Recensioni per
Eravamo Schiele
di Feynman
E io piango. |
Nona classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere" di AmahyP e Chloe R Pendragon - Valutazione di Chloe R Pendragon
A parte questi refusi, non posso dire altro se non bravissima: il testo resta praticamente impeccabile e hai padroneggiato la grammatica con maestria, complimenti! Stile: 13/15. Hai uno stile davvero notevole, lasciamelo dire! Riesci a catturare l’attenzione del lettore e a tenerlo incollato allo schermo dall’inizio alla fine, rapito da ogni singola parola; ci sono state delle scelte circa la punteggiatura che non ho condiviso, in quanto stridevano con il ritmo della lettura, almeno secondo il mio modestissimo parere. Prendi ciò che segue come una mera opinione, dettata dall’interpretazione che ho dato alla musicalità del testo:
A parte queste segnalazioni, da prendere come opinioni personali, hai dato prova di possedere uno stile ineccepibile, fluido e davvero evocativo: la punteggiatura conferiva maggiore enfasi all’introspezione, rendendo ogni frase un veicolo di emozioni che arriva dritto al cuore del lettore. Il lessico mi è parso a dir poco appropriato al contesto, hai sfruttato un registro linguistico semplice ma non banale, capace di dare corpo alla storia senza artifici o pomposità, risultando così fresco e immediato. Nonostante qualche ripetizione all’interno del testo (isolato...isolata/labbra...labbra/sudore...sudore), ogni parola sembra essere scelta con cura, in modo da suscitare un forte impatto emotivo e mostrare un lessico ricco e sempre puntuale; insomma, hai fatto davvero un ottimo lavoro! Utilizzo del pacchetto: 10/10 Hai usato tutti gli elementi del pacchetto in modo encomiabile, dando il giusto spazio a ciascuno di essi. La storia ruota intorno al tema dell’amore, mostrato in ogni sfaccettatura: hai descritto con cura ogni fase dell’innamoramento, partendo dall’attrazione fisica che nasce al primo sguardo e si approfondisce attraverso le percezioni sensoriali, dalla vista all’udito, dall’olfatto al tatto, fino a diventare “asfissiante”. Poi inizia quel conoscersi e avvicinarsi sempre più, nonostante tutte le esitazioni del caso, finché la passione non divampa e ogni resistenza viene vinta; insomma, l’amore trasuda da ogni parola, ponendosi come fulcro di tutto il racconto. La trama è stata letteralmente spremuta fino all’ultima goccia, diventando il pilastro su cui si sorregge l’intera narrazione. Marina è un’artista e non c’è occasione in cui questo aspetto del suo essere non emerga: in spiaggia disegna due ragazze qualunque, alla festa inizia a tratteggiare le forme sinuose e i capelli di brace di Serena, quando è nella quiete della sua camera si diletta a ritrarre la ragazza che le ha rubato il cuore. Anche quando non è intenta ad abbozzare l’ambiente intorno a sé – Serena in primis –, ecco che il suo spirito da artista si mostra attraverso piccoli dettagli: la discussione a tavola, i ricordi di Serena, la capacità di “vedere” le persone attraverso i loro gesti. Marina è una vera artista, non si scappa. Come ho già detto qualche riga fa, l’innamoramento è il vero protagonista del racconto: sono i sentimenti di Marina a reclamare l’attenzione del lettore, mettendo in mostra il progressivo espandersi dell’amore che prova per Serena. Si scorge la timida attrazione e il suo approfondirsi, quel comprendersi a tavola e il successivo coinvolgimento emotivo, quelle sensazioni che spingono inesorabili all’abbandonarsi tra le braccia di Serena, fino all’epilogo. Hai sfruttato la trama in modo sapiente e perfetto, non si può negare. Anche la citazione ha avuto il suo spazio, in tutti i sensi. Pur essendo “fisicamente” presente solo sul finale, la si può chiaramente avvertire nel corso dell’intera storia: tutti i ritratti di Serena, quegli schizzi colmi di vita e di passione fanno sì che il suo ricordo “viva” attraverso quelle linee e quei contorni, rendendo palpabili la sua sensualità e la sua bellezza, carpite dagli occhi e dal cuore di Marina. L’inserimento dell’intero sonetto è stata la ciliegina sulla torta, mi ha davvero impressionato: chapeau! Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 Anche questo aspetto è stato curato nei minimi dettagli, non si può negare. Partendo dalla protagonista fino ad arrivare alle comparse, tutti trovano uno spazio per mettere in mostra la propria personalità, il che ti rende onore vista la mole di personaggi. Chiaramente, il massimo risalto spetta a Marina, una ragazza che appare molto confusa all’inizio, ma che lentamente riesce a ritrovare parte di sé. Si tratta di un’artista, una giovane che ha l’arte nel sangue e che non perde occasione per rappresentare ciò che i suoi occhi vedono. Nonostante il suo innato talento, sacrifica tutto per cercare di compiacere il padre e di sembrare “normale”: così frequenta una scuola che non le piace e un ragazzo che non le interessa, mentre dentro di sé brama la libertà di essere se stessa, senza limiti o timori. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai rappresentato il suo tormento interiore, questa contrapposizione costante tra ciò che vuole e ciò che gli altri si aspettano che voglia. Altro aspetto interessante è il suo rapporto con Carlotta e con Germana; inizialmente si pensa che la sorella sia l’unica persona che realmente riesca a capirla, eppure c’è un momento in cui sembra quasi che sia la madre a comprenderla meglio di Lot. Mentre la sorella si lascia coinvolgere da Maria, dimenticandosi totalmente di Marina, Germana mostra il suo lato materno e il suo dispiacere nel vedere la figlia “trascurata” così affranta e turbata; la mattina dopo l’incontro con Serena mette in risalto proprio questo aspetto, mettendo in luce un capovolgimento tra i rapporti madre-figlia e Marina-Carlotta, così da far apprezzare il primo e mostrare il lato negativo del secondo. Senza dubbi impeccabile è stata la contrapposizione Marina-Serena, rapporto su cui si basa l’intera vicenda e dal quale emergono gli spunti più significativi dal punto di vista introspettivo. Sarà proprio la ragazza dai capelli di brace a mettere in discussione l’intero universo della protagonista: lei, con la sua sensualità quasi sfrontata e con la sua disarmante schiettezza, riesce a far crollare tutte le resistenze che l’artista si è imposta per compiacere il padre, così da far emergere la vera Marina. Molto toccante il dialogo finale tra le due, dal quale viene fuori la sostanziale differenza tra le due ragazze: se la protagonista è una sognatrice che antepone i suoi sentimenti alla realtà, la toscana è concreta e capisce subito che tra loro non potrà esserci il futuro utopico che Marina dipinge. In tutto questo, cosa mi spinge a non darti il punteggio pieno? L’attimo di passione tra le due ragazze. Fino a quel momento, Marina è sempre stata spaventata dal giudizio della sua famiglia, desiderava compiacere i suoi genitori e far credere loro di essere “normale”; allora come è possibile che si sia lasciata andare senza nessuna esitazione, dato che non sapeva di essere sola a casa? Capisco che pensasse che fosse un sogno, che la passione è stata irrefrenabile e che alla fine la domanda se l’è posta, però non mi è sembrato credibile. Anche ammettendo che sia stata trasportata dalla passione, cosa più che lecita, mi è sembrata un po’ troppo tranquilla quando ha fatto mente locale sulla situazione: avrebbe avuto un effetto diverso se lei, ponendosi la domanda, fosse scattata a sedere o avesse dato un qualche segno di preoccupazione. A parte questa piccola cosa che non ho potuto non considerare, non posso dirti altro se non bravissima! Originalità: 9/10 Questa storia mi è sembrata davvero originale, specialmente in virtù della trama del pacchetto: ti confesso candidamente che mi aspettavo una Slash, forse persino storica, ma nulla di simile. Ci sono alcuni punti della trama piuttosto “comuni”, come l’incontro tra Marina e Serena a pranzo e l’imbarazzo che si genera a tavola o la relazione di facciata con Gianpaolo, però fondamentalmente hai dato un tocco del tutto nuovo a elementi talvolta abusati. Il rapporto con Germana e la scena alla stazione sono decisamente originali, proprio come i rimandi a Schiele o la descrizione di Serena: sono stati questi piccoli dettagli a conferire alla tua storia una ventata di novità e a renderla più innovativa di molti altri racconti del genere, perciò complimenti! Gradimento personale: 9/10 Ho apprezzato tantissimo questa storia, capace di emozionare e coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine. Hai scelto una trama semplice ma efficace, piena di spunti interessanti e di dettagli curatissimi. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai “accompagnato” l’evoluzione della vicenda, descrivendo con precisione tutti i turbamenti della protagonista ed enfatizzando ogni pensiero in modo esemplare, dando corpo a un’introspezione finissima. Hai messo in luce le varie dinamiche della storia tra Marina e Serena, creando un crescendo di emozioni che ha raggiunto l’apice con l’esplosione della passione, per poi giungere al termine con l’imprevedibile dialogo finale. Insomma, è una storia davvero encomiabile, perciò non mi resta che dirti ottimo lavoro! Totale: 63,5/70 |
Nona classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere!" di Chloe R Pendragon e AmahyP |
Sinceramente sono un po' triste che la storia sia già finita, speravo esplorasse il loro rapporto lungo il corso dell'estate, non che saltasse dalla prima volta all'arrivederci, ma questo capitolo è così bello e scritto così bene che non mi fa sentire la mancanza di quei momenti in mezzo, perché l'evoluzione del loro rapporto la si percepisce comunque in queste parole anche senza averla letta per intero. |