Autore: Najara87
Potere: dolore
Identità: commesso/a
Circostanza: soffitta
GRAMMATICA 21/30
Ortografia: 13/15
Sintassi: 8/15
Tempi verbali: 2/3
Punteggiatura: 1/3
Avverbi e preposizioni: 1/3
Aggettivi: 2/3
Concordanza soggetto-genere/numero: 2/3
TRAMA 16/20
Sviluppo della storia: 8/10
Sviluppo dei personaggi: 8/10
STILE E FLUIDITÀ 9.5/15
Stile: 3/5
Fluidità: 6.5/10
USO DEI PACCHETTI 13.5/15
Potere: 5/5
Identità: 5/5
Circostanza: 3.5/5
GRADIMENTO MYDDR: 8/10
GRADIMENTO VALIRA: 8/10
76/100
In generale, per questo contest ci aspettavamo storie scanzonate: abbiamo iniziato leggendo la tua, che è stata tutto meno che in linea con quello che pensavamo di spacchettare. Non per questo è stata meno gradita, né la “serietà” dello sviluppo ha costituito un punto negativo per la valutazione – come noterai dal nostro gradimento personale, ci è piaciuta eccome! Troviamo anzi interessante (e curioso) come un tema in genere “leggero” come quello dei supereroi si presti a qualcosa di più profondo – e apprezziamo in modo sincero quanto hai creato.
Ci aspettavamo da un momento all'altro di veder comparire un villain – ci aspettavamo che fosse Elizabeth la villain – invece niente di tutto questo. Una scelta che ci ha un po’ stupite, ma che effettivamente troviamo in linea con la tipologia di narrazione scelta e... insomma, forse far combattere un insidioso villain alla simpatica vecchietta sarebbe stato fuori luogo, abbattendo la serietà con cui hai voluto trattare il tema.
Ah, a questo proposito: apprezziamo tantissimo il senso che hai dato all'essere “supereroe”, la supereroina vecchia e l'amore fra due donne in un tempo complesso come la guerra del Vietnam. È stato molto bello poter sbirciare nel background delle due giovani infermiere che ora sono la commessa di un negozio e una nonna così affezionata alla nipote da cercare il suo vecchio amore. A Myddr sarebbe piaciuto vedere di più di questo amore, come è nato e come si è sviluppato, ma anche far intravedere il sentimento, senza mai snudarlo è stata una buona idea: gli conferisce un tono pudico che dà profondità ai due personaggi.
Inutile dire che riteniamo che i pacchetti siano stati usati alla grande (testimoni i voti). Resta un po’ indietro la soffitta che, essendo presente solo in flashback, non riesce ad avere un reale spicco. Non la ritroviamo nel presente, per questo non acquisisce mai una rilevanza e i fatti presentati in quella soffitta avrebbero potuto svolgersi ovunque, anche in una cantina, rendendo il Contesto poco iconico. Ci sentiamo di elogiare, invece, la scelta di far nascondere una donna ebrea in quella soffitta – ci ricorda un po’ “Storia di una ladra di libri”, forse solo perché il film è uscito di recente e abbiamo perciò scoperto il libro.
Un altro personaggio che abbiamo apprezzato nonostante resti “nel bozzolo” è la prostituta cui alla fine passa il potere di Eris. Aveva grandi potenzialità, ci dispiace non averle viste sviluppate, ma il tuo elaborato si concentra soltanto sulla vecchia. Eppure, forse, avrebbero potuto essere accattivanti un paio di capitoli con anche la sua storia, seguire il filo del potere per vedere a chi avrebbe condotto – e, soprattutto, come sarebbe stato usato. In ogni caso, tanto dipendeva dalle tue idee e di certo non proseguire, e non approfondire la prostituta, non costituisce un errore!
Infine non possiamo che complimentarci per la quantità enorme di citazioni letterarie, sia all'inizio dei capitoli che al loro interno. Alcune ci erano familiari, altre le abbiamo scoperte e ci sono piaciute molto, altre ancora appartengono ormai alla cultura pop ed è stato divertentissimo incrociarle (soprattutto quella di Yoda, che mai ci saremmo aspettate!). Soprattutto nel caso di quest'ultima, se sei riuscita a inserirle è merito di personaggi caratterizzati a dovere. Sono pochi, certo, non sempre sono necessari venticinque personaggi per cinquanta pagine di storia, ma sono efficaci e si vede che li avevi ben chiari in testa. (Finendo il discorso citazioni, la scelta di chiamare i gatti come i Cavalieri dell'Apocalisse ci ha davvero, davvero, davvero compiaciute.)
Concludiamo con un consiglio tecnico. Abbiamo notato che la tua scrittura tende a “rilassarsi”. Parti bene, poi si moltiplicano le ripetizioni, la punteggiatura diventa rada e poco puntuale. Attenzione a come rileggi il testo! È sempre consigliabile a voce alta, in modo cerebrale e distaccato. Tutti conosciamo le regole grammaticali e sintattiche di base, quindi tutti siamo in grado di applicarle. Se non lo facciamo è distrazione, ma la godibilità di un testo passa anche attraverso la puntualità che lo scrittore ripone nel togliere gli errori più comuni (es. l'assenza del punto fermo prima della chiusura del doppio apice del dialogo). |