Salve!
Piccola premessa prima d'ogni altra cosa: non sono molto incline al Merthur romance, ma preferisco il bromance o un gender bender (Merthur alternativo, per l'appunto xD), però una mia amica mi ha parlato così bene di questa piccola shot che ho deciso di leggerla a mia volta :)
Ordunque... Io AMO le Historical!AU - parti non avvantaggiata, ma di più! - soprattutto se si parla della storia italiana; gli anni '50 - ovvero verso il Dopoguerra - mi hanno sempre affascinata... Insomma, sono stata contentissima che tu abbia deciso di ambientarla in questo periodo, nessuno in questo fandom se ne prende mai il disturbo... Tutti a pensare all'Inghilterra, ma mai nessuno che pensi di spostare lo scenario nella nostra colorata e variopinta Italia. Ti abbraccerei solo per questo, sappilo!
Tutt'al più, lo stile da te usato mi ha riportato alla mente i vecchi testi d'antologia delle medie, tra cui Rosso Mal Pelo (non prendermi per pazza, te ne prego); questo perché hai usato un linguaggio molto dialettale e colloquiale: "erano culo e camicia" - detto che ignoravo xD
Ad ogni modo, la storia è realista e mi piace! E' questo il Merthur che mi piace leggere, queste le sensazioni che dovrebbe suscitare.
I tuoi Merlino e Artù si muovono in maniera magistrale, quasi perfetta; una piccola pecca delle fanfiction Merthur è quella di far apparire Merlino la donzella della situazione e a me, questo, non va per niente giù!
Ho amato il retrogusto della tradizione, insieme all'orzata - che non berrei manco morta :D -, le susine e la cioccolata... Poi, il ballo! L'hai reso meravigliosamente e non sto esagerando. E' stato bello vedere di un Merlino impacciato e un Artù divertito. In un certo senso, sembravano proprio loro come sembravano anche due perfetti estranei del fandom: personaggi a sé stanti in linea con la psicologia del tempo.
Mi è piaciuta, dall'inizio alla fine, ma ho trovato qualche errore che mi ha fatto storcere un po' il naso. Adesso non so se sia dovuto dall'ignoranza - messa tra virgolette - del periodo da te affrontato visto che non ne fai accenno nelle note. Ad ogni modo, te li segnalo:
- "Da quando Suor Teresa, la loro insegnante, raccontò alla classe alcune storie di cavalieri della tavola rotonda, spade magiche e maghi rimasero talmente affascinati [...]"
Errore di poco conto. Semplicemente, avrei messo una virgola dopo la parola "maghi", per rendere migliore la frase.
- Ho notato che ogni qualvolta scrivessi 'se', evitavi l'accento. Non va. Dovrebbe essere "trascinarlo a sé", "tenerlo stretto a sé"... ecc ecc
- Nella lettera finale ho visto un po' di confusione con i tempi verbali - forse perché scritta di fretta -, ma ti vorrei segnalare l'errore che più mi salta all'occhio:
"Sai che non sono bravo con i discorsi ma mi impegnerò proprio come tu feci per me quando ti chiesi di insegnarmi a danzare."
Proprio come tu lo facesti per (con) me.
Nell'ultima parte hai omesso la parola occhi (subito dopo la lettera) :)
Tralasciando questi errori, credo dovuti più alla fretta che per altro, la storia mi ha piacevolmente sorpresa.
Sai gestire il Merthur e sai usare la fantasia.
Bandierina verde, of course!
Alla prossima! |