Eccomi anche di qua, stasera intendo saldare tutti i miei debiti meglio che posso.
Sinceramente non capisco la scelta di un carattere così piccolo, fossi in te non lo avrei usato, ma come al solito sono scelte stilistiche che sta all'autore stesso decidere e sono incontestabili – certo, a meno che non si parli di cose inappropriate tipo pasticci di colori o eccessività, ma non è questo il caso. Solo, un piccolo appunto che mi è subito saltato all'occhio ancor prima di leggere.
Mi ritrovo di nuovo a catapultare tutto ciò nel contesto scolastico, laddove avvengono sempre cose di questo tipo. Ossia persone che cercano a tutti i costi di mostrarsi più furbe e migliori degli altri che, ancora più sciocchi e privi di carattere, si lasciano abbindolare con uno schiocco di dita.
E forse sì, è vero, quando qualcuno ti prende in giro usa quel tono da finto ingenuo, appunto ricollegabile al candore, mentre in realtà sta dicendo parole intrise di stupidità e veleno. Si sentono forti, invincibili, perché si sono creati questa forza immaginaria tirando fuori un po' di spavalderia, ma in realtà le persone davvero forti sono quelle che sopportano e si distinguono, non volendo partecipare a quello squallido teatro – che avviene appunto nelle scuole, di frequente, nell'età dove si cerca morbosamente l'approvazione degli altri per non sentirsi emarginati dal gruppo.
L'aggettivo crudo è perfetto per descrivere l'assenza di affetto: un'assenza di cui si può fare a meno anche per lunghi periodi, ma farà sempre male dentro per quanto si cerchi di negarlo, perché noi esseri umani abbiamo bisogno dell'affetto anche in piccole dosi e non si riuscirebbe a vivere sereni.
A volte si può pensare a delle parole cattive anche per ore, chiedendosi perché ci sono state rivolte, ma senza mai trovare una risposta che non sia un'accusa verso noi stessi. Quella frase pensata non credo di poterla comprendere in quanto riguarda la tua soggettività rivolta a quel momento in particolare.
Non sapevo che Miserere fosse una canzone – o almeno così ho trovato – e stavo quasi per segnalartela come errore. Comunque concordo in pieno con la fine: per uscire da un tunnel di depressione spesso bisogna solo crescere, con la voglia di cambiare e di ignorare le cattiverie. Un po' cliché il paragone del mare di lacrime – se non ricordo male in un videogioco a cui avevo giocato c'era un luogo con questo nome – ma adatto alla situazione come sempre.
Anche la frase a destra ha il suo perché. L'anima di un ragazzo che si rialza e decide di vivere meglio pensando a se stesso e non agli altri.
Mi è piaciuta molto e stavolta ho potuto comprenderla facilmente. Per cui non penso di avere altro da dire, se non che credo nasconda molto più di quanto noi lettori possiamo immaginare.
Alla prossima!
-H.H.-♥ |