Salve, Akemi!
Oh my, arrivo in ritardo... di ben due mesi?! Oh santo cielo, sono proprio senza speranza.
Onestamente dovrei star studiando, ma credo che una piccola pausa per lasciarti questa recensione si possa anche fare, non credi? *ehehe*
Allora, allora, qui si parla di Kyouko! Ammetto che in un primo momento non mi ha impressionato molto come personaggio – la classica bulletta tsundere, tanto per intenderci – ma con un successivo rewatch mi sono dovuta ricredere. Da quel momento ho iniziato ad adorarla come poche, perché la persona che è diventata ha avuto origine da un desiderio generoso e distruttivo al tempo stesso che non ha portato alla perdita totale e all'inaridimento dei suoi sentimenti; ha solo contribuito a farli sopire sotto una coltre di arroganza e indifferenza.
Onestamente non riesco a concepire le ragioni che possano nascondersi dietro ad un atto talmente disperato e folle come un suicidio: non ci riesco. Tuttavia tanto era l'attaccamento del padre di Kyouko ai dettami della sua religione che altro non poteva fare se non denigrare sua figlia ed etichettarla come eretica, come strega. Buffo che lei, guerriera in prima linea contro il frutto della disperazione, venga messa sul loro stesso piano.
Ingiusto che lei, che ha sacrificato la sua anima, la sua vita, venga ripagata con la morte.
E ride. Sarà a causa della follia, del terrore, dell'odio o del rimpianto, ma in ogni caso quella risata inanimata e fredda mette i brividi al lettore, che già vede la Soul Gem della Puella diventare nera, nera, sempre più nera... Impura come le Streghe che la stessa combatte.
Penso che la madre e la sorellina di Kyouko avrebbero, come ipotizzi tu, accettato la sua nuova natura ed il suo sacrificio. Suo padre, palesemente, no. Perché? Ha davvero prevalso l'amore per un dio, per un ideale, per una convinzione, sull'amore per la vita, per le proprie figlie? Davvero?
Che vita vuota.
Se realmente avesse creduto alle sue predicazioni, sicuramente tutto questo non sarebbe successo. Invece, come dice il titolo, quell'uomo che comprensibilmente Kyouko si rifiuta di chiamare padre viveva nell'illusione di una fragile fede, che l'ha solo condotto alla morte.
La disperazione, a quel punto, inizia a lambirla dolcemente, calda e accogliente e bruciante al tempo stesso, inarrestabile come la sua stessa rabbia. Ophelia, mi duole dirlo, rappresenta al meglio Kyouko nelle vesti di Strega; devo dire, oltretutto, che l'idea da te sviluppata è nettamente migliore di quella proposta dall'anime. Sakura che perde la speranza a causa di Sayaka? Ma stiamo scherzando?
Ad ogni modo, one-shot gradevole e bellissima, ricca di emozioni ma soprattuto di quell'angst che è parte integrante dell'anime stesso.
Che dire, spero aggiornerai presto! Non vedo l'ora di leggere cosa ci proporrai riguardo Sayaka, Homura e Madoka; sono davvero curiosa.
A presto!
Tsu. |