~~Buuuuuu! T.T
Dovevo immaginare che, dopo il fluff della tua prima JohnLock, sarebbe arrivata una batosta di angst per i miei poveri feels.
Dimmi la verità: hai contratto la Moffatite? Perché questa tremenda OS è degna della sua mente diabolica!
Ad ogni modo, hai descritto lo scenario iniziale in maniera superba.
Lo hai fatto attraverso i pensieri di John, che recepiscono appena quello che accade intorno a lui, ma tramite i quali hai reso tutto molto chiaro per il lettore.
Ho immaginato la scena a rallentatore, con un sottofondo di musica struggente e con gli effetti sonori attutiti, come sempre accade nei momenti più tragici di film, telefilm e quant'altro. Quelli destinati a spezzare il cuore dello spettatore, o, in questo caso, della povera lettrice che ti sta rilasciando questa recensione e alla quale, sappilo, hai inferto un duro colpo con questa shot. ù_ù
Comunque, ripeto che la scena è descritta talmente bene che io stessa ho provato un moto di disgusto quando ti sei soffermata sul suono raccapricciante udito da John e dalla vista che si presenta ai suoi occhi.
Devo dire che mi è piaciuto molto vedere che Mycroft e Lestrade compaiono a fianco dei nostri piccioncini nella lotta agli zombie. Sono due personaggi che mi piacciono parecchio e mi fa piacere vederli lavorare insieme. ^^
Comunque, con la solita fredda razionalità che li contraddistingue, non possono che incitare John a fare quanto è necessario.
I pensieri del medico, il suo iniziale e fermo rifiuto a credere che Sherlock se ne sia davvero andato, i suoi tentativi di stabilire un contatto con l'uomo che ama oltre il mostro ributtante che è diventato in seguito al morso... Tutto è molto verosimile, IC ed espresso in maniera esemplare.
I sentimenti che fai provare a John arrivano senza filtri direttamente al cuore di chi legge, ma in questo sei sempre stata abilissima e ormai non dovrei più neanche stupirmene. ;)
Ma il punto più doloroso e che mi ha toccata di più, è stato quando John smette di pensare, in modo un po' egoistico ma comprensibile, al suo dolore per la perdita di Sherlock e riflette su come Sherlock stesso debba sentirsi in quelle condizioni e come vorrebbe che lui si comportasse.
Anch'io penso che il detective si comporterebbe così in una situazione del genere ed esorterebbe John ad ucciderlo definitivamente, anche per evitare di fargli del male a sua volta.
La parte in corsivo è troppo angst per parlarne, ma ho adorato l'ultima confessione e quel “Ti amo” tanto agognato che arriva proprio un attimo prima della fine. T.T
La conclusione è degna di tutto il resto della shot e mantiene lo stesso tono macabro e straziante, lasciando il lettore quasi in una condizione di sospensione, come se la storia dovesse proseguire ma, per il fatto stesso che Sherlock non c'è più, diventasse impossibile immaginare cosa potrebbe accadere dopo.
Alla fine, John capisce che l'unico modo per salvare l'uomo che ama è ucciderlo e, proprio per l'amore che prova per lui, mette da parte il desiderio vano di tenerlo con sé e preme il grilletto, anche se la cosa gli spezza il cuore.
Accidenti, Menade Danzante! Sono combattuta perché, da una parte, direi che questa OS non mi è piaciuta proprio a causa dell'enorme quantità di angst, ma non posso farlo assolutamente, perché, proprio per il fatto di essere riuscita a coinvolgermi tanto, meriti tutti i complimenti del mondo.
Riesci a gestire lo stile disteso e fluffoso bene quanto quello tragico e molto, ma molto, dark che hai magistralmente impiegato in questa shot.
Che altro aggiungere se non che sei stata bravissima anche stavolta?!
Ma ricordati che hai una parte del mio cuoricino sulla coscienza! :(
Stria93 |