Eccomi, Kan, finalmente ce l’ho fatta!
E’ davvero una storia stupenda, intensissima e molto, molto particolare.
Ho adorato i momenti che hai scelto di percorrere e soprattutto la prospettiva da cui hai scelto di farlo.
Speravo che la storia proseguisse anche dopo il giuramento di Feanaro, mostrando quindi sia il prima che il dopo, e leggere entrambi i momenti è stato bellissimo!
Innanzitutto, ho amato il modo in cui hai descritto l’atmosfera, e il modo in cui Nerdanel osserva le tenebre improvvise e inspiegabili, e il modo in cui lei percepisce da lontano la partenza delle schiere di Orome a caccia di Morgoth e i venti di Manwe che spazzano via i fumi di Ungoliant: veramente veramente suggestivo!
Per quanto la cosa la terrorizzi, ancora la certezza che le Potenze rimedieranno a ogni cosa è presente e la sostiene… Almeno finché non la raggiunge Findis e finché, soprattutto, non parla con Indis.
Il modo in cui hai descritto la reazione di Indis alla morte dello sposo mi ha veramente sconvolta: il dolore non la ridotta in lacrime, non l’ha fatta nascondere dietro l’indifferenza: no, peggio.
La devastata, fino a lasciarla vuota, in preda a unsenso di impotenza che le permette solo di stare a guardare ciò che sta per succedere, con l’acutezza e la preveggenza data, forse, anche dalla disperazione.
Il suo atteggiamento è a metà tra una disperazione troppo grande per darle un nome e uno sfogo, e una lucidità quasi inquietante….
Molto particolare come resa di Indis, Kan, davvero, mi a colpita davvero tanto.
E stessa cosa per Findis: ho provato tante volte a immaginarmi il suo carattere, ma non ci sono mai riuscita, non del tutto.
Mi ha colpita il tuo renderla così attaccata alla famiglia da rinunciare, a poco a poco e con consapevolezza, a tutto ciò che avrebbe potuto avere per sé: un posto tra le ancelle di Varda, uno sposo, una famiglia…
Eppure per lei non è un annullarsi, anzi. E’ ciò che ha scelto con determinazione di fare. Se la sua famiglia, nel caso specifico sua madre, ha bisogno di aiuto, sarà lei e nessun’altro a prestarle quell’aiuto.
Ho la sensazione che ci sia veramente tanto nascosto dietro questa tua resa di Findis, tante sfaccettature di questo personaggio, e la cosa mi piace e mi incuriosisce da morire!
Di sicuro intanto in quel suo fare deciso e sordo a qualsiasi tentativo di farle cambiare idea ho riconosciuto la sua parte noldorin…
E ora veniamo alla protagonista vera della storia: Nerdanel.
L’hai caratterizzata in maniera davvero perfetta: mi ha colpito tantissimo come Nerdanel quasi si accusi per le sue fragilità, ma allo stesso tempo sia fermamente decisa a portare avanti i propri principi e le proprie convinzioni indipendentemente da ciò che pensano Feanaro o chiunque altro.
Nerdanel si rimprovera per la speranza che ancora nutre di riavere Feanaro accanto a sé, come un tempo, addirittura per quel residuo d’amore che ancora prova per lui, che non è stato del tutto soffocato dai litigi e dalla separazione che li ha definitivamente divisi.
Non solo: Nerdanel, da tutti chiamata la saggia, non si ritiene affatto tale: ciò che sta succedendo ha reso la saggezza più che mai soggettiva, e ciò che pare saggio agli altri a lei, la saggia, pare follia, e viceversa.
Eppure è proprio nel riconoscere questo che sta la saggezza di Nerdanel, secondo me!
E nonostante tutti questi dubbi, lei le sue decisioni le ha già prese, e sa, o almeno spera di sapere, il modo giusto per imporle a Feanaro, o quanto meno impedirgli di portarle via tutto uscendone ancora vincitore e lasciando lei sconfitta.
Sei riuscita a mostrare in questa storia tutta la forza di Nerdanel, tutta la sua capacità di comprendere ma anche farsi ascoltare dallo sposo.
E sei riuscita a mostrare anche e soprattutto la sua fermezza come persona, come non abbia paura di mostrare le proprie convinzioni, e come non intenda cambiare sé stessa per niente e nessuno, per quanto questo possa costarle.
Davvero un bellissimo ritratto di questo splendido personaggio, Kan, complimenti!
Inquietante e atroce la scena del discorso di Feanaro e del giuramento vista da lontano, da una Nerdanel che osserva i suoi stessi figli rimanere accanto al padre fino alla fine, anche durante quel giuramento che quasi la annienta tanto è terribile, con solo un momentaneo sguardo di Kano a consolarla…
Da quel momento in poi, giustamente, i pensieri di Nerdanel iniziano a correre tutti inesorabilmente verso i suoi figli. Verso Kano che è sempre stato il più sensibile, verso Nelyo, il suo primogenito, il fratello maggiore che mai abbandonerà quelli minori, e verso i più piccoli che, troppo impetuosi, non ritorneranno certo da lei.
I pensieri che lancia ai figli e attraverso cui li ricorda sono veramente dolcissimi, e mostrano veramente tutti i sentimenti disperati che una madre deve provare in una situazione del genere.
Mi è piaciuto tantissimo come hai descritto la comparsa di Feanaro nelle stanze di Nerdanel: è evidente che aveva progettato tutto con cura, sapendo che solo lei si sarebbe accorta delle cose fuori posto e che quei gesti ripetuti l’avrebbero irritata.
Peccato che Nerdanel conosca fin troppo bene suo marito per cascarci.
Il costante scontro tra i due e il modo in cui si mescola al desiderio risvegliato dalla vicinanza è intensissimo!
Hai caratterizzato perfettamente Feanaro, tutta l’arroganza che mostra in questo particolare momento, tutto il disprezzo non più celato verso i Valar, verso Indis, verso tutti coloro che non lo seguiranno, tutta la sua bramosia di vendetta e di terre libere.
Ed è assolutamente Feanaro anche nel modo di comportarsi, nei gesti, nelle espressioni… Decisamente e insopportabilmente Feanaro.
E anche Nerdanel è decisamente e meravigliosamente lei nel tenergli testa, e nel mostrargli con decisione tutti i motivi per cui è evidente che ciò che sta progettando è follia, a cominciare dal fatto che la Terra di Mezzo non è quel luogo sicuro e meraviglioso che lui è convinto di trovare, e questo Feanaro dovrebbe saperlo proprio dai racconti del padre che tanto amava.
E alla fine nessuno dei due la spunta.
In quell’ultima unione Nerdanel si prende un’ultima gioia, anche se già mista al dolore per qualcosa che ha ritrovato ma che sta per perdere per sempre, e Feanaro, pur vedendosi strappata una vittoria che credeva di avere in pugno, riesce comunque a colpire là dove sa che farà male.
Ma Nerdanel non si lascerà piegare da quel “La povera e triste Nerdanel”, vero o falso che sia.
Per lei quella che ha fatto è la scelta giusta, l’unica via che valeva la pena seguire, e non cambierà idea, nemmeno difronte a una simile prospettiva, soprattutto non se ha ancora la possibilità di cambiare le cose.
Il passo della Shibboleth con cui concludi, oltre a unirsi in maniera perfetta al tuo racconto, mi ha fatto salire le lacrime agli occhi perché è la prova che Nerdanel non otterrà nulla, per quanto abbia provato, per quanto si sia imposta…
Ed è una cosa ingiusta, resa ancora peggiore dalle affermazioni di Feanaro su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare una “vera moglie”.
Un finale veramente intensissimo, particolarissimo e perfetto!
Meravigliosa Infine la tua descrizione dei Noldor che rientrano in Tirion e poi, alla fine, che escono dalle case per iniziare la marcia: sono due immagini brevissime ma che ho trovato veramente eccezionali, evocative e vividissime!
Sei veramente abilissima a tratteggiare questo tipo di immagini, mi rimangono sempre incredibilmente impresse!
Davvero complimenti, Kan: è una storia veramente bellissima e intensissima!
Hai descritto in maniera splendida ogni scena e ogni atmosfera, riempiendole anche questa volta di tanti piccoli dettagli interessantissimi e di immagini meravigliosamente evocative.
E hai caratterizzato alla perfezione i due protagonisti, mostrando le loro sfaccettature in ogni gesto e parola!
Tantissimi complimenti ancora!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe
P. S. Stupendo anche il modo in cui hai reso il legame tra gli sposi, con Nerdanel sempre consapevole di Feanaro e delle emozioni che prova, e la speranza di lei che anche lui percepisca ancora quel legame: veramente una descrizione perfetta! |