Recensioni per
«Sospira»
di Francine

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/06/16, ore 20:28
Cap. 1:

Ci ho messo un po' a capire da che parte andava guardata questa serie, ma alla fine eccomi qua.
La mia abissale ignoranza in tema mi fa ipotizzare che l'uomo della provvidenza sia Shura, pronto ad uccidere, ma non ne sono certa.
Sono certa invece della frescura e leggerezza di questa alba, attimo irripetibile in cui tutto deve ancora succedere, e ad Aiolos è concesso di riflettere su cosa stia facendo, sul perchè abbia deciso di finire male (perchè lui lo sa che sta per finire male, no?) per salvare LA donna, quella che ai suoi occhi le racchiude tutte. E lei in cambio soffia sulle sue ali.
Su quelle dell'anima, certo.
Ma non ho potuto fare a meno di andare a cercare una qualche bella immagine di Aiolos, osservare le ali della sua armatura, ed immaginarle sospinte dal soffio eterno di Athena.

Recensore Master
07/10/15, ore 21:51
Cap. 1:

E con questo "sospira" che ci ricorda un'altra poesia, ci introduci alla drabble su Aiolos, o Micene di Sagitter. Micene il Cavaliere che veniva ritenenuto un traditore, e invece era il più leale di tutti.
Poche parole, ma scelte nuovamente con cura. Il pezzo che più mi ha colpito sono state le prime righe sulla vita degli uomini che gravita intorno a una donna, per riprendere proprio la primissima frase della drabble, ma anche le altre osservazioni sono state ugualmente coinvolgenti.
Complimenti ancora una volta per questi ritratti brevi ma appassionanti.
Alla prossima!
Stellaskia

Recensore Master
23/09/15, ore 22:54
Cap. 1:

Ed eccomi ancora una volta, qui!
Rimango semplicemente senza parole per la bellezza dei tuoi lavori, sono sempre così delicati ed incredibilmente poetici. Riesci a gestiri i personaggi più vari e particolari, senza mai cadere nell'eccessivo o nel banale. Rimango totalmente affascinata dall'impostazione della narrazione, per l'ottima trattazione dei personaggi e la loro introspezione che non può non conquistarmi per quanto bene riesca. Hai i miei più sinceri complimenti e spero davvero che i miei commenti riescano a farti intuire quanto realmente apprezzo questi tuoi lavori!
Passando alla drabble in sé, Aiolos è un personaggio veramente difficile da trattare - almeno a mio giudizio. Parliamo di un personaggio che è stato profondamente idealizzato dallo stesso autore che ce lo presenta così incredibilmente eroico ed epico nel suo salvare Atena e non porsi problemi a morire per ella. Nonostante simile filosofia non mi abbia mai accattivato, non posso fare a meno di riscontrare quanto tu sia riuscita a renderla al meglio, dandogli finalmente la giusta introspezione. Ho davvero apprezato come hai gestito il tutto: il suo parlare di donne ma alla fine capitolare tutto sulla neonata Atena. Credo che sia profondamente poetico.
Concludendo, una splendida drabble! Complimenti!
mughetto

Recensore Veterano
18/07/15, ore 13:29
Cap. 1:

Credo di amarlo.
Anzi, no, di amare il suo senso del dovere, il suo essere Eroe ancora e ancora. Nel piccolo e nel grande. Uno di quelli a cui non potrai chiedere di vivere un'altra vita se non quella a cui è destinato: comunque, non la scambierebbe con nient'altro.
Bella, intesa, struggente.
Negli occhi di Athena, ci sono tutte le donne del mondo.
E a tutte, spetterebbe la fedeltà e l'immenso amore di Aiolos.

Recensore Junior
13/07/15, ore 23:08
Cap. 1:

Ok. Sono millanta giorni che non riesco a farmi più sentire.
E, in verità, ho intenzione di scriverti una e-mail colossale e papirica appena sostenuto l'esame finale il 20 c.m. (e sì, anche adesso sono qui che litico con Unità di Lavoro, Competenze, e altre amenità del genere).
Ma. Ma c'è un ma.
Ed è la tua drabble. Che è arrivata come un'epifania. Che è una epifania.
Dolce. Dolcissima. E terribile.
Come solo la luce può essere; come solo la luce sa essere. La luce della speranza che Aioros tiene in braccio; la luce della speranza che Anissa riceve da Aioros. E che è flebile, appena un sottile alito di vento, appena un sospiro. Appunto.
E' innamorato Aioros in questa tua drabble.
Ed è stupendo, profondo e conturbante quell'amore che gli descrivi portare ad una donna, ad una dea, ad una bambina in fasce che lui già vede adulta, già vede irradiare splendore, luce e, appunto, amore.
E' un ragazzino innamorato, Aioros. Dei suoi sogni, delle sue speranze, dei suoi ideali. Ed è innamorato in modo languido, quasi struggente, di quell'idea, di quella possibilità che sì, davvero l'amore è qualcosa che ti lambisce lo spirito, e cancella ogni altra cosa, ogni altra sensazione. Anche lo strazio di quelle ferite che ti hanno portato ad un passo dalla tomba, la vita il fiato rantolato fra i denti, azzannato come l'ultimo estremo sottile filo di luce che proprio no, non ti decidi a lasciar andare.
Sai cosa mi ha colpita (oddio. Mille cose, in realtà. In cento parole. Ma questa. Oh, questa è stata una pugnalata. E di quelle a tradimento, eh!)?
Il fatto che tu hai preso un momento; un momento classico e scontato, se me lo concedi. La morte di Aioros.
E l'hai trasformato. L'hai rovesciato. La morte? Qui la morte non c'è. Qui non ci sono ferite, sangue, sofferenza. Qui non c'è nulla se non due anime, due amanti ideali che ascoltano il proprio respiro e osservano un'alba, l'unica che vedranno assieme.
E sì, insisto. Qui Aioros è innamorato. Di quella luce, di quell'alba, del fremito che avverti in ali di cosmo stanco. Che noi sappiamo stanco; ma che fremono di quel refolo che forse è fantasia forse è una carezza dolce e delicata della dea, della donna.
Della Donna in assoluto, dell'unica cui Aioros possa e voglia guardare. Quella che rincorre forse dei tempi del mito e forse rincorrerà ancora. Quella che avrebbe voluto stringere fra le braccia un istante ancora, quella che avrebbe voluto veder crescere mentre si aggrappava a lui. Quella che, lo sa, ha intenzione di seguire, come un alito di vento, come il vento che le gonfia il cuore e fa tremolare le piume dorate di Sagitter.
Come il vento che lo porta lontano, con l'anima e la mente.
Ad una vita in cui c'è una donna, sì. Una donna senza viso nè sorriso. Una donna incorciata per caso da una finestra; una donna da aspettare, contemplare, amare. Una donna per cui comprare un fiore e stropicciarlo nelle mani; una donna di cui spiare l'ombra delle ciglia e il sorriso spensierato. Una donna di cui essere geloso.
Perchè qui Aioros è quasi geloso di quella luce-bambina che stringe fra le braccia. Come un amante possessivo.
E che gli concede il più alto, profondo, totale dei doni. Un respiro. Un repsiro in cui lui può diventare tutto, può essere tutto. Ed è l'ossigeno dopo l'affanno della corsa; ed è la sicurezza di un destino che da pigolio di stelle diverrà nova abbacinante; ed è la sicurezza che ci sarà sempre quella luce, ad attenderlo. Calda. E rassicurante.
Come un'amante.


Ok. L'ho amata. Si capisce, vero?
Forse anche perchè sei riuscita a presentare questa scena con un'aura di dolcezza e di devozione, con quella serenità che non ha nulla del sacrificio eroico ed è eppure perfusa di una luce abbacinante che non ha nulla di stucchevole.
Insomma. Io perosnalmente ho la mia visione di Aioros. E sì, non è come la tua. Per me Aioros resta un ragazzino che è morto senza nemmeno sapere esattamente perchè. E che ha dei rimpianti. Tanti rimpianti. Troppi. Perchè di morire a tredici anni non puoi averne voglia, nemmeno se hai un'armatura d'oro sulle spalle e forse intuisci che stai facendo l'unica cosa giusta che potessi fare.
Comunque. Per me Aioros resta un ragazzino che il caso (Tyche!) ha trasformato in eroe; e che, se potesse tornare indietro, farebbe una scelta diversa. Sceglierebbe di vivere. Non dico che farebbe uccidere Anissa; ma qualcosa. Qualcosa di diverso forse lo farebbe. Per non crepare fra i rocchi del Partenone senza nemmeno essersi davvvero affacciato alla vita.
Quindi sì. Adoro questa tua drabble.
Per quello che è. E per quello che mi mostra.
Non l'eroe; non il martire. Ma l'uomo. L'uomo che vede la bellezza nella creaturina che ha fra le mani, che intuisce la sua luce ed è disposto a regalarle il suo repsiro, quando lei glielo chiede.

Un abbraccio fortissimo!
(e a presto, spero^^)

Recensore Master
13/07/15, ore 14:10
Cap. 1:

Mia cara Francine,
innanzitutto mi scuso per il mio lungo, lunghissimo silenzio. Questi ultimi mesi sono stati molto particolari e difficili e qui su EFP sono stata una presenza un po’... evanescente. Ho sempre letto – beh, in fondo era proprio per leggere che 3 anni fa decisi di iscrivermi! – ma restandomene in silenzio, in attesa di poter lasciare un commento all’altezza dello scritto.
Oggi, dopo aver letto questo tuo ennesimo, piccolo capolavoro, mi sono imposta di lasciarti una recensione (e di dare segni di vita, anche!).
E non sai quanto sono felice di poterlo fare, finalmente! *^*
 
Perdona il preambolo, parto subito con la recensione vera e propria.
Dire che ho amato il finale è minimizzare, perché a quel “sospira” messo lì alla fine e che riesce a trasmetterti un arabesco di sensazioni, non ho potuto fare a mano di pensare ai versi “e sembra che dalla sua fisionomia esca / uno spirito dolce ricolmo d'amore / che va dicendo all'anima: Sospira”.
Conoscendoti, non penso che sia una coincidenza il riferimento al meraviglioso componimento di Dante, tutt’altro. E sai cosa ti dico? Che il rapporto che lega i Saints ad Athena – ciò che la dea stessa è per loro – mi ha sempre fatto un po’ pensare a quello che legava Dante a Beatrice (intendendo l’amore come “agàpe”, è chiaro, ma senza entrare in merito alla religione cristiana che non ci azzecca una mazza...!).
E chi poteva essere il protagonista di questa drabble se non Aiolos? Nel mio immaginario lui è il “Santo” per eccellenza, quasi fosse un ideale piuttosto che una persona in carne ed ossa... il che non sarebbe poi così assurdo, visto che le comparse postume sono tutte in forma “spirituale”.
Ho (ri)colto anche il riferimento alla finestra spalancata sulla vita che avevo avuto modo di apprezzare già nella tua “Window in the skies”: e ti rinnovo i miei complimenti, perché riesci ad inserire queste metafore in modo diverso ogni volta, anche se il significato di fondo resta lo stesso.
Aiolos si sta affacciando per un’ultima volta su quell’immenso spettacolo e sta prendendo un’ultima “boccata d’aria”, ma se devo essere sincera non mi sembra affatto dispiaciuto di immergesi “nel mistero del silenzio” (non che ne sia felice, ovviamente): in fondo, lui ha adempiuto al suo compito e fra le braccia sta stringendo Athena, la dea che ha il volto di tutte le donne – immagine bellissima! – e il soffio della speranza nell’animo, che ormai è salva.
Come sempre, i tuoi scritti mi lasciano un po’ alienata – in senso positivo, eh! – perché mi spingono sovente a riflettere e mi permettono di vedere il mondo dei Saints in prospettive diverse (e non c’è cosa più bella che interpretare un’azione, una frase, chiedersi perché un determinato personaggio abbia agito in quel modo o, più semplicemente, quali pensieri abbia avuto...).
Sono noiosamente ripetitiva se ti faccio i miei complimenti, vero? Beh, dovrai sopportarmi, perché te li farò lo stesso ogni volta! :P
Complimenti! Questa drabble è delicatissima e malinconica, eppure porta con sé delle immagini concrete che ti colpiscono con la loro forza evocativa, soprattutto nella parte iniziale: ho provato lo stesso smarrimento che ti coglie quando ci si ritrova ad ammirare la bellezza di un tramonto e l’immensità del mare...!
 
Un bacione,
Ele

Recensore Master
13/07/15, ore 12:53
Cap. 1:

A me le drabble piacciono tanto
Sono nuclei di poche parole, eppure tutte efficaci - tutte che hanno da raccontare qualcosa. 
La scena è classica, ma arriva al cuore - e su quel sospira, sospiro un po' anche io. 
Al solito, sempre sbadilate di complimenti! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*caffè?*