Ciao, buonasera!
Ogni tanto mi rifaccio vivo anche qui, quando si presentano buone occasioni per poter leggere qualcosa di trascinante e godevole come in questo caso.
Apprezzo molto l'amicizia che ha da sempre legato Sakura e Ino, ha creato molti spunti interessanti dalla prima serie e sebbene i momenti non siano mai stati numerosissimi, è sempre stato coinvolgente vedere come questo legame abbia influenzato loro per molti aspetti, da quelli umani a quelli del loro essere kunoichi, complici e ninja in generale.
Passando alla storia, penso innanzitutto che sia un connubio interessante di elementi narrativi, discorsivi e soprattutto introspettivi, con tutti e tre i punti che si prendono i gusti tempi per poter essere accompagnati da un linguaggio ricco, mai ripetitivo e direi anche ragionato nell'utilizzo dei termini, in linea con il legame saldo che riguarda queste due ragazze.
Mi permetto di dire che c'è un IC ben distinto, considerando anche a mente fredda la situazione, la motivazione principale per la quale si crea la scena e i loro temperamenti.
Si potrebbe pensare che la birra possa stonare nel contesto, per il fatto che Ino abbia questa voglia di bersela quando è una che ci tiene alla linea, ma alla fine è uno sgarro, parte del contesto maturo e intimo che è presente qui... e poi diciamocelo, la birra crea una complicità non da sottovalutare nemmeno qui!
È molto gratificante poter leggere una storia dove i dettagli riescono ad incastrarsi con armonia e delicatezza, dando significato ai gesti, alle parole dette e anche ai caratteri delle protagoniste, per alcuni versi simili ma non così troppo alla fin fine.
Ho apprezzato come Sakura abbia subito pensato alla Yamanaka in questo frangente, come non abbia avvertito una sorta di paura nel confidarsi, nello stare con lei e parlarle dell'incubo avuto, reagendo in quella maniera impulsiva e sentimentale che è sua tipica fin dall'inizio della storia.
D'altro canto Ino apprezza nel suo piccolo perché conserva sempre quel filo che le lega e dimostra già in cosa differisce con l'argomento Sasuke: il sentimento che prova lei è più leggero e sviluppatosi nel concetto di rivalità che appartiene a loro, è più un ricordo gestibile che un fantasma presente che infastidisce e scoccia nei momenti meno opportuni.
È piuttosto chiaro di come Ino sia proprio interessata a fare da guscio alla sua amica di infanzia, a renderla partecipe di un momento di forza e d'incoraggiamento, concretizzare la sua presenza con quel piglio contagioso e più brioso, probabilmente più estroverso.
In quel momento insieme dopo la mezzanotte c'è vitalità che inonda tutto l'ambiente, un'ebbrezza innocua tutta da condividere che si intensifica quando le due ragazze interagiscono si "insultano", poi ridono per l'incidente della bottiglia e si distendono insieme, avvertendo quel calore umano pronto a renderle partecipi e bisognose l'una dell'altra, senza curarsi del resto che potrebbe succedere l'indomani o come possono essere trovate dai genitori di Ino, per esempio.
Come dicevo prima, i dettagli sono presenti e tendono a dare un certo carico all'emozione, al messaggio e al concetto visuale delle scene che si susseguono; ad esempio gli appellativi in lingua giapponese che le due si scambiano, la grande quantità di sensazioni che la bionda prova man mano che è a contatto con tutto ciò che la circonda e soprattutto le mimose, fiori legati alla femminilità di ogni donna ed elemento caro alle due, fino dai primi anni d'età.
È una one-shot che semplicemente ricalca con grazia e determinazione un affetto profondo, un affetto che si veste di diverse tonalità preziose e può essere inteso in ogni suo aspetto possibile, un grido liberatorio femminile (e femminista) che si libera e mostra come entrambe siano sbocciate come individui, come in un rapporto equo l'una ha bisogno dell'altra per splendere, per supportarsi e non sentirsi screditate dal mondo crudele che gira intorno a loro.
La storia è molto curata e priva di refusi, direi approfondita nel legame più emotivo relativo ad entrambe le protagoniste ma anche dell'arco narrativo trattato, potrebbe essere una bellissima missing moment di un buon filler della serie animata, che approfondisce e le faccia brillare in una luce più umana e adulta, come poi sono diventate durante la Quarta Guerra.
È difficile coinciliare coincisione, tenerezza e nitidezza di descrizioni e immagini durante la lettura ma personalmente posso dire che ti riesce e ti è riuscito molto, molto bene, in maniera pressocché impeccabile.
I miei complimenti più sinceri!
Un abbraccio grande,
Watashiwa |