto un bellissimo capitolo/storia, I pensieri di Harry si susseguono uno dopo l'altro e sembra di essere lì davvero con loro a guardarli bere il caffe, a sorridersi e a scherzare come due vecchi amici... Davvero dolci entrambi, ironici al punto giusto, ma pur sempre Potter e Malfoy ^__^
Spero vorrai continuare a scrivere!
Al prossimo capitolo.
Lilyan