Recensioni per
Pavlov'd
di claws

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/03/20, ore 17:36
Cap. 1:

Ciao, so che sono passati diversi anni da quando hai scritto questa storia, quindi non so se leggerai la mia recensione.
Volevo dirti che è una delle storie che ho apprezzato di più in assoluto, non solo nella categoria di One Piece, ma proprio in generale.
Trovo che il tema su cui si basa la storia, ovvero lo specchio, sia originale.
Ti dirò che mi ha anche sorpresa un tema del genere: nella vita reale può capitare sul serio di specchiarsi ma non vedere il veramente il proprio riflesso, si vede solo il riflesso di uno sconosciuto, come è successo inizialmente a Ace e in seguito, anche a Sabo. L’ho trovato molto profondo.
Non so se ti è mai capitato di sentirti dire questo ma secondo me, hai uno stile di scrittura insolito, particolare. Lo trovo molto spontaneo, sembrano tanti pensieri messi insieme che danno vita a un discorso sensato, a frasi ordinate ma “spontanee”; praticamente come se si stesse pensando. Non so se mi sono spiegata, ma sappi che il mio è un gran complimento.
È una storia che ha della tristezza, ma che poi ti fa rimanere a riflettere.
Alla fine, anche Sabo avrà lo stesso identico problema di Ace riguardo lo “specchiarsi” e mi sono chiesta come andrà a finire questa volta. Menomale che c’è Rufy. Hai caratterizzato bene i personaggi, secondo me, per come lo hai fatto, sei entrata nella logica di chi caratterizza veramente i personaggi di One Piece.
Colgo l’occasione per comunicarti che ho letto anche le altre storie (riguardanti One Piece, penso di averle lette tutte(?)) e ti faccio i miei complimenti: sono profonde, un po’ malinconiche e spontanee. Mi piacciono i titoli che metti, sono originali.
Ora ti saluto, se mai dovessi leggere la mia recensione sappi che l’ho modificata due volte a causa di un complicato correttore e sì, io recensisco dal cellulare.
Ti faccio ancora i complimenti in generale e se mai dovessi riprendere a scrivere, sappi che mi farà molto piacere.
(Recensione modificata il 20/03/2020 - 07:04 pm)

Recensore Veterano
27/10/15, ore 01:32
Cap. 1:

Eccomi di nuovo =D Ciao!
Mi piace trovare queste perle in giro. Sono giorni che cerco di leggerla, ma gli impegni mi portano altrove. Ora però mi sono ritagliata venti minuti dal mio povero sonno, ma non li ho sprecati per niente. E' contorta e densa, più di leggere una shot sembra di ascoltare una melodia malinconica da un violino con le corde che a tratti stridono. Quando c'è rabbia, ma è soffocata, quando c'è dolore, ma è soffocato, quando non ci si vede, e c'è una disperazione che annaspa. Mi hai fatto venire un po' l'ansia per gli specchi, però il parallelismo a distanza tra Ace e Sabo mi piace. Prima l'uno, poi l'altro, come se dovessero realmente scontare delle pene per le proprie colpe... colpe che, amori, viene voglia di raccogliere tra le braccia e cullare.
Il fatto che il pezzo di Ace si conclusa con "odio" a Impel Down fa un male cane, perché... ancora una volta rende reale questa fine. Una fine sottolineata dai ragionamenti semplici di Rufy, che, proprio come un bambino, cerca di capacitarsi di quanto prova. *piange dolcezza*
Ho notato nel testo una "S" raminga barrata =) Un modo originale e visico di riferirsi al tatuaggio di A(S)ce e al contempo a Sabo? A fonderli ulteriormente? =)
Tornando un'ultima volta ai riflessi... mi hanno fatto venire in mente un po' le "polemiche" su quanto Sabo sia così simile, di aspetto, ad Ace, come se Oda stesse facendo ammenda per quanto combinato al nostro Pugno di Fuoco. Però, per come l'hai messa tu, se si potesse interpretare così, be' sarebbe una bella risposta da dare a chi non vede Sabo oltre un certo punto. Una somiglianza che fa male e dilania. Se penso che Ace è morto senza sapere che in realtà il fratello era vivo...
... corro a nanna ora. Detto tutto questo, stra compliments =D alla prossima!

Recensore Veterano
24/10/15, ore 16:53
Cap. 1:

Partiamo da una premessa importante: la canzone che hai scelto è meravigliosa.
E lo so che sono scontata, perché non c’è una singola canzone di questa band che io non ami, ma questa ha un testo che è spettacolare! *W*
Poi, quanto ho scoperto che il titolo era l’unione di “Pavlov” e di “love”, sono completamente partita con la testa: cioè, cavoli, io Pavlov l’ho studiato al primo superiore, queste cose le so, e il fatto che abbiano utilizzato questo gioco di parole per il testo della canzone, non può che confermare l’amore che ho per questi idioti! **
E dannazione, quanto può essere figo Patrick quando intona la frase: “So you can get, get addicted to this”? *^*

Fatta la mia stupida importantissima premessa, passiamo alla storia. Finora, sappilo, è la migliore dell’intera raccolta. Non fraintendermi, sono tutte bellissime, non ne scarterei nessuna, ma questa ha un approccio in più. Oltre ad avermi fatto piangere alle tre di notte sul mio cuscino, ma sono dettagli! :’3
E questo conferma che sono disturbata e anche parecchio ritardataria con le recensioni… >.<
L’idea di Ace che detesti gli specchi è sia in linea col personaggio, sia con il testo della canzone, e questo è un punto a tuo favore. 
In fondo, potrebbe essere più che plausibile che Ace odi il suo riflesso. E non perché sia il figlio di Roger – cioè, anche, ma comunque Ace ha imparato a conviverci col tempo –, quanto perché non ha fatto nulla per salvare Sabo.
E lui è lì, è cresciuto, e nello specchio vede il giovane che Sabo non è potuto diventare, volendo solo distruggere quel riflesso.
Solo Rufy riesce a farlo specchiare, perché lui non lo odia, non potrebbe farlo mai, non dopo tutto quello che ha fatto per lui. 

Non Roger, ma Sabo. Per Sabo non riusciva a guardarsi allo specchio. Per l’esser figlio di Roger non avrebbe potuto far nulla – era così e basta. Per Sabo—per lui avrebbe potuto fare tutto, avrebbe potuto salvarlo, avrebbe potuto essere più forte, avrebbe potuto dirgli un milione di cose per—
E ancora si guardava nello specchietto, tentando di vedersi, e non riusciva a sopportare la vista di quello che il metallo restituiva – quando glielo restituiva. In un misto di odio, tristezza, rimorso, pensò che avrebbe continuato ad aprire quello specchietto per cercare di capire se quella fosse la volta buona: forse sarebbe riuscito a guardarsi e a vederci Portuguese D. Ace, forse, forse, quella era la volta buona, no, non lo era, non ci sarebbero state volte buone, le aveva perse tutte quando Sabo era annegato ed era finito insieme ai pezzi dello specchio che aveva lanciato a Davy Jones.
 

Io sto cercando di essere il più controllata possibile, ma questa frase ha fatto a pezzettini il mio cuore! T^T
Lo spezzone su Impel Down è bellissimo: Ace non lo sa quello che succederà dopo, quanto si sta sbagliando, perché alla fine sarà felice della vita che ha vissuto.
… Dio, sto piangendo ancora, non puoi farmi questo! t.t

«Sabo. Ehi, Sabo.» Disse Rufy, con un sorriso accennato. Quando non erano grandi sorrisoni c’era da stare attenti, con quel marmocchio.
Sabo si rivolse al suo fratellino. «Che cosa c’è, Rufy?»
«Tu sei l’unico che può capire quanto sono felice di rivederti!»
Quanto c’era di sottinteso, in quelle parole. Sabo era l’unico perché era l’unico ad aver perso Ace come era successo a Rufy – ma no, neanche Sabo poteva capirlo, perché Rufy aveva visto il loro fratellone morire davanti ai propri occhi, e Sabo non poteva immaginare il dolore e il rat-tat-tat-ta sssh sssh sssh che gli pompava nelle orecchie.
«Non lo so.» Rispose il suo fratellone biondo appena ritrovato. «Non so che cosa ho provato quando mi sono ricordato di tutto. Non so che cosa sto provando adesso.»
«Vedi che allora lo sai?» Esclamò Rufy. Poi saltò addosso al suo fratellone e lo strinse forte, fortissimo. «Neanch’io lo so. Non è la solita tristezza, vero? É come se... come se non potessi fare a meno di pensarci.»
«Sì.»
«E pensarci non mi fa stare meglio, però ho la sensazione che mi faccia stare meglio lo stesso. Non lo senti anche tu?»
Non c’era definizione migliore di quella.
«Sì, Rufy. É davvero così. Continua a parlarmene.»
«Ho paura di non riuscire a superare la morte di Ace, però ho anche paura che il tempo me lo faccia dimenticare. E se non ricorderò più la sua faccia, o la sua voce? Voglio andare avanti, ma non voglio lasciare nessuno indietro.»
Oh, Rufy, Rufy, il suo fratellino. Era diventato così forte.
Erano soli insieme. Capite? Da soli, ma insieme. Non riuscivano a stare soli da soli, quella sera. Dovevano raccontarsi dieci anni di storia e c’era il tempo di mezza giornata.
«Però, anche se vado avanti, non gli voglio meno bene. Riesci a capire?»
«In qualche modo, sì.»
«Tu riuscirai ad andare avanti, Sabo?»
«Non lo so,» rispose, cominciando a piangere senza singhiozzi, «non lo so. Dovrò imparare.»


Okay, lo so, è un intero pezzo, ma ho bisogno di analizzarlo per benino.
COS’E’?
Cominciando da Rufy che, porcaccia la miseria, è sempre la dolcezza: lui che è felice di rivedere Sabo, che lo stringe forte a sé, che ha paura di dimenticare il volto di Ace (l’hai fatto apposta, vero? T.T), che vuole andare avanti ma non vuole dimenticare.
Sei riuscita a descrivere il carattere di Rufy alla perfezione, perché è esattamente così che si deve sentire uno come lui, uno che soffre dentro e che non lo da mai a vedere.
E Sabo?
Anche lui, che piange sommessamente sul fratellino, che ha paura di non riuscire ad andare avanti.
Per non parlare del parallelismo che hai fatto a fine storia...

In quello specchio Sabo aveva visto il viso di Ace sulla propria faccia, i suoi occhi sui propri occhi, le sue braccia sulle proprie e c’era quel tatuaggio che lo perseguitava come un fantasma. Doveva imparare ad andare avanti, e quell’allucinazione—quell’immagine—quella proiezione del suo inconscio—qualunque cosa fosse stata quella, non importava definirla, l’aveva stravolto. Doveva cominciare piano piano, passo passo. Ora che non c’era più Rufy con lui, doveva muoversi con calma. Uno specchio così grande lo aveva sconvolto. Magari avrebbe potuto provare con un vetro più piccolo, di quelli che riflette soltanto il viso.

Io queste cose le amo e le odio allo stesso tempo. 
Perché, adesso, tocca a Sabo dover imparare a combattere con i sensi di colpa, a riflettersi nuovamente allo specchio.

Io davvero, non so che cosa dire…
Confermo che questa è la storia più bella della raccolta, e non vedo l’ora di leggere anche l’altra di cui mi hai accennato ^^
Non ho idea di cosa mi riserverai (che ne so, magari una AU con la canzone “Novacaine”… era solo un'idea, ma fa finta che non ti abbia detto nulla), ma tutto sarà ugualmente apprezzato, specie se serve a devastarmi (?)
E niente, questa recensione priva di alcuna coerenza giunge ora al termine :’D
Grazie ancora per questa storia meravigliosa, che va subito tra le ricordate <3
_Lady di inchiostro_

P.S: ci tenevo a ringraziarti per i consigli che mi hai dato l’altro giorno, mi sono stati davvero d’aiuto, e perdona se non ti ho risposto ;)

Recensore Junior
18/10/15, ore 23:36
Cap. 1:

Questa storia è davvero splendida in particolare il fatto che Ace non si guardi nello specchio perché si sente responsabile della morte di del fratello Sabo e il fatto che Sabo provi una cosa simile al sentimento che ha provato Ace. Mi è piaciuta anche molto l'idea del vampiro di fuoco. Questa storia mi ha davvero colpito.

Recensore Master
18/10/15, ore 14:04
Cap. 1:

Ciao! Ho trovato questa storia davvero bella, e nonostante non ci avessi mai pensato, mi è piaciuta l'idea di associare lo specchio ai rimorsi e al non sentirsi adeguato, tanto che lo stesso Ace si chiede se, ora che tutti sanno di Roger, potrà riuscire a guardarsi allo specchio oppure no. E poi c'è la parte di Rufy, molto bella e realistica, perché lui si fa meno problemi ma percepisce più cose, e la parte di Sabo, che si prepara ad affrontare gli stessi disagi di Ace. E proprio peché ho sempre trovato molto bello (drammaticamente parlando) il fatto che sia Ace sia Sabo vivono di rimorsi per quello che non sono riusciti a fare per l'altro ho apprezzato tantissimo il finale e il parallelo che ne scaturisce :)

Recensore Veterano
18/10/15, ore 04:07
Cap. 1:

Ciao! Non ho mai letto una storia simile, è molto profonda ed esprime tristezza, sconforto e amarezza, ma anche dolcezza nel caso di Rufy. L'elemento degli specchi dà un tocco di mistero a mio parere ed il finale con un Sabo che ne lancia via uno lascia immaginare possibili continuazioni. Per concludere, il lessico è perfetto. Alla prossima!
(Recensione modificata il 18/10/2015 - 04:10 am)

Recensore Veterano
18/10/15, ore 00:54
Cap. 1:

Non saprei che altro dirti se non... splendida!
Sul serio, questa storia mi ha toccato nel profondo e mi ha tolto qualsiasi possibilitá di poter esprimere la sua bellezza.
Hai ragione, quella frase racchiude tutta l'essenza di Ace!
E poi a me piacciono i FOB, specie i testi delle loro canzoni.
Bravissima! C.S.
(Recensione modificata il 18/10/2015 - 12:59 am)